Cinque itinerari in bicicletta tra Roma e Provincia

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Uno degli aspetti davvero positivo di Roma è il suo clima e il fatto che ci sia il sole quasi la totalità dell’anno. Per ogni amante della bicicletta è un sogno perchè si può pedalare praticamente tutto l’anno. Avrei da fare solo qualche appunto molto importante, il primo è ricordatevi di indossare sempre un caschetto per pedalare sempre in sicurezza, il secondo è di fare molta attenzione specialmente quando uscite da parchi e piste ciclabili perchè le strade urbane sono ancora abbastanza pericolose, il terzo e non meno importante, come sapete Roma è stata costruita su 7 colli, e direi che nelle vicinanze ce ne sono molti di più, quindi vi consiglio di utilizzare una bici elettrica che potete trovare su siti specializzati come Bikester.it

Cinque itinerari da fare in bicicletta tra Roma e Provincia:

  1. Il Parco degli Acquedotti

La passeggiata in bicicletta ha un livello di difficoltà bassissimo, nel Parco degli Acquedotti il percorso è praticamente tutto pianeggiante, anche se non siete allenati vi divertirete tantissimo. Durante la gita si attraversano 7 degli 11 acquedotti romani, è incredibile pensare come riescano ad essere ancora in piedi. La cosa più sorprendente è constatare che quelli di origine romana non sono distrutti per cedimenti strutturali, ma perchè in epoca rinascimentale i Papi hanno utilizzato il materiale romano per costruirne di nuovi, ovviamente meno funzionali. Uno spazio così ampio, così strategico, che per millenni ha condotto le acque dell’Appennino nella capitale, per usi diversi a seconda delle dominazioni, per uso agricolo, alimentare, per sfarzo, come quando si è usata l’acqua solo per alimentare le Naumachie di Augusto, per le ville patrizie, per usi personali del Papa.

Tor Fiscale, vede l’accavallarsi di epoche e mondi diversi: il primo acquedotto è quello Marcio, di epoca romana, famoso per trasportare l’acqua più pura dell’Aniene, la torre sovrastante è stata edificata in epoca medioevale per difendere la città ed il terzo è l’acquedotto felice di epoca rinascimentale, fatto edificare da Papa Sisto V. Quella interminabile campagna, gli acquedotti uno dietro l’altro, i Castelli Romani in lontananza, forse non tutti sanno che sono stati lo scenario della fine dell’Impero Romano. Proprio lì, su quell’erba verde sorgeva il Campo Barbarico utilizzato come accampamento dal re dei Goti Vitige per assediare Roma.

2. Parco dell’Appia Antica

Un luogo molto caro a tutti i romani, è uno degli angoli di città al limite tra metropoli e campagna, uno di quei tesori che solo la città più bella del mondo può avere.

C’è da ricordare che l’Appia Antica è una strada a traffico ridotto, chiusa ai mezzi la domenica, quindi potete scegliere quello come giorno perfetto per pedalare. Partendo da Porta San Sebastiano si arriva presto alla Tomba di Cecilia Metella, ricordo che questa parte è tutta in sanpietrini.

Questo monumento funerario è stato costruito fra il 30 e il 10 a.C., per accogliere le spoglia della figlia di un console romano, un lato molto affascinante della sua storia è il fatto di essere stato riutilizzato in epoca medievale come torre di un castello ancora perfettamente conservato, conosciuto come Castrum.

La tomba si presenta all’esterno come un alto cilindro rivestito da lastre di travertino, poggiante su un basamento quadrato di cui si conserva per lo più solo il nucleo cementizio in scaglie di selce. All’interno, una camera sepolcrale di forma conica aperta sulla sommità con un oculus,custodiva il corpo di una ricca matrona romana appartenente a una delle famiglie nobili più importanti del tempo e probabilmente nuora del famoso Marco Licinio Crasso, membro con Cesare e Pompeo del I triumvirato nel 59 a.C.

Si passa per un luogo tanto caro alla religione cattolica, ossia la Chiesa del Quo Vadis, il luogo in cui San Pietro ha avuto l’apparizione di Cristo che cogliendolo nell’atto di figgire da Roma gli disse “Quo Vadis?” ossia dove vai? Sappiamo tutti che poi in effetti è rimasto ed è morto martire.

Con una breve salita si arriva alle Catacombe di San Callisto, famosa per avere quasi 20km di cunicoli sotterranei. Rimanendo sempre in tema catacombe arriviamo alla Chiesa di San Sebastiano con le sue omonime catacombe. Si prosegue per Via delle Sette Chiese fino a giungere alla Villa e Circo di Massenzio. Questo complesso architettonico risalente al II secolo a. C. è molto importante perchè rappresenta l’ultimo atto della trasformazione di una originaria villa rustica repubblicana costruita in posizione scenografica sul declivio di una collina rivolta verso i Colli Albani. Il massimo splendore di questo complesso lo si ebbe appunto sotto Massenzio e fu a questo punto che, all’inizio del IV secolo, vi fece costruire la villa, il circo e il mausoleo di famiglia, nel quale fu deposto suo figlio morto molto giovane. Proseguendo dopo Quarto Miglio si arriva fino a Santa Maria delle Mole, e praticamente siamo ai Castelli Romani e direi che è meglio tornare indietro.

Costellazione Mano

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3. Lago di Bracciano

Ci sono diversi percorsi cicloturistici che collegano i paesi che nascono attorno al Lago di Bracciano con la zona di Martignano, quali scegliere dipende un po’ dai vostri gusti e direi dalla prestanza fisica. La strada più panoramica è sicuramente quella che attraversa i paesi di Bracciano, Anguillara e Trevignano. Seguendo questo itinerario potrete alternare le vedute naturalistiche con quelle storiche, infatti questi paesini ospitano delle bellissime piazze e palazzi di epoca rinascimentale. Ci sono diverse deviazioni, più impegnative a livello fisico che prevedono l’attraversamento di boschi di pioppi bellissimi.

4. La zona di Fiuggi

La pista ciclabile Paliano – Serrone – Fiuggi è un ottimo esempio di cosa vuol dire riqualificare le linee ferroviarie ormai in disuso.  Infatti questo era un ex passante ferroviario ritenuto obsoleto e trasformato in una pista ciclabile facile e sicura. Se siete meno allenati il percorso ideale sarebbe partire direttamente da Serrone. Se siete allenati e volete mettervi alla prova, partire pure da Paliano. Il tratto Serrone – Fiuggi è quello più bello paesaggisticamente, più facile, e anche più protetto dalle automobili. Si pedala sempre su pista ciclabile separata dalla strada, in mezzo alla campagna. Anche le pendenze non sono impegnative.

5. Parco di Veio

La zona del Parco di Veio è un bellissimo territorio da esplorare sia a piedi che in bicicletta, ci sono diversi itinerari, di difficoltà e lunghezza variabile. Vi consiglio di informarvi bene su quale percorrere prima di iniziare, basandosi prevalentemente sul proprio livello di allenamento. Ci sono 99 chilometri di sentieri, compreso un tratto che appartiene alla via Francigena. Buona parte del parco costeggia i paesini di Calcata, Magliano Romano e Sacrofano. Personalmente vi consiglio di visitare almeno una volta nella vita Calcata, un piccolo paesino fantasma che fu evacuato a seguito di un terremoto e poi fu abitato da una grossa comunità di artisti ed hippy. Oggi molti palazzi sono stati recuperati ed è stato revocato lo stato di inagibilità, è diventato casa per molti artisti romani e stranieri. Un aspetto molto interessante del Parco di Veio è che si attraversano molti luoghi importanti per i siti archeologici d’epoca etrusca.

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Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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