Le Vene Aperte dell’America Latina di E. Galeano, un libro che lascia l’amaro in bocca, ma spalanca gli occhi!

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Le Vene Aperte dell’America Latina

di Eduardo Galeano

edito da Sperling & Kupfer

Le Vene Aperte dell’America Latina

Qualsiasi posto del Latino America decidiate di visitare, nn potete partire senza aver letto Le Vene Aperte dell’America Latina, di Eduardo Galeano.

Questa bellissima e grandissima terra non è fattta solo di Ande, spiagge cristalline e paesini coloniali, ma è piena di dolori, ingiustizie, soprusi e schiavitù.

Ho letto questo libro mentre ero in Bolivia e Perù, consiglaitomi da un grande viaggiatore che ha segnato il mio ricordo del Sudamerica, e questo mi ha permesso di entrae in contatto con un taglio della realtà che non si trova nelle guide.

Galeano parla senza veli e senza censure della storia del Latino America dall’epoca delle conquiste fino agli anni ’70. Purtroppo, anche se la storia che si insegna a scuola, in Europa, ci dice che dopo Colombo e Cortès sono venuti i viceré e poi magicamente l’indipendenza,la realtà supera l’immaginazione.

Purtroppo è moltoo difficile che si studino quei circa 300 anni che ci sono nel mezzo e forse il motivo è la vergogna dell’ Europa! Fa male pensare che abbiamo sterminato milioni di uomini, devastato foreste, depredato ricchezze per sottolineare la nostra potenza e superiorità. Gli occidentarli si sono serviti e in molti casi si servono ancora del Latino America come un pozzo per attingere le loro ricchezze e una discarica per eliminare le scorie e insabbiare i misfatti.

Se avrete la fortuna di leggere quelle pagine mentre camminate del Latino America, ogni cosa prenderà un sapore diverso, forse un po’ più amaro, ma di sicuro reale.

Molte delle cose che ci affascinano di quelle terre sono in realtà segni di ferite indelebili. Uno degli esempi più banali che mi viene in mente, sono gli abiti tipici dei popoli andini. L’iconografica andina prevede le cholitas con la gonna a pieghe le trecce e la bombilla (cappello a bombetta) ci sembranbo così “tipiche” ma in realtà sono frutto di una costrizione emanata dal vicerè spagnolo a metà del 1600, talmente forte da cambiargli l’identità!

Per non parlare tutte le regole e i trattamenti ingiusti che sono stati fatti ai popoli andini sul consumo e la condizione di foglie di coca. La religione cattolica pensava che la coca fosse un frutto del demonio e quidi ha costretto gli spagnoli a vietarne la coltivazione, ma voi avete mai lavorato in schiavitù a 3600 metri dal livello del mare? o avete mai pensato a trasportare solo 10 kg di peso? Qunado hanno capito quanto era indispensabile la coca per i popoli andini hanno iniziato a pagarli con razioni di coca, facendoli lavorare 18-20h al giorno e nutrendoli solo di foglie di coca!

Questo è solo un esempio, soffermateci ad osservare sul mappamondo quanto è grande il Latino America così potrete avere solo una piccola idea di quanto male gli abbiamo fatto negli ultimi 500 anni.

Questo libro mi ha fatto venire il sangue amaro, ma dopo tutto la verità brucia sempre e forse se iniziassimo a diffonderla di più potremmo evitare di macchiarci ogni volta di delitti simili.

 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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