Avventura Passeggiando di Jamal Patrik

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Avventura Passeggiando

di Jamal Patrik

Viaggiando da soli non si è mai del tutto soli,  consideriamo che, quando partiamo per un viaggio in solitaria, portiamo con noi, qualcosa che dice tanto di noi stessi, più di quanto tu possa pensare. Anche se lasci andare tutte quelle esperienze belle o brutte del passato, comunque sia, sotto forma di insegnamenti che di cicatrici, quel qualcosa ti dà un motivo in più per scavare in te stesso o in te stessa, un motivo in più per pensare e, in definitiva, un senso in più a quel viaggio o semplicemente a quella vacanza che da tanto sognavamo di fare.

Avventura passeggiando è un libro che dovremmo tutti leggere e portare nello zaino o in valigia,  perché attraverso le esperienze, gli alti e i bassi del protagonista, in alcuni casi positivi, in altri casi anche dotati di una sottile vena pessimista; troviamo subito quella lettura positiva di cui tutti abbiamo bisogno e che alle volte cerchiamo negli altri e che, invece, dovremmo avere più spesso per poter correggere la rotta quando è necessario e poterci rialzare, e magari anche sviluppare quelle abitudini necessarie per essere più consapevoli e saper leggere così con occhi diversi nella realtà che ci circonda.

Avere un occhio riflessivo ma non critico, averne un altro introspettivo ma non paranoico, è un’arte che va praticata, e il viaggio è un’occasione per riuscire a farlo e bene.

Viaggiare in solitaria può essere qualcosa di più di ciò in cui si crede, se sei già abituato a partire da solo o da sola, può essere un percorso vero e proprio per ritornarcene rinnovati, più sicuri, più consapevoli che spesso la vita è una scelta vera e propria! E a mio avviso, è anche un modo per stare meglio con gli altri, altrimenti che senso ha?

Non basta soltanto alzarsi al mattino e fare quel che si è sempre fatto, viaggiare in solitaria può diventare un’abitudine trasformativa quando è fatto per scelta e se siamo felici già al momento della partenza.

Un modo per acquisire piena consapevolezza delle proprie ricchezze è di sicuro quello di viaggiare. In quest’ottica, nessun libro potrà mai farlo comprendere fino in fondo e alla perfezione. Tuttavia, alcuni riescono a raggiungere meglio queste consapevolezze di altri, come mai?

Nel libro si vuole mettere in evidenza proprio questa caratteristica, diventare abili di quella sottile arte dell’essere felici e del godersi la vita con quel poco che si ha, in alcuni casi anche esagerando forse e portando all’estremo il concetto, in altri, ancora, invece, sottolinearne con forza l’intenzione che tutti da ogni viaggio possiamo uscirne più rinnovati e rigenerati, anche senza rendercene conto, crescendo così con nuove consapevolezze che aspettavano soltanto di essere scoperte e trattate come un vero e proprio tesoro.

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