Gennaro Conte dopo 7 anni il ritorno: la felicità nella meditazione

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Gennaro Conte si è sempre definito un pellegrino, lui viaggia e lavora fin da giovanissimo, ha solcato tutti i continenti, svolto i lavori più disparati, attraversato 60 paesi sempre un una curiosità e una forza speciale. Lo intervistai qualche tempo fa, qui potete leggere la sua intervista.

  1. Cosa è il viaggio per te e dove è iniziata questa tua passione per i viaggi?

Ho sempre visto il viaggio come uno dei tanti modi per imparare, per giungere alla conoscenza o meglio alle “conoscenze”. Altri metodi per apprendere possono essere un libro, una canzone, una chiacchierata con un amico. Praticamente le fonti da cui attingere sono tante, ma il viaggio è sempre stato quello che mi ha ispirato di più.

Chiunque può auto educarsi con il metodo della strada; ho sempre trovato che fosse una meravigliosa possibilità, accessibile a tutti, capace di liberare dai condizionamenti e dall’ignoranza.

Per questo motivo ho passato molti anni della mia vita in viaggio cercando di migliorarmi e di conoscermi più profondamente. Dentro di me sentivo di non volermi accontentare. Mi aspettavo qualcosa di più.

Sentivo un’insoddisfazione che non riuscivo a spiegare ma sapevo che da quella poteva nascere il cambiamento.

Mi importava poco il mondo del lavoro che tanto influenza la vita dei ragazzi, le tendenze e tutti i limiti che ci vengono imposti. Sentivo, invece, che la conoscenza di nuovi popoli e nuove culture mi avrebbe aperto a nuove idee e a più stimolanti avventure.

ritorno-e-felicita

  1. Hai trascorso tutta la vita vagando alla ricerca di qualcosa, ma cosa di preciso?

Fin dalla mia infanzia sono stato sempre affascinato dai miti, dalle religioni, dalle filosofie, come se qualcosa dentro di me mi spingesse a ricercare in quella direzione, ed è per questo motivo che tutti i miei viaggi sono stati indirizzati alla scoperta di queste antiche conoscenze e a vivere esperienze che mi avvicinassero a queste. Come, ad esempio, vivere in un Ashram Indiano, in un Monastero Buddista; ricercare la tradizione Musulmana del Sufismo, degli Sciamani della Mongolia o la Santeria sud Americana: tutto questo mi apriva un mondo così diverso da quello che ero abituato a vivere tutti i giorni.

Avevo bisogno di cercare e di scoprire qualcosa di più nascosto, di dimenticato, qualcosa che la società di oggi non è più interessata a conoscere, ma che sapevo da qualche parte avrei trovato. Quindi ho cominciato a praticare molte delle miriadi di tecniche di meditazione e di ricerca spirituale, provandone davvero tante.

Dopo diversi anni di ricerca però, avevo capito che a tutte queste tradizioni mancava qualcosa. Ero stanco di cercare invano cose che non avevano un percorso ben delineato e che mi indirizzavano verso qualcosa di poco preciso, o meglio, i progressi che avevo ottenuto erano il frutto di una ricerca coltivata in tempi davvero lunghi. Avevo capito che in questo campo, chiamiamolo pure “spirituale”, c’è tanta confusione.

Ci sono sicuramente gli echi di una conoscenza profonda, che in effetti ritrovi in quasi tutte le tradizioni – in fondo si può pensare che tutti dicano la stessa cosa in maniera diversa – che il paradiso è dentro di te e che è inutile cercarlo al di fuori di te-; però, nei secoli, questa profonda conoscenza si è persa e in molti hanno provato a riscoprirla in diversi modi, attraverso percorsi lunghi e talvolta molto poco fruttuosi.

Quindi per quanto il viaggio mi avesse dato tanto, non stavo percorrendo ancora la strada che cercavo. Non ero più felice di cercare come un tempo. Nonostante il viaggio mi avesse cambiato profondamente, stavo percorrendo una strada senza molte possibilità, troppo complicata. Ed è stato proprio in uno di questi momenti di sconforto che… ho trovato!

Quello che da tempo aspettavo finalmente mi aveva raggiunto. E dopo aver viaggiato per circa 7 anni avevo deciso di smettere. 

il-ritorno-e-la-meditazione

  1. Cosa è cambiato? come mai poi hai trovato la tua strada a casa?

Avevo finalmente trovato!

Visitare un altro paese? Non aveva più importanza, Stavano succedendo altre cose meravigliose.
Il viaggio c’era e stava continuando, ma aveva assolutamente cambiato direzione.

Come è successo tutto questo?

Un giorno, in uno dei miei “ritorni”, e proprio nel momento di sconforto più alto, una persona che abitava a pochi passi dalla casa da cui ero partito, mi parla di “Conoscenza Vedica”, “Sanathan Darma”, “Meditazione Trascendentale”. Avevo sentito queste parole in molti libri letti, ma restavano ancora una volta belle parole davvero difficili da attuare. Ebbene, sarebbe stato un nuovo duro e faticoso percorso. Restai così un po’ interdetto, credendola una nuova utopia a cui quest’uomo mi stava avvicinando; così lo lasciai senza dare retta alle sue parole, per me a quel tempo semplici chiacchiere.

Un giorno, però – mi riesce ancora davvero difficile spiegare il perché – decisi di provare, di apprendere questa nuova tecnica di meditazione. E da quel momento posso dire che il vero viaggio è cominciato.

meditazione-trascendentale

  1. Quindi questo percorso è quello che davvero ti ha fatto cambiare prospettiva e ti ha fatto scegliere di restare?

Sì, perché viaggiare adesso è molto meglio di prima. Come ti dicevo, decisi di apprendere questa tecnica e di cominciare a provarla. Da quel momento tutto cominciò a cambiare. Mi sentii subito bene, ma bene in una maniera nuova, differente. Perché noi cerchiamo sempre l’appagamento nelle cose esteriori, nelle cose che facciamo,

– andiamo in vacanza per stare meglio, vogliamo un buon lavoro per vivere meglio, cerchiamo l’amore per essere più felici – invece in quel periodo cominciai ad avere questa strana sensazione che dentro me stesso era come celato un senso di gioia che non aveva nessuna ragione. C’era, ed era lì indipendentemente da quello che accadeva attorno a me, e così continuai verso questa nuova strada. Mi piaceva molto e sentivo che c’erano dei forti cambiamenti nella mia vita, giacché non avevo più bisogno di cercare all’esterno quello che ora sto trovando dentro.

Quell’insoddisfazione continua che mi aveva comunque portato a fare grandi cose, a conoscere gente, posti e culture, non c’era più. Essa era come sparita.

Ero riuscito a fare finalmente un tuffo verso l’interno.

  1. Ma quindi cosa avviene durante questa tecnica della meditazione trascendentale?

Attraverso la meditazione trascendentale possiamo raggiungere quel livello di conoscenza che è dentro di noi. Andare cioè oltre il livello della mente cosciente. Con la meditazione noi permettiamo alla mente di fluire all’interno, lentamente, e di trovare serenità.

Questo è un processo completamente spontaneo, perché per la mente è naturale cercare qualcosa di più appagante, più riposante e più piacevole.

Più andremo in profondità, più troveremo quiete, quasi come se la mente fosse attirata da questa forza di gravità del piacere che c’è dentro di noi. La mente va oltre la sua attività più sottile, sperimenta la sorgente del pensiero sino a trascendere il pensiero stesso.

Ci tengo a sottolineare che questa parola “trascendentale” non ha un significato mistico, religioso, ma indica un livello della nostra condizione umana che sfugge all’esperienza quotidiana, proprio perché la mente è sempre proiettata verso l’esterno: le emozioni, i sensi, i pensieri, sono quindi sempre catturati da qualcosa, non riescono mai a raggiungere quel livello di quiete e di vigilanza dove sperimentano sé stessi.

Lo scopo quindi della meditazione trascendentale è quello di metterci a contatto con la sorgente delle nostre esperienze, con la nostra coscienza.

gennaro-conte

  1. Ma come gestisce la routine uno che è sempre stato immerso in una vita dinamica?

La routine diciamo che non esiste perché la vita dinamica avviene all’interno. Mi spiego meglio.

Nella vita quotidiana la nostra mente è sempre catturata dalle nostre percezioni, dai nostri pensieri. Le cose piccole non sono appaganti.

Ad esempio, se abbiamo fame non ci basta una forchettata di pasta, ne vogliamo in abbondanza, un paio di pantaloni non ci bastano, ne desideriamo di più, una sola donna non ci basta, ne vogliamo delle altre.

Quindi la mente non è mai appagata completamente nella vita quotidiana, in realtà le manca l’esperienza di questo livello fondamentale. Infatti, una volta conosciuto quel livello non c’è più inappagamento, non c’è più bisogno di cercare e di desiderare qualcosa di nuovo, di diverso che ci distragga dal nostro essere.

Questo è il motivo per il quale nel mondo del cambiamento, nella vita di tutti i giorni non possiamo trovare mai un appagamento completo, perché questa non ci basta, questo appagamento non esiste al livello dell’azione. Adesso invece posso dire di essere veramente appagato senza il bisogno di dover cercare altrove e di girare il mondo come una trottola per cercare chissà cosa.

Capisco che il ragionamento sembri un po’ filosofico, ma in realtà quando si sperimenta quel senso di totale appagamento si capisce che è quello il modo in cui funziona la realtà..

Avevo cercato nei miei viaggi qualcosa che vedevo in termini astratti, filosofici. Avevo cercato per molto tempo di provare a creare una sensazione di appagamento, di pensiero positivo, che poco mi aveva aiutato.

Tutto è divento una realtà pratica con la meditazione trascendentale; si riesce ad apprezzare la conoscenza infinita di sé stessi, quella che è già dentro di noi.

la-felicita-del-ritorno

  1. Non cerchi più le stesse emozioni o le hai sapute trovare anche a casa?

Come ti dicevo l’insoddisfazione è sparita, ma quel motore che mi spingeva a cercare non si è fermato. Qualcosa di meraviglioso avviene tutti i giorni all’interno. Non voglio dire che non amo più viaggiare, se dico che viaggiare serve alla ricerca personale non sto dicendo che adesso non abbia più piacere nel farlo, o che non ci siano altri motivi altrettanto interessanti per farlo.

Continuerò a scoprire la bellezza della strada e del cammino, ma devo anche ammettere che i risultati della meditazione sono straordinari.

Quindi per rispondere alla domanda: Assolutamente, la meditazione mi ha permesso di trovare queste emozioni ovunque e di mettere fine a quella sensazione di inappagamento che ho sempre sentito dentro di me.

Voglio aggiungere che tutta la conoscenza dalla quale viene la meditazione – che è una delle più antiche della storia dell’umanità – è una conoscenza completa di come funziona la natura e della relazione che esiste tra l’individuo e l’universo. E quando si è in completo accordo con le leggi della natura, l’individuo è davvero in armonia con il tutto.

  1. Pensi che si possa stare bene a casa solo se si è andati abbastanza lontano?

No, non credo. Si possono fare scoperte meravigliose senza aver mosso un passo, proprio come avrei potuto fare io sulla strada di casa mia se avessi guardato meglio nel mio vicinato e avessi conosciuto prima quella persona. Ma forse doveva solo andare così. In fondo me la sono goduta, sono stati davvero anni meravigliosi.

Ad ogni modo l’importante è cercare – e tu che sei una grande viaggiatrice lo sai meglio di me- avere il coraggio di fare dei buchi per vedere cosa si trova e magari scoprire che forse c’è qualcosa di più.

Ma questo può avvenire solo se si ha veramente qualcosa da cercare. Se non si ha nulla da cercare dentro, non si troverà niente fuori. Il viaggio inteso come semplice fatto ludico serve davvero a poco. La vera bellezza del viaggio sta nello scoprire fuori per trovare dentro.

Tutti possono, l’azione è la chiave di tutto. La vera unità di misura è “quanto sono felice?”. Se ho questa condizione, sono invincibile.

il-ritorno-e-la-meditazione

  1. Come lo vedi il futuro?

Continuerò a non accontentarmi, in fondo la mia curiosità mi ha portato a vivere comunque una vita molto differente da ciò che viene imposto.

Praticherò questa tecnica meravigliosa, imparando le varie tecniche avanzate, approfondendo ancora di più questa tradizione antichissima, quella vedica. Cercando di proseguire questo nuovo meraviglioso viaggio di scoperta, cercherò di conoscere meglio la mia coscienza e di essere sempre più in accordo con le leggi di natura.

Non posso non consigliarla a tutti: viaggiatori, sportivi, studenti… a tutti coloro che desiderano liberare e accrescere il proprio potenziale di possibilità e per il semplice desiderio di circondarsi di persone sempre più appagate, creative e autosufficienti.

Ci sono centri di Meditazione Trascendentale in tutto il mondo, basta semplicemente cercare…

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

Clicca qui per leggere i commenti