Come affrontare il primo viaggio da soli!

Francesca Di Pietro Pubblicato il


In questi giorni ricevo tante email da persone che vogliono consigli nella scelta della meta per il loro primo viaggio da soli. E’ una domanda molto difficile se non si conosce la persona che lo sta chiedendo.

Non esiste la meta più adatta alla prima volta, esiste la meta più adatta a te!

Tutte le cose si fanno a piccoli passi, secondo le proprie possibilità e il proprio modo di approcciare alla vita, senza buttarsi in maniera irruenta.

Se stai pensando davvero di fare il tuo primo viaggio da solo ecco secondo me quale dovrebbe essere il processo mentale:

  • Perché hai deciso di partire da solo? quale è il driver principale?

Per dimenticare qualcuno, per metterti alla prova, perché nessuno può viaggiare con te? C’è una pagina intera di motivazioni plausibili.

  • Cosa cerchi?

Questa domanda è strettamente legata alla precedente, ma è importante da sapere! Per esempio se parti per metterti alla prova, in che senso intendi farlo? fisico? sociale ? di resistenza? di intraprendenza?

  • Fatti un esame di coscienza!

Chi sei tu? Come hai viaggiato fino ad adesso? Dove sei andato fino ad adesso ? Quale è la tua tipologia di alloggio o di trasporto! Hai fatto solo Versilia e Liguria, non pensare di andare in Nepal! Se ti lamenti quando l’hotel non è a 4 stelle e se capiti in un treno senza aria condizionata non pensare ad un viaggio backpacking in Nicaragua!

  • L’intensità e la profondità di un’esperienza non sono correlate con la distanza della meta,

sono correlata solo con chi sceglie di fare quell’esperienza.

Secondo me un buon punto di partenza per chi vuole iniziare a viaggiare da solo è costruirsi un viaggio introno ad un obiettivo misurabile, preferibilmente che abbia una componente fisica ed una mentale. Per esempio, percorrere le 5 Terre a piedi, imparare a fare kitesurf, fare volontariato, andare a salvare una balena, fare il cammino si Santiago e chi più ne ha e più ne metta.

[box style=’success’]  Avere un obiettivo misurabile ti farà tener d’occhio la meta e orienterà le azioni verso il raggiungimento della stessa in modo da poter godere a pieno del successo.[/box]

In questo modo sarà più facile destreggiarsi nei problemi quotidiani del viaggiatore solitario, ossia dove dormire, con chi mangiare, come muoversi… ; in primo luogo perché naturalmente sarà più facile incontrare persone come voi e con il vostro stesso obiettivo e poi perché non perderete la bussola se la meta è chiara davanti a voi!

patagonia argentina

Non preoccuparti se prima di partire avete qualche “granchio nello stomaco” è naturale, è naturale avere paure, è naturale avere dei dubbi, solo gli incoscienti e gli stolti non ce l’hanno mai, la differenza è che le persone coraggiose sanno affrontarle e non si arrendono al primo freddo.

Non credo che ci siano viaggi difficili o facili in assoluto, dipende sempre da chi è la persona che sta per farlo, e dal suo punto di partenza. Quindi non preoccuparti, ovunque andrai, a qualsiasi distanza da casa sarai, la tua nuova esperienza sarà sicuramente incisiva nella tua vita, unica nel suo genere e ti cambierà in un modo in cui non avevi pensato.

Ovviamente per consigli personali non esitate a scrivermi! Buena Vibra!

 

Se stai attraversando un periodo particolare della tua vita, vorresti evadere, avere un’esperienza forte, credere di più in te stesso, ti consiglio di intraprendere un viaggio in solitaria. Se hai bisogno di un supporto pratico o anche solo semplicemente emotivo, possiamo fare travel coaching insieme

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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