Ferma il momento, tieni traccia delle emozioni

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Si dice che l’adulto deve imparare a raccontarsi, a capire il presente, ritrovare emozioni perdute, capire chi deve ringraziare e chi dimenticare. Un libro del Proff. Duccio Demetrio esortava a usare l’autobiografia come cura del sé.

Ora siamo in epoca 2.0, non ci si racconta solo scrivendo un diario, ma ognuno può sceglire il proprio strumento per tradurre quello che sis ta vivendo

– Imparare a tener traccia

Il viaggio è un momento estremamente evocativo, nel quale noi viviamo fuori dalla nostra aera di confort, un momento nel quale le uniche cose che sappiamo su di noi sono chi siamo stati fino a quel momento e non abbiamo cornici precostituite per come saremo dopo.

Viaggiando da soli possono succedere cose molto intese, possiamo vivere emozioni estremamente positive, scoprire parti nuove di noi stessi, così come possiamo vivere momenti di nostalgia e sentire veramente la mancanza verso qualcuno o confrontarci con un nostro limite. Le emozioni belle o brutte che siano con il tempo si modificano, perché ce le raccontiamo o le raccontiamo a qualcun altro. Il racconto rielabora il vissuto, il tempo, cambia sfumatura e intensità agli eventi.

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Per questo quando faccio travel coaching con qualcuno che  vuole utilizzare il viaggio come strumento di crescita, dico loro di fermare i momenti, di trasformali in qualcosa ti tangibile, di recuperabile anche tempo dopo.

Potremmo dire che facciamo un ancoraggio, ancoriamo un’emozione ad un qualcosa di fisico, ed ognuno può farlo con il mezzo che ritiene più efficace.

Io ho sempre scritto diari, delle mie emozioni, delle mie giornate, ho scritto lettere mai spedite agli uomini della mia vita, c’è stato persino un momento in cui avevo un diario per ogni emozione, persino uno nero, come il mio umore dicevo, che illuminavo con penne ogni giorno di colore diverso. Questo era il mio modo di tener traccia dei miei viaggi, dei miei incontri e della mia vita, poi ho scoperto i blog e anche la mia maniera di tener traccia delle mie emozioni è cambiata. E’ diventata meno impulsiva, meno immatura, ho provato (forse nn sempre ci sono riuscita) a dare una forma a quello che provavo, una forma che non avesse senso solo per me, ma per altre persone simili a me.

Come facevo con i miei diari ogni tanto vado indietro nel tempo, vado indietro nei post, per vedere come è cambiata la mia percezione delle cose, quanto certi incontri o certi momenti mi hanno segnato e quante cose non sono ancora riuscita a superare.

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– Trovate il mezzo che vi rappresenti di più

Ad ognuno il suo, raccontatevi le vostre emozioni in viaggio con le foto, con dei video, con delle canzoni o come me, scrivendo. Comprate oggetti che abbiano significato, per fermare il momento, per legarlo ai vostri polsi metterlo sul vostro comodino o ovunque sia importante. Fermare i momenti, ricordarsi dei propri successi, dei momenti in cui si è cresciuti anche solo un po’ ti aiuta nel ritorno, nel tradurre l’esperienza del viaggiare nella vita di tutti i giorni, che poi è quello che la rende così importante.

Tutto va rielaborato, ristrutturato ed inserito nella nostra vita, magari modificandola un po’.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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