Viaggiare da soli in Cambogia: Itinerario e come organizzare il viaggio

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Cambogia un paese che tutti conoscono, ma che pochi sanno immaginarsi.

A volte mi piacerebbe chiedere alle persone che sbarcano, che cosa li ha spinti a venirci, cosa si immaginavano di questo paese. Credo che la maggior parte delle persone siano ispirate da da Angkor Wat, una delle sette meraviglie del mondo, patrimonio dell’Unesco; ma poi a parer mio rappresenta solo un singolo aspetto del prisma.

Sono sincera, non so ancora quanto e in che modo la Cambogia mi sia piaciuta, non è nei paesi che preferisco in Asia, ma sicuramente anche perché una delle due settimane che ci sono stata, stavo malissimo e alternavo le mie giornate tra nausee ed esplorazioni improbabili.

Per chiunque decida di viaggiare da solo in Cambogia credo che debba aver a mente questi punti.

Quale è il periodo migliore andare in Cambogia?

Come buona parte del Sud Est Asiatico il periodo migliore è da dicembre a febbraio perché è il periodo più secco e questo non significa solo che ci sono meno possibilità di trovare la pioggia, ma soprattutto che il caldo è meno umido. Sicuramente la Cambogia è un paese caldo tutto l’anno, ma in corrispondenza della nostra estate c’è un’umidità devastante il che rende molto difficile muoversi nelle ore centrali della giornata. Se ci andate nel nostro inverno l’umidità è meno, ma fa sempre caldissimo, infatti in molti casi è consigliabile scegliere un hotel con piscina per potersi rinfrescare.

Quale è l’assicurazione di viaggio migliore per andare in Cambogia?

Su questo tema sono ferratissima, perché posso dire d’aver conosciuto gli ospedali cambogiani, sia quelli “pubblici” che privati.

Dopo la visita all’alba di Angkor Wat mi è venuta una febbre altissima con annesso anche vomito, dopo 2 giorni in cui ero davvero uno straccio ho deciso di fare un test per la dengue e grazie alla mia assicurazione di viaggio sono stata portata in un ospedale meraviglioso, super moderno, sembrava di essere in un aeroporto. Dopo mezz’ora ho scoperto di non avere la dengue, anche se sono poi stata male per circa 15kg perdendo una sacco di peso e di forze. Essendo assicurata non ho speso nulla, ha pagato tutto la mia assicurazione. Per caso un paio di giorni dopo sono passata davanti ad un ospedale locale e ho visto pazienti sdraiati per terra sulla stuoia di paglia con le porte finestre delle camere spalancate perché non c’era l’aria condizionata e faceva molto caldo. Un altro momento in cui ci si ricorda quanto siamo fortunati e quanto sia importante viaggiare sempre assicurati. Io uso Heymondo da anni e ti ricordo che al mio link hai il 10% di sconto su tutti i pacchetti.

Cosa fare e vedere 15 giorni in Cambogia: Itinerario di viaggio

Premetto che io viaggio lentamente e che 15 giorni in un paese per me sono davvero pochissimi, ma devo dire che sono stati sufficienti per vedere la Cambogia. Io non ho visitato la parte mare perché provenivo da 6 settimane di Thailandia, ma se fate solo Cambogia e la stagione lo consente prendete in considerazione di fare qualche giorno sull’isola di Koh Rong.

Siem Reap e i templi di Angkor Wat:

come dico anche dopo i voli interni al Sudestasiatico per Siem Reap sono spesso più economici quindi vi suggerisco di arrivare qui  e di fermarvi più giorni per visitare al meglio Angkor Wat. È possibile comprare vari tipi di biglietto, quello giornaliero o quello da 3 giorni o quello settimanale, fino a pochi anni fa si potevano acquistare solo in loco, ora se volete bypassare portali di vendita c’è il sito ufficiale, Angkor Enterprice. Il sito UNESCO è enorme, io suggerisco il biglietto di 3 giorni per visitare davvero bene il sito e per vivervi opportunità davvero uniche come vedere i templi all’alba e al tramonto. Il biglietto ufficiale vi da solo l’accesso, quindi diciamo a piedi, ma a piedi difficilmente riuscite a vedere tanto, quindi vi suggerisco di affittare una bicicletta o fare un tour in tuk tuk.

Siem Reep è una cittadina turistica, ci sono ancora delle case coloniali francesi, molte adibite a Guest House, sarà forse uno dei luoghi più evidenti dove trovare il turismo sessuale, anche minorile. Spesso troverete uomini con ragazze molto giovani, è indubbio che dia fastidio, è indubbio che sia orrendo che venga tollerato, sarebbe bello poter fare qualcosa in merito.

Dove dormire a Siem Reap:

RESIDENCE 1960: Hotel molto comodo, con ampi spazi, una bella piscina all’aperto, in una zona silenziosa, arredato con stile molto asiatico, ha una Spa e un buon ristorante, perfetto per chi vuole godere un po’ della struttura.

Mane Village Suites: camere davvero grandi, lusso accessibile magnifico giardino con piscina, tante sale in stile orientale, ha anche una palestra e una Spa.

Golden Temple Residence: un luogo decisamente perfetto, si trova in pieno centro, ma è costruito in modo da avere una buona privacy, un bellissimo giardino interno con piscina, il ristorante ha uno stile incredibile, le stanze sono molto più grandi della media e quasi tutte con balcone, hanno le bici gratuite per tutti gli ospiti dell’hotel.

Angkor Village Hotel: se volete immergervi nell’atmosfera di un villaggio Khemer questo è il posto che fa per voi, creato con un’architettura tradizionale, davvero magnifico, super rilassante, si trova leggermente fuori dal centro di Siem Reap, ma non necessariamente questo è un difetto. Ha una magnifica piscina, una palestra, una Spa  e delle zone in comune tutte all’aperto davvero un sogno.

Kratie per esplorare il Mekong:

Non si può andare in Cambogia e non viversi un po’ il Mekong, meglio in un modo poco plateale, intimo silenzioso, io ho scelto in kayak. Ho dormito a Kratie e ho fatto una magnifica esperienza in kayak lungo il Mekong che vi suggerisco sicuramente (ne parlo in maniera approfondita nell’articolo). Prendetevi qualche ora, meglio se al tramonto per visitare Kaoh Trong un’isoletta con villaggio galleggiante che si trova nel centro del fiume, se pensate d’avere poco tempo da dedicarci giratela con un mototaxi, altrimenti dedicateci almeno mezza giornata.

Dove dormire a Kratie:

Sorya Guest House: questa semplice e carina Guest house è della ragazza che organizza i tour in kayak per vedere i delfini, quindi potrebbe essere un’ottima idea dormire qui se cercate qualcosa di semplice, pulito ed economico.

Soriyabori Villas Resort: questa si che è un’esperienza si trova al centro dell’isola di Kaoh Trong, costruita come una casa tradizionale Khemer, è davvero molto bello e di grande atmosfera, Kratie si raggiunge con 10 minuti di barca.

Nomad Guesthouse: molto molto semplice, ma pulito, davvero economico e molto amato dai viaggiatori, perfetto per fare amicizie.

Esplorare il Ratanakiri:

Se la Cambogia è il paese più povero del Sudestasiatico, ill Ratanakiri è forse la parte più povera della Cambogia, sicuramente quella più differente, anche partendo dal fatto che qui non vivono i Khmer ma i Kerung. Come vi ho detto all’inizio dell’articolo in Cambogia ho preso una brutta febbre tropicale, sono stata malissimo per tutto il viaggio e avendo perso molti kili ero davvero debolissima, pensate che non riuscivo neanche a portarmi lo zaino, così non ho potuto fare quello che fanno tutte le persone che vengono in questa zona, ossia trekking.

La zona del Ratanakiri è una foresta di montagna, un posto magnifico da esplorare, si organizzano molti trekking di più giorni, ma sono esperienze piuttosto spartane dove in quasi tutti i casi devi portarti tu tutto il necessario a spalla e si dorme in amaca quindi andate solo se avete un sacco a pelo molo caldo, forse negli ultimi anni può essere cambiato qualcosa, ma informatevi bene prima di partire per un trekking in quella zona.

Se non vi va di fare trekking è comunque una zona che vi consiglio moltissimo, ha dei pedaggi stupendi, ci sono tante cascate, un lago dove poter farsi il bagno e dei villaggi interessantissimi, nel mio articolo vi racconto la mia esperienza bizzarra.

Phnom Penh e Killing Fields di  Choeung Ek

Una tappa nella capitale è sicuramente consigliata, è una città che sta cambiando molto, sempre più attiva e dinamica, sarà anche una delle poche occasioni per avere un po’ di vita notturna. In città c’è piuttosto poco da vedere, ma sapete che per me conoscere la storia quando si viaggia è fondamentale, quindi bisogna venire per capire l’orrore, per conoscere quello che come sappiamo è sempre dietro l’angolo. A Phnom Penh ci sono i campi di sterminio  Choeung Ek dei Khmer Rouge, un luogo agghiacciante! Sarete sconvolti, ammutoliti e schockkati, 170.000 morti in 3 anni solo nel campo che visiterete, niente lavori forzati, niente prigionia, solo arrivare ed essere smistati per la morte. Da parte di concittadini! Stessa etnia, stessa religione, solo idee politiche diverse o almeno illazioni su quest’ultime. È fondamentale prendere l’audioguida per capire davvero cosa si sta visitando e sentire le testimonianze dei superstiti, ci ho fatto anche un video se site coraggiosi.

Dove dormire a Phnom Penh:

Plantation Urban Resort & Spa: struttura molto bella, in una zona piuttosto centrale, un giardino tropicale privato, due piscine e ristorante a bordo dell’acqua. Massaggi in camera e una palestra.

PAVILION: struttura con particolare attenzione all’ambiente ed ai consumi energetici, cerca di far lavorare le comunità locali, punta a far conoscere la vera essenza cambogiana. È solo per adulti, ha due piscine una all’aperto dove batte il sole e una all’ombra perché in estate anche in piscina al sole fa molto caldo.

Jungle Addition: ci troviamo letteralmente nella giungla a circa 2km dal centro cittadino, in una residenza coloniale con una magnifica piscina all’aperto. Ha una bellissima terrazza con ristorane per chi ha voglia di non uscire dalla giungla.

The Peninsula Phnom Penh: questo hotel è in un edificio a più piani, è perfetto per chi cerca camere davvero grandi, diciamo dei mini appartamenti con cucina, hanno un parcheggio se avete affittato una macchina, una piscina nel rooftop, palestra e diverse lounge molto accoglienti.

I miei consigli per viaggiare da soli in Cambogia:

1. Vista Angkor in orari distinti

Uno dei motivi per cui si dovrebbe soggiornare a Siem Reap diversi giorni è per poter esplorare i tempi di Angkor in orari diversi, evitando le ore centrali, diciamo pure che dalle 12 alle 15 meglio trovarsi altrove. Sicuramente perché sono gli orari più affollati e più caldi, ma anche perché c’è una luce troppo forte che rende ogni fotografia assolutamente bianca. L’orario migliore in termini di luce è sicuramente dalle quattro in poi, quando tutto diventa più caldo e più dorato.

viaggiare da soli angkor

viaggiare da soli in Cambogia

2. Fotografare Angkor all’alba

L’alba ad sicuramente una delle cose più fotografate in assoluto, a parer mio ne vale senza dubbio la pena, ma aspettatevi una ressa tipo cancelli per il concerto degli U2. Come minimo dovrete dirigervi verso i templi alle 5, ma se veramente siete un appassionato di fotografia e come me siete armati di cavalletto, dovrete spostare la sveglia di almeno 45 minuti, dato che i posti avanti si occupano in un attimo e poi non avrete più spazio per il cavalletto. L’alba più suggestiva è quello davanti a ad Angkor Wat, in particolare davanti al lago artificiale così potere apprezzare il riflesso del templio nell’acqua. Una volta arrivati vi si schiereranno una ventina di asiatici con le attrezzature più care e spaziali del mondo, praticamente un loro zaino, vale come casa vostra, ed è molto probabilmente loro stiano scattando in automatico!!



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Verso le 5.45 il cielo diventa rosa intenso, a seconda delle giornate, i giochi di nuvole rendono tutto apocalittico. Ma a parer mio la cosa più bella, è che sicuramente non mi aspettavo, è stata che verso le 7 una palla rosso fuoco sale tre le due pannocchie rendendo tutto a dir poco magico. Per ottimizzare i tempi vi consiglio di esplorare il templio di Angkor Wat dalle 6 alle sette, sarete solo voi, e poi sarete giusto in tempo per fotografare l’arancia rossa alle 7.

3. I trasporti cambogiani sono davvero difficili.

Anche se la Cambogia non è uno stato grandissimo, i trasporti a mio parere sono pessimi, oserei direi i peggiori che abbia mai preso nella mia vita, molto peggio del Centroamerica.

Purtroppo la più grande compagnia di bus di lusso è fallita un paio di anni fa, ora ci sono compagnie improbabili che si alternano.

trasporti in cambogia
Trasporti cambogiani

In Cambogia ci sono 3 livelli di trasporto, ma non su tutte le rotte.
1. Il bus: ci sono sempre autobus molto molto vecchi, sporchi e iper affollati, non hanno il bagno ma si fermano spesso in strutture tipo ristoranti per far espletare bisogni fisiologici. Gli orari di percorrenza sono variabili, perché in effetti dipende da quanto tempo si fermano nelle soste.

2. I mini van: che per chiunque abbia viaggiato un po’ sembrano una soluzione più comoda, invece sono un incubo a 4 ruote. Di solito sono shuttle da 8 posti, quasi interamente popolati da locali, il che ovviamente va bene, ma il problema è che i locali hanno la pessima abitudine di trasportarsi una casa! Lo spazio vitale sarà riempito da cassette di alcolici, assi di legno, enormi pallet di materie sconosciute e ovviamente, gli uomini avranno l’inspiegabile diritto di sedersi nei posti avanti, mentre voi ragazze sarete relegati al fondo, con le ginocchia in bocca.

È in effetti leggermente più veloce del pullman, ma non ne vale assolutamente la pena perché il viaggio sarà pessimo.

3. I taxi privati: che non solo significa un taxi ossia macchina con autista, cosa assolutamente possibile, ma anche una macchina grande che viene noleggiata da massimo 6 persone. Questa opzione c’è solo per le tratti più frequenti e si riempie subito, quindi meglio prenotarla almeno 3 giorni prima. Ovviamente non dovete prenotare tutta l’auto, ma solo il posto per voi, il che rende la cosa piuttosto accessibile.

Tramonto sul Mekong
Tramonto sul Mekong

4. Uscite dai soliti itinerari

La maggior parte di viaggiatori, esplora la parte sud-occidentale del paese, sicuramente perché è quella più sviluppata, anche in ambito turistico. Le strade sono tutte asfaltate, ci sono strutture recettive di ogni tipo e località a misura di turista. Senza ombra di dubbio è un itinerario comodo, ma andare verso nord ovest vi potrà dare uno spaccato molto più autentico. Io mi sono diretta verso la zona del Ratanakiri, attraversando in più parti il Mekong, la grande madre.

Ratanakiri in moto
Ratanakiri in moto

5. La Cambogia è molto economica

Più sono poveri i paesi e più sono economici, e allora direi che la Cambogia è uno dei paesi più poveri del Sudestasiatico. Se provenite dalla Thailandia o dalla Malesia, i suoi costi vi sorprenderanno, questo significa che per un costo decisamente inferiore potrete avere un servizio di qualità. Ma attenzione, dato che le guest house costano davvero poco, ossia una doppia in una struttura di pregio (tranne che a Phnom Penh) costa circa 15$, in molte località non esistono ostelli, perché in effetti non convengono. Quindi se si è un viaggiatore solitario si hanno 3 alternative: o si alloggia in una struttura davvero di bassa qualità per modiche cifre, o si spende tanto, o si cerca un compagno di viaggio in loco. Ossia, magari in alcune destinazioni potete chiedere ad altri viaggiatori di condividere l’alloggio con voi, in questo modo dimezzerete i costi, potendovi permettere una struttura più comoda. È una pratica piuttosto diffusa tra backpackers io l’ho fatto davvero tante volte.

viaggiare da soli in Cambogia

6. Più che sulle bellezze soffermatevi sull’orrore dell’uomo

Ammetto che forse l’ho detto in davvero tanti post, ma la cosa che mi ha colpito di più del mio viaggio in Cambogia è stato constatare con i miei occhi quello che è stato uno dei più grandi genocidi della storia: 3 milioni di persone uccise in 3 anni e mezzo, su una popolazione di 9 milioni comprensivi. Fratelli che ammazzano fratelli, il proprio popolo che fa morire di fame i propri sudditi, estirpare una classe pensante per mantenere il controllo assoluto. Più penso a quello che hanno fatto i Khmer Rouge e più mi sconvolgo che glielo abbaino permesso, poi mi viene in mente la Siria e mi rendo conto che negli anni non cambia mai niente. Vedere le cose da vicino sicuramente aiuta a cambiare prospettiva a riflettere in una maniera più consapevole sulla storia. Quando ho pubblicato il video sui campi di sterminio di Pol Pot un ragazzo ha commentato dicendo che non bisognava soffermarsi su queste cose brutte e tristi, ma andare a vedere i templi e i villaggi con la gente “allegra”, ecco quello è stata una grossa prova di autocontrollo per il mio carattere. Viaggiare in un luogo del genere ci dovrebbe aiutare a non seguire più pensieri deliranti di singoli individui disturbato, cosa che a direi il vero anche in Italia siamo molto bravi a fare. Andare nei luoghi della memoria, informarsi, leggere, parlare con chi è sopravvissuto, a parer mio è un atto di umiltà e di rispetto vero chi è stato brutalmente ucciso.

Carcere di Phnom Pen
Carcere di Phnom Pen

Rapidi consigli pratici. Non tutti sanno che…

  1. Per entrare in Cambogia serve il visto e costa 40$, si può fare direttamente alla frontiera, ma vi consiglio portare con voi una vostra foto tessera, renderà tutto più facile
  2. In Cambogia c’è la doppia valuta, quasi tutto si paga in dollari americani, ci sono anche i bancomat in dollari, ma la moneta locale è il reales, fortemente svalutata, finirete per pagare solo street food con questa moneta
  3. Se vi capita di viaggiare da altri paesi dell’Asia via aereo i voli diretti a Siem Reap sono solitamente più economici di quelli per Phnom Penh.
  4. Di sicuro è un paese povero, ma come spesso accade in Asia sono avantissimo sulle telecomunicazioni. Vendono schede telefoniche con un altissimo traffico dati a prezzi davvero bassi, stesso in aeroporto ci sono i desk di compagnie che ti offrono, una sim per 4-7-14- 30 giorni a prezzi irrisori. Fortemente consigliato, vi assicuro che prende su ogni montagna del paese.

 

tramonto a phnom penh
Tramonto a Phnom Penh

 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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