Primo viaggio da solo: 10 cose da sapere prima di partire

Francesca Di Pietro Pubblicato il

È la prima volta che parti da solo, nessuno dei tuoi amici lo ha mai fatto, tutti ti fanno “una testa tanta” tra dubbi, preoccupazioni e terrorismo psicologico, tu sei convinto, vuoi partire, ma allo stesso tempo sei nervoso e hai le farfalle nello stomaco. Non ti preoccupare è successo a tutti! Questi sono i miei consigli.

10 Cose da sapere prima di partire per un viaggio in solitaria:

1. Avere paura il giorno prima di partire è normale:

La paura è un’emozione sana, naturale, serve a porre l’uomo in una condizione di allerta maggiore, ad essere più sensibile e più reattivo. Se una cosa non la conosciamo possiamo avere paura, perchè potrebbe esserci un pericolo, tranquillo è successo a tutti.

Come disse un uomo più saggio di me: anche gli eroi hanno paura, ma loro vanno avanti nonostante la paura. E noi dobbiamo essere eroi della nostra vita, fare in modo che la paura ci tenga sull’allerta, ma che non ci paralizzi. Quindi, sì, il giorno prima di partire non dormirete molto, avrete la bocca asciutta, un morso allo stomaco, ma non vi preoccupate una volta chiusa la porta dietro ri voi sarà tutto passato.

2. Non dovete aspettarvi l’approvazione da tutti:

Di solito chi ha fatto una cosa prima di voi vi dà un’opinione, chi non l’ha mai fatto cerca di tagliarvi le gambe, metaforicamente si intende. Se i vostri amici o la vostra famiglia non hanno mai viaggiato in solitaria o solo lontani da questo concetto diciamo più “avventuroso” , vi riempiranno la testa di ” ma che vai a fare”, ” ma un amico non ce l’hai?” “stai attento che è pericoloso” e potrei continuare per diverse righe. Potete ascoltare, sorridere e andare per la vostra strada, non avete bisogno della loro approvazione, come potrebbero capire cosa c’è di bello in qualcosa che loro nella vita si sono sempre rifiutati di fare? Cercate di chiedere consigli o pareri a chi ha già viaggiato in solitaria e limitatevi ad informare il resto.

3. Hai bisogno di meno cose di quanto credi:

La grandezza della tua valigia non dipende dal numero di giorni che starai fuori, al massimo dal clima del paese in cui andrai. In viaggio ti serve sempre molto poco, in viaggio da solo ancora meno e lo sapete perchè? Perchè difficilmente rivedrete la gente vista un paio di giorni prima, quindi se anche riusate un outfit nessuno se ne accorge. In ogni parte del mondo ci sono lavanderie e sicuramente in tutti gli ostelli. Io consiglio di portarsi il cambio per circa una settimana e poi lavarlo! Più leggeri si viaggia e meno preoccupazioni si hanno, perchè avrete meno cose di cui prendervi cura e sarete più agili e rapidi negli spostamenti.

4. In viaggio da soli si conoscono molte più persone che in compagnia:

Molti hanno paura della solitudine o della noia, a parte il fatto che se ti annoi da solo, vuol dire che anche a casa devi necessariamente stare in un gruppo di persone e questo dovrebbe metterti davanti ad alcune domande della vita. Ma tornando al viaggio, anche se nessuno dei tuoi amici ha mai fatto un viaggio da solo, nel mondo ci sono tantissimi viaggiatori solitari. Sicuramente è più facile incontrarli nei viaggi lunghi, tipo Sudamerica o Sud Est Asiatico, ma anche in Europa se giriamo tra ostelli e caffè non avremo alcuna difficoltà. Quando si viaggia da solo ci si riconosce, si diventa più aperti, più propensi ad osservare. Anche se può sembrare strano, tra viaggiatori si parla, si condividono idee, itinerari, consigli e anche birre, anche se non ci si è mai incontrati prima. Io ho condiviso viaggi di settimane con persone incontrate al posto accanto al mio in bus.

5. Scoprirai per la prima volta nella tua vita cosa è la libertà:

Pensiamo di saperlo, pensiamo di sapere cosa significhi fare quello che si vuole, un po’ come una domenica mattina, ma non è così. A casa abbiamo sempre il nostro contesto che ci appartiene, che ci richiama ad un comportamento creato dalla società e dal nostro humus sociale. In viaggio no, nessuno sa chi siamo, nessuno sa da dove veniamo, nessuno si aspetta nulla e neanche te, sei portato a provare, a farti trascinare ad andare oltre quello che già sapevi su te stesso. Non mi riferisco a cose pazze, tipo droga, feste o sport estremi, ma a piccole scoperte, tipo sorprenderti mentre mangi un nuovo frutto, decidere che una giornata non vuoi visitare una città, ma semplicemente stare seduto in un parco, trovarti a cambiare itinerario per un consiglio ascoltato all’ultimo momento.

6. Quello che pensi di te stesso potrebbe cambiare

A volte cresciamo con un’idea di noi stessi non basata propriamente sul vero, ma da quello che i nostri genitori o le persone vicino a noi hanno proiettato su di noi. “sei debole”, “non ce la puoi fare”, “sei timida”, magari ce lo hanno detto a 5 anni e poi non ci siamo mai domandati se a 30 questa cosa avesse ancora valore, lo abbiamo dato per assodato. Quando sei da solo nel mondo, non sei quello che gli altri ti hanno detto di essere, esce la vera parte di te. Potresti scoprirti più coraggioso, più indipendente, più forte, o anche più attaccato alle tue abitudini rispetto a quanto pensavi, ma infondo è questo il bello, coprire se stessi sulla base dell’esperienza diretta.

7. Vi farà imparere le lingue più velocemente di qualunque app:

Comunicare è vivere, ed in viaggio vorremmo essere all’improvviso poliglotti, per parlare tutte le lingue del mondo e poter chiacchierare con ogni persona, autista, ristoratore o garzone del panificio, eppure sembra ancora difficile. Tutti quelli che dicono che si può viaggiare senza parlare nessuna lingua mentono oppure hanno uno stile di vita davvero solitario. Le lingue in viaggio ci aprono le porte, i sorrisi, ci salvano dalle situazioni, più ne parli e meglio è. Come visione marco e alquanto riduttiva direi che bisognerebbe parlare almeno Inglese se viaggi in Europa e Sud Est Asiatico, Spagnolo se viaggi in Sudamerica e Francese ed Inglese se viaggi in Africa. Quando siamo a casa i nostri progressi sono lentissimi, anche se dedichiamo due pomeriggi a settimana allo studio di una lingua, abbiamo sempre vergogna, paura di sbagliare, in viaggio da soli non abbiamo alternative. Se non siamo capaci di ordinare il cibo non mangiamo, se non sappiamo chiedere informazioni rischiamo di perdere il treno! Vedrete che imparerete molto velocemente a comunicare, imparerete molte nuove parole e modi di dire.

Se poi avete comunque voglia di approfondire la conoscenza delle lingue, potete tranquillamente farlo MENTRE siete in viaggio. Esistono moltissime piattaforme che offrono corsi di lingue online. Quella che mi sento di consigliarvi è Gymglish. Offre corsi di lingua online divertenti e personalizzati: inglese, francese, spagnolo, tedesco e non solo.
Il metodo è quello del micro-apprendimento: solo 10 minuti al giorno direttamente nella tua casella di posta o app: ideale per chi è in viaggio e, magari, ha una tabella di marcia bella fitta. Iscrivendoti da qui a uno dei loro corsi puoi ricevere il primo mese di lezioni gratis e senza obbligo d’acquisto.

8. Imparerai che le persone nel mondo sono buone:

“stai attento” “Lì fuori c’è il male”, ecco non esattamente. Abbiamo questa idea malsana che fuori dalla nostra casa il mondo sia malvaglio e intento ad approfittarsi di noi. Vi rivelo una cosa: non è vero! I pericoli ci sono sempre ed ovunque, certo magari un bus a Rio de Janeiro è più pericoloso di uno a Zurigo, ma la maggior parte della gente è buona. Nel mondo se hai bisogno di aiuto, la maggior parte delle persone ti aiuterà invece di rapinarti, se perdi una cosa quasi sicuramente te la ridaranno! Una volta ho lasciato la mia reflex nel bus che ti permette di attraversare il confine tra Bolivia e Perù, appena me ne sono accorta sono tornata indietro, mi hanno accompagnato a casa dell’autista che stava pranzando e lui mi è venuto incontro con la mia macchina in mano. Ho perso un sacco di oggetti anche in Messico, Vietnam e le persone mi hanno sempre aiutato. Potremmo imparare a fidarci di più del prossimo, anche se ogni tanto c’è una mela marcia, ma quella c’è anche da noi.

9. Inizierai ad apprezzare il silenzio

Per noi nati in questa epoca il silenzio equivale al vuoto e al vuoto equivale l’imbarazzo. Tendiamo a riempire sempre i vuoi e quando non abbiamo più cavolate da dire prendiamo in mano il nostro cellulare. Restare da soli a non fare nulla per noi è da sfigati, per fortuna per altre culture no. In viaggio i tempi si allungano, le conversazioni diminuiscono, ci sono meno stimoli abituali e abbiamo più possibilità per restare in silenzio, per pensare, per ascoltarci per guardare bene, lentamente, con calma. Abbiamo più tempo per le pause, e dalle pause si può imparare molto, il silenzio apre lo sguardo.

10. Potrebbe diventare una dipendenza:

Il problema è che dopo che l’hai fatto per un po’ e ti è piaciuto, scopri che è davvero una bella modalità per vivere un luogo, che non ti piace più negoziare ogni decisione che a volte è piacevole solo fare quello che si vuole senza programmarlo ancora prima di partire. In molti casi potresti scoprire che per un periodo della tua vita, preferisci viaggiare così, libero e indipendente.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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