Viaggiare da Soli in Brasile

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Ora vi confesso una cosa, ho sempre accantonato il Brasile come destinazione per due principali motivi, il primo è perchè mi sembrava un posto altamente turistico dove tanti italiani vanno per importante un tipo di turismo che io non amo molto legato al turismo sessuale, ovviamente e perchè moltissime persone me l’avevano dipinto come uno dei paesi più pericolosi al mondo, a detta di colleghi della mia ex azienda, era necessario avere una guardia del corpo per girare per Rio de Janeiro.

Fortunatamente le dicerie non sono mai state un limite nella mia vita, e viaggiando a lungo ho incontrato moltissimi viaggiatori, dei cui giudizi mi fidavo molto, che decantavano questo paese come una perla rara.

Così come spesso accade quando il seme della partenza è piantato, la mia attenzione ha iniziato ad appoggiarsi su questo grande paese, o forse dovrei dire continente. Libri, foto, ricerche, racconti ed in men che non si dica mi sono ritrovata a comprare guide e organizzare il mio viaggio in Brasile.

Il mio soggiorno in Brasile è durato solo un mese, non sono riuscita a vedere neanche un quinto credo, ma ora so in che zone voglio ritornare.

viaggiare da soli in Brasile

Cosa bisogna sapere per viaggiare da soli in Brasile:

– è caro:

chi ha idee superficiali pensa che il Sudamerica sia tutto super economico, chi ha amici che girano sa che il Brasile è un paese molto caro, ma non capisci quanto finchè non ci vai. In molti aspetti, come ad esempio il costo degli alloggi nelle grandi città, è simile all’Europa, ma con gli standard sudamericani, quindi non un grosso rapporto di qualità – prezzo. Questo porta a due soluzioni: o viaggiate fuori dai grandi centri o luoghi di grande impatto turistico, o trovate soluzioni alternative come ho fatto io con lo scambio di casa.

– è immenso:

Quando vai in Argentina la prima volta capisci cosa sono le distanze, poi vai in Brasile e capisci che continui a sbagliare metro di paragone.

Trascorrere intere giornate, o notti senza fine al freddo di arie condizionate inutilmente settate sulla massima potenza, è pane quotidiano per chi viaggia zaino in spalla; vi ho parlato spesso delle mie avventure e credo che ne sia piena la letteratura di viaggio di altrettante. Ma qui andiamo oltre, in Brasile per raggiungere distanze di 1/4 del paese occorrono dalle 30 alle 48 ore di bus no stop. In Brasile, un viaggio in aereo non significa un pisolino di un’oretta, se da Sao Paulo si va a Manaus, sono 5 ore di volo, considerate che Londra NYC sono 7, giusto per darvi un’idea di distanze a noi conosciute. Quindi anima e coraggio, cercate di programmare bene i vostri spostamenti, a parer mio meglio concentrarsi in zone vicine ed usare il più possibile gli aerei, magari usando GOL o il Brazil AirPass che ti permette di risparmiare sulle tratte. Diciamo pure, meglio poche destinazione, ma ben fatte.

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– le infrastrutture e i trasporti sono le peggiori che io abbia incontrato in Sudamerica

Le destinazioni sono delle marche paese, si sa, nel bene e nel male si vendono. Si parla sempre di Brasile come una delle potenze nascenti del mondo e di sicuro al livello commerciale ed economico lo è. Noi da europei associamo la potenza di un paese, la sua importanza anche dal livello di accessibilità delle infrastrutture. Un paese ben sviluppato ha aeroporti efficienti, autostrade ampie e scorrevoli, una rete di metropolitana capillare; questo concetto non si può associare al Brasile. Io ho viaggiato praticamente  in ogni paese del Sudamerica e i peggiori aeroporti li ho trovati in Brasile, Rio ha un aeroporto anni ’70 a dir poco ridicolo, gli annunci sono sempre e solo in portoghese, ho trovato qualcuno che parlasse inglese solo al desk della LAN.

La condizione delle strade è pessima, ovviamente dovuto alle immense dimensioni del paese, città come Rio de Janeiro non hanno ancora una metropolitana che abbraccia tutta la città o un servizio di transfert pubblico per l’aeroporto, onestamente mi chiedo come possa aver ospitato i mondiali di calcio e le olimpiadi, sono davvero curiosa.

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– le persone sono veramente aperte e disponibili

Si dice da sempre che i brasiliani hanno la festa nel sangue, ed è vero, ma in senso altamente positivo. È molto facile fare amicizia, anche se parli poco portoghese, le persone si impegnano per capirti, per aiutarti, per coincolverti. I brasiliani sono molto felici di incontrare stranieri interessati alla loro cultura, saranno ben lieti di mostrarvi il meglio della loro terra, o anche del loro piccolo paese, di parlarvi per ore dei loro usi e consumi o semplicemente di insegnarti a ballare samba o forrò. Durante il mio soggiorno a Rio sono stata “adottata” da un gruppo di carioca amante della samba, ogni sera era una festa per strada, in qualche giardino diroccato di Santa Teresa e una domenica sono andata a suonare con loro samba a Paquetà, un’esperienza davvero unica per un non brasiliano.

– non è così pericoloso come tutti dicono

Ovviamente quando si viaggia e specialmente quando si viaggia da soli, bisogna avere mille occhi, essere sempre allerta, bisogna seguire il proprio sesto senso, ma cercare di non diventare paranoici.

Ho parlato più volte di sicurezza in viaggio, di sicurezza per le donne ed è l’argomento più gettonato nelle email che ricevo. Ad ogni modo soffermandosi sulla destinazione Brasile, anche in questo caso, c’è differenza tra le grandi città e i piccoli centri. I piccoli centri sono sicurissimi, le persone non hanno alcun tipo di cattiva intenzione. Io a Jericoacoara, nn chiudevo neanche il mio armadietto in pousada, lasciavo spesso tutto sul letto e non ho mai temuto di non ritrovare qualcosa. Nei piccoli centri usavo uscire la sera dopo le 11 da sola, (perchè il pomeriggio-sera lavoro) per bermi una birra, rilassarmi un po’, nessun tipo di problema o sensazione scomoda.

Quello che consiglio sempre è chiedere ai locali cosa è meglio evitare nella propria città. Ad esempio a Rio de Janeiro girare in metro è sicuro, ma in bus dopo una certa ora è pericoloso perchè si trovano molti craccomani, meglio optare per un taxi. Anche scegliere la zona migliore d’alloggio è importante. Ad esempio se viaggiate da soli, meglio non dormire nella parte bassa di Copacabana o nel centro storico. Nelle grandi città, direi di tutto il Sudamerica non solo del Brasile, meglio non visitare il centro storico nei week end, perchè sono prevalentemente sede di uffici e li troverete completamente vuoti in balia dei senza tetto.

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– I brasiliani hanno una sessualità spinta

Noi italiani associamo molto il Brasile ad una meta di turismo sessuale, cosa che purtroppo rappresenta la realtà, specialmente nel nord est. Ma a parte questa pratica che è una piaga a prescindere, è bene capire e conoscere la loro maniera di approcciare alla fisicità e al sesso. I brasiliani sono latini, amano la danza, la prossemica ravvicinata, sono liberi sessualmente e non attribuiscono giudizi negativi a chi cambia molti partner, uomo o donna che sia. In Brasile le persone si baciano più facilmente di quanto non si faccia in Italia, spesso il bacio non rappresenta un reale interesse per qualcuno, ma solo una maniera carina di concludere una serata. Diciamo che il vecchio detto “un limone non si nega a nessuno” lì è verità. Con questo non dico che sia un popolo promiscuo o “facile”, hanno solo valori ed abitudini diverse. Baciare non è molto importante, avere un rapporto sessuale occasionale è meno frequente di quanto avviene in Europa. In Brasile si mostra il corpo di più di quanto noi siamo abituati, è comune girare per strada in costume, è comune scoprirsi perchè fa caldo. Si balla con chiunque in maniera molto sensuale è ravvicinata, non è difficile che un uomo ci provi, ma se si rifiutano le avances non insisteranno. Insomma non c’è bisogno di demonizzare alcun comportamento, hanno solo abitudini diverse, basta conoscerle.

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– per il carnevale consiglio di girare con qualcuno

La folla soffoca, una folla che beve litri di birra e balla senza sosta per 2 settimane è impegnativa. Il Carnevale è un bellissimo momento da vivere in Brasile, ma vi consiglio di non girare per le strade da soli. Non perchè sia pericoloso, per quanto i borseggiatori esistono, ma anche perchè tutta questa folla potrebbe crearvi smarrimento o in alcuni casi claustrofobia. A Carnevale sono tutti molto più socievoli e ogni città ospita molti turisti, non sarà difficile trovare qualcuno di simpatico con il quale trascorrere la giornata.

 

Sono curiosa di sapere se voi avete altri consigli o aspetti sui quali vi vorreste soffermare di più, mi raccomando scriveteli qui sotto. 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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