E’ pericoloso per una donna viaggiare da sola in India?

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Silvia, 32 anni, ligure. Vengo da un piccolo paesino della provincia di Genova ma da un po’ di anni vivo a Milano (anche se torno spesso per ingozzarmi di focaccia). Ho iniziato a viaggiare da sola a 20 anni e per un po’ ho continuato assiduamente a farlo. Poi ho smesso per un po’, senza nessun motivo in particolare, per poi riprendere questo autunno regalandomi un fantastico viaggio in India, purtroppo troppo breve. Sono l’autrice di www.tastingtheworld.it

1. Che predisposizione emotiva credi sia necessaria per viaggiare da sola in India?

L’India non è un viaggio né facile né rilassante. Bisogna entrare nell’ordine di idee che ci si confronterà con una realtà completamente diversa dalla nostra e che, se si viaggia da soli (soprattutto se si è donne) non si passerà inosservati. L’eccessiva attenzione degli indiani a volte può risultare un po’ invadente, ma fa parte del gioco e bisogna imparare a gestirla. L’India è faticosa e faticante, ma in grado di ricompensare 🙂
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2. Che giro hai fatto? Avevi organizzato tutto prima?

Prima di partire avevo deciso di visitare il Rajasthan, ma non ho avuto il tempo di organizzare per bene il giro che avrei voluto fare. Come mio solito sono andata un po’ allo sbaraglio: ho prenotato solo la prima notte a Delhi, il resto lo avrei deciso strada facendo. Dopotutto, essendo da sola non avevo vincoli (se non quello di dorver tornare a casa il tale giorno) ed ero pronta a stravolgere la mia idea iniziale per fare altro, qualcosa che al momento mi avrebbe ispirato di più. Alla fine sono stata fedele alla mia idea iniziale ed ho visitato più o meno tutto il Rajasthan. Ho fatto un giro in senso antiorario Jaipur-Nawalgarh-Bikaner-Jaisalmer-Jodhpur-Udaipur-Chittorghar-Bundi-Ajmer-Puskar; più Agra e Delhi, come da copione.

3. Che comportamento hanno di solito gli uomini con le donne occidentali?

Alcuni non ti guardano nemmeno, altri ti guardano in maniera un po’ troppo insistente, talvolta imbarazzante. Ma basta non ricambiare i loro sguardi ed eventualmente “cambiare aria” il prima possibile per essere lasciate in pace. Episodi di violenza capitano anche in India (e ultimamente se n’è parlato spesso) ma non credo sia un’esclusiva di questo paese. Poi ci sono uomini estremamente premurosi che cercano di aiutarti in tutti i modi possibili, talvolta con un approccio un po’ invadente. Ma gli indiani sono fatti così 🙂

4. Qualcosa che assolutamente le donne nn dovrebbero fare?

Dico la cosa più scontata del mondo: non dovrebbero essere irrispettose degli usi e costumi locali. Ma quello ovunque. In India essere irrispettose significa anche andare vestite in un certo modo, che magari per noi è normalissimo. Eviterei di vestire un po’ troppo all’occidentale (no roba attillata e/o scollata) nonché di assumere comportamenti troppo disinvolti.
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5. Per stabilire un dialogo, a volte qualcosa di simile ad una amicizia, come bisogna porsi?

Intanto partire con un sorriso, che non fa mai male 🙂 . Poi il resto vien da sé. Io così ho conosciuto un sacco di gente. In India ho incontrato molte persone attratte (non sessualmente eh!) e divertite dal vedere una ragazza “diversa” da loro in giro da sola, soprattutto in contesti meno turistici. Io ricambiavo i loro sguardi incuriositi semplicemente con un sorriso e da lì poi si è incominciato a parlare (in inglese o, più spesso, a gesti) e talvolta arrivati a condividere un chai insieme.

6. L’incontro che ti ha toccato di più ?

Ci sono tante persone che mi hanno lasciato qualcosa durante questo viaggio. Persone di cui non so nemmeno il nome, ma che mi hanno aperto il cuore con un gesto, magari banale e scontato, ma che per me in quel momento era importante. Tra tutte, ricordo con molto affetto il “guardarobiere” (si dirà così?) del Karni Mata Temple a Deshnok. Mi ha visto un po’ agitata perché avevo paura di perdere il treno ed era ormai sera tardi, non mi sentivo molto più a mio agio. Mi ha accompagnato in stazione, chiesto informazioni per me, mi ha fatto il biglietto (non voleva nemmeno i soldi, ho dovuto insistere!) ed ha aspettato il treno con me. Gesti forse banali, ma non era obbligato a farli.
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7. Quale è stato il valore aggiunto dell’andarci da sola?

La libertà di cambiare idea sul da farsi in ogni momento. Ed io sono una che cambia spessissimo idea in viaggio.

8. Cosa è stato inutile portare nello zaino?

I medicinali. Li porto sempre, ma per fortuna non mi sono ancora serviti.

9. Cosa non può mancare nello zaino in India?

La macchina fotografica e/o un taccuino di viaggio per immortalare tutti i colori e le sensazioni che regala l’India.
Se si viaggia low budget indispensabili sono una federa e il sacco a pelo (o sacco lenzuolo): negli alberghi economici non si trovano le lenzuola fresche di bucato. Io poi non viaggio mai senza borotalco, ma quello a prescindere dall’India…

10. Quale è stata la sensazione al tuo ritorno rispetto a questa esperienza ?

Mi sono sentita un po’ più ricca. Dentro, si intende.

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Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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