Si inaugura la messa in sicurezza della Via Francigena Toscana, un cammino metafora di vita.

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Camminare da sempre si associa ad una sorta di meditazione dinamica, i passi il suono delle scarpe, del proprio respiro, ti ipnotizzano, ti portano ad ascoltare di più te stesso e ad essere più recettivo per quello che ti sta per accadere.

I cammini, sembrano essere legati ad una motivazione religiosa, ma forse è stato così solo in passato, ora si potrebbe dire che la motivazione religiosa può essere una scusa, un pretesto.

Per citare Giovanni Corrieri, l’ “angelo della via Francigena”: «L’errore più grande è quello di concentrarsi sulla meta, svilendo il significato del momento presente. L’aspetto più affascinante di viaggiare su questa via è il sentire gli invisibili passi di chi ci ha preceduto portando con sé storie silenziose».

Il cammino può essere visto come una metafora di vita, in tre momenti:

–       la rotta, che comprende gli incontri così come i paesaggi, che cambiano ogni giorno e sono imprevedibili.

–       La condivisione, la bellezza di ogni cammino è proprio che anche se lo affronti da solo in realtà da solo non sei mai perché introno a te troverai sempre altri pellegrini, persone con motivazioni simili alle tua e anche le persone che ti ospiteranno saranno parte integrante di questa esperienza.

–       Il messaggio. Alla fine di ogni esperienza ogni persona porta con se un messaggio diverso dell’esperienza, una risposta unica, scopri qualcosa di nuovo che prima era sconosciuto.

Via Francigena_Toscana
Foto di Alberto Conte di VieFrancigene.org

I grandi cammini sono 3: quello di Santiago, quello di Gerusalemme e la Via Francigena, quella che percorse nel 990 l’arcivescovo Sigerico, che parte da Canterbury e arriva a Roma (anche se esiste un altro ramo che attraversa la puglia per proseguire verso Gerusalemme), attraversando Francia, Svizzera ed Italia. In Italia parte dal Piemonte, attraversa brevemente la Lombardia, si sposta sull’appennino Emiliano fino ad attraversare in tutta la sua magnificenza la Toscana. Se volete info più dettagliate sulle tappe vi consiglio di consultare il sito ufficiale www.viefrancigene.org Proprio la Regione Toscana ha appena concluso un importante lavoro di messa in sicurezza del cammino, che si inaugurerà  il 21 giugno a Lucca, con un evento in cui sarà presente anche il ministro Franceschini; 15 tappe, 380Km, per un cammino slow che attraversa tutta la Toscana.

Francigena toscana
Foto di Alberto Conte di VieFrancigene.org

Cosa vuol dire mettere in sicurezza il cammino?

Il processo sembra più facile di quello che è invece prevede un enorme lavoro organizzativo, operativo ed informativo, nello specifico sul tratto toscano questi sono stati i punti sui quali si è lavorato.

–       Messa in sicurezza del tracciato, verifica effettiva di tutto il percorso e conseguente mappatura;

accoglienza via francigena
Foto di Alberto Conte di VieFrancigene.org

–        Segnaletica stradale e sul percorso escursionistico,

–        Realizzazione infrastrutture di supporto (aree di sosta, approvvigionamento acqua etc…)

–        Creazione di strutture di ospitalità destinate ai pellegrini,

–        Sollecitazione alle strutture ricettive posizionate lungo il percorso affinché divengano “Francigena friendly”

–        Interventi di valorizzazione

Perché percorrere il Tratto toscano della via Francigena

Come spesso si dice tra gente di mare o in questo caso tra camminatori, l’obiettivo non è la meta, ma il viaggio, così anche se la meta è Roma si può anche scegliere di soffermarsi sulle 15 tappe toscane.  Ad esempio si può partire da Lucca, dove sabato ci sarà la cerimonia di inaugurazione, per arrivare a Siena in 6 giorni di cammino, e concludere il viaggio nell’antico ospitale di Santa Maria della Scala, nato più di 900 anni fa per accogliere i pellegrini e che grazie al progetto della Regione Toscana sulla Francigena ricomincerà presto ad ospitare i moderni viandanti.

A sud di Siena il Paesaggio si apre improvvisamente, dando spazio alle dolci colline, alternando vigneti ad uliveti. Come tutta la Toscana il paesaggio cambia a seconda del periodo dell’anno si potrebbe dire che sono proprio due viaggi diversi, segnati da predominanza di verde intenso in primavera e di giallo ocra in autunno.

Natura e storia si intrecciano continuamente, elemento che riporterà il viandante al cammino che fu, come se si potesse godere in pochi attimi di una toscana medioevale e contemporanea al tempo stesso.

Il viaggio nel tempo inizia dalla Grancia di Cuna, poderosa fattoria fortificata eretta dal Comune di Siena e dallo Spedale della Scala come ampliamento di un ospizio per i pellegrini risalente al XII secolo. Si passa poi a Buonconvento, che per molto tempo fu il principale centro della Val d’Arbia, dove nel quattrocento operavano ben sei ospitali per i pellegrini.

Si percorre la strada del Brunello, pregustandolo nel momento in cui si inizia a vedere Montalcino sulla cima della collina. All’orizzonte si vede Pienza, verso nord Siena è sempre più lontana e a meridione San Quirico d’Orcia, punto d’arrivo della quarta tappa.

La quinta ed ultima tappa del percorso senese della Francigena inizia con l’ennesima chicca riservata a chi viaggia fuori dai classici itinerari turistici: il borgo di Vignoni.

Naturalmente si arriva a Bagno Vignoni uno di quei posti che se non lo vedi non crederesti mai che davvero esiste! Al  centro della piazza principale c’è l’enorme vasca termale, il momento che preferisco è verso il tramonto quando la differenza di temperatura crea una leggera nebbia che sale, sembra di essere catapultati in un mondo fatato. Per chi non è molto allenato questa potrebbe rappresentare l’ultima tappa del cammino toscano, ma per i forti di gambe si può proseguire lungo la Cassia, salendo verso Radicofani, che domina la vallata con la torre della Rocca, quartier generale di Ghino di Tacco. Giunti al piccolo borgo vale la pena di salire fino alla sommità della torre, dalla quale si ammira un panorama impressionante che dalla Val d’Orcia, e il Monte Amiata, arriva fino a Siena verso nord, e a Montefiascone verso sud.

via francigena
Foto di Alberto Conte

Come prepararsi al viaggio:

  1. Individuare il periodo dell’anno in cui si vuole partire in modo da essere preparati sul clima che si incontrerà nelle diverse tappe. Tenete presente che ci sono alcune tappe che sono aperte solo in estate/primavera perché sono spesso innevate, come Colle del Gran San Bernardo aperto solo dall’inizio di Giugno all’inizio di settembre e il Passo della Cisa che può essere innevato anche durante il tardo autunno o l’inizio della primavera.
  2. Studiare le Tappe. Ogni tappa è di una lunghezza di circa 22-23 km, di solito di percorre in un giorno, quindi studiatevi il percorso prima di partire in modo da organizzare come suddividere le ore all’interno della giornata e scegliere dove trascorrere la notte.
  3. Difficoltà. Il percorso non presenta particolari difficoltà, tranne alcune tappe più lunghe o passi in salita, una discriminante importante è il peso dello zaino, aumentato soprattutto dall’acqua che bisogna portare con se, quindi risulta indispensabile capire se si potranno trovare dei punti per fare rifornimento durante il cammino.
  4. I guadi. Vi capiterà spesso di guadare dei corsi d’acqua specialmente se in estate ha piovuto parecchio, per evitare vesciche sui piedi, cambiate i calzini dopo che avete superato il guado.
  5. Ombra. In molti punti l’ombra scarseggia, ricordatevi di indossare sempre un cappello, possibilmente a falde larghe, di proteggervi con crema solare, di bere molta acqua, magari integrandola con dei sali minerali.
  6. Abbigliamento. I 3 elementi più importanti sono le scarpe, che dovranno essere scarponcini da trekking leggeri, traspiranti e alti alla caviglia, le calze, tecniche leggere e anti vesciche, lo zaino. Consiglio sempre di fare differenza tra uno zaino da donna o da uomo, assicuratevi che si adatti bene alla vostra schiena, portatevi il meno possibile, dovrà raggiungere un peso di 6-7kg.
  7. Tecnologia, avere uno strumento per monitorare le mappe può essere un’ottima idea. Bel accetto gps o smartphone, ora per cariarli esistono tanti strumenti ad energia solare.

Per seguire gli sviluppo della Via Francigena Toscana seguitela sui social:

Twitter @vftoscana
Instagram @francigenatoscana

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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