Segui il tuo ritmo, ascolta il tuo passo

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Scuola, campanella, macchina, ufficio, cartellino, sveglia, attesa, fila per la doccia, ritardo.. la nostra vita è scandita da sempre da tempi e ritmi non dipendenti da noi. Qualcuno da quando abbiamo 6 mesi (perchè prima lo decidavamo noi) ha deciso a che ora ci dobbiamo svegliare, mangiare, andare in bagno, andare a letto.. ok in alcuni casi abbiamo un minimo di flessibilità, ma solo un minimo.

In coppia sono necessari i compromessi, in gruppo bisogna sapersi adattare e da soli??

Da soli facciamo tutto quello che “cavolo” ci pare!!!

Viaggiando da sola ho imparato ad interpretare i segnali del mio corpo, a dormire quando effettivamente avevo sonno e non quando finiva il film in televisione, a sveglarmi quando il sole mi bacia gli occhi. Se ci pensiamo noi italiani abbiamo anche mille tappe della giornata scandite dalla nostra cultura, se siamo nati al nord si pranza verso le 12.30- 15 se siamo del sud dopo le 14.30, ma spesso è puro costume, non fame. In viaggio molto spesso mangio in orari diversi da quelli che ho a casa, mangio quello e quanto il mio corpo mi chiede.

in viaggio Segui il tuo Ritmo

Viaggiare da soli, vuol dire imparare ad ascoltare i propri limiti, a discernere da quello che è una nostra esigenza da quella che è una nostra abitudine.

Non che le abitudini non siano importanti, anzi, ma dare il giusto nome alle cose ci aiuta a mettere gli eventi in prospettiva.

Avete notato che quando si è in compagnia i silenzi sono vuoti da riempire?

L’essere umano quando non parla si sente un po’ scoperto, vulnerabile, forse abbiamo paura che chi c’è a fianco abbia il superpotere di leggerci nella mente. Io sono una fautrice del viaggiare in zone naturali più che cittadine e quando lo fai per lunghi periodi e in solitaria sei portato a trascorrere tanto tempo davanti ai panorami. Anche da soli all’inizio è imbarazzante, la prima volta si tamburella nervosamente sulla gamba, chi fuma si accende una sigaretta, a volte si scatta una foto, si controlla il cellulare, poi piano piano ci si rilassa, è un po’ come entrare in una vasca di acqua bollente piena di sale , all’inizio dici “e mo che faccio per mezz ora?” poi chiudi gli occhi e non pensi più a niente.

La contemplazione funziona un po’ alla stessa maniera, perdi il tuo sguardo nell’orizzone, inizi a notare meglio il contorno del paesaggio, poi percepisci i piccoli cambi di luce con il passare del tempo, come cambia la temperatura dell’aria sulla tua pelle, qualè è l’odore che ti circonda e prima che tu te ne accorga consciamente la tua mente è altrove, parlando con quella persone che non hai mai il coraggio di guardare negli occhi, raccontando a te stesso quanto sei fiero di quello che stai facendo, riflettendo su quante volte ti sei arrabbiato per cose così stupide ed inutili.

Segui il tuo ritmo

Godere di quello che sia, qui ora, nel momento che viviamo, imparare a scegleire un tempo ogni giorno per non fare niente, tranne osservare il paese che stiamo eplorando, scegliere quando inizare e quando finire, senza che nessuno influenzi la nostra scelta, senza che nessuno ci proponga un piano alternativo, le alternative le scegliamo noi, le alternative sono scelte, o come dice mio padre: l’alternativa è una!

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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