Galateo della fotografia in viaggio: cosa fare e cosa non fare

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Penso sempre che il comportamento altrui dovrebbe basarsi su una regola fondamentale che disse un uomo dai capelli lunghi qualche anno fa: “non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te”, da applicare in ogni ambito della propria vita, anche in uno futile come la fotografia. Ormai da quando esiste il digitale siamo tutti fotografi, è davvero facile vedere in ogni dove decine di persone che scattano foto con cellulari o camere più o meno professionali ed in viaggio questa cosa cresce in maniera esponenziale.

Molte persone amano fotografare le persone, umanizzare le proprie foto, questo può a volte portare risultati molto belli, ma spesso offende le persone che di fotografano.

I tutti i numerosi viaggi che ho fatto mi sono accorta che gli atteggiamenti scortesi e maleducati si hanno sempre in paesi del secondo o terzo mondo, chissà perchè nessuno è mai invasivo con i bambini americani o dei signori in giacca e cravatta a Milano.

Galateo della fotografia in viaggio:

  1. Non fotografare persone senza chiedere il permesso

Scattare foto a raffica su qualcuno che non conosci non è esattamente un comportamento educato, se individuate una scena piacevole, persone magari vestite in modo tradizionale, è buona norma chiedere il permesso di fotografarle, magari sorridendo e procedere solo se vi danno il loro consenso. In molte culture le foto sono associate a manifestazioni diaboliche, in molte culture tribali si pensa che le foto rubino l’anima o che vengano usate per la magia nera.

2. Non puntare la macchina fotografica su una persona che non conosci:

Specialmente se questa persona magari è in una condizione sociale più disagiata. Ho visto tante volte persone a 30 centimetri di ditanza di una signora anziana che magari vende verdure scattare decine di fotografie e trattandola come se fosse un fenomeno da baraccone. Nella maggior parte delle volte le persone si coprono il viso, ma quello a cui nessuno pensa è che si sentono umiliate, spesso si mettono vergogna perchè hanno vestiti vecchi o denti neri o un viso coperto di rughe, ho ascoltato i loro commenti molte volte e la trovo una cosa davvero poco elegante. Se proprio volete scattare delle foto alle persone usate un teleobiettivo più lungo è lo zoom meglio è, appartatevi lontano dal soggetto e scattate in modo discreto, almeno non si sentirà in imbarazzo

3. Non scattate foto ai bambini senza chiedere il permesso ai genitori

Se stiamo visitando un villaggio o siamo davanti ad una casa nella foresta e ci sono dei dolcissimi bambini che ci guardano con occhi grandi, dovremmo chiedere il permesso ai genitori prima di scattare loro delle foto, molto spesso vedo persone che ignorano totalmente la presenza di un adulto al loro fianco. Voi cosa direste se qualcuno fotografasse in moto compulsivo il vostro bambino biondo con gli occhi azzurri perchè ha un volto angelico?? Credo che l’unico momento in cui si possono fotografare i bambini liberamente è quando giochi con loro, ossia li fotografi e poi gli fai vedere le foto, molti di loro impazziscono e iniziano a fare pose elaboratissime. Io in Sudafrica un giorno ho trascorso una mattina intera a far giocare una classe così, ma ovviamente sono foto scherzone non foto che ti fanno vincere un concorso.

4. Non toccare o spostare le persone

Per avere una perfetta composizione fotografica le persone dovrebbero trovarsi nel posto giusto dove la luce batte e in perfetta armonia con il paesaggio. In molti casi questo accade, in tantissimi altri no e per avere la foto perfetta dovreste spostare il soggetto.

Per quanto mi riguarda nelle foto reportage o quantomeno nelle foto di viaggio, la bravura sta nel raccontare al meglio un luogo con quello che questo luogo offre, se sposto le persone sto facendo uno shooting. Molti non la pensano così, ma la cosa più terribile che io abbia visto è che per avere lo scatto perfetto alcuni “fotografi” sono talmente arroganti da spostare di peso il soggetto senza chiedere il loro permesso. Proprio recentemente in un viaggio di lavoro in Vietnam mi sono trovata davanti ad una scena che mi ha imbufalita. C’era una signora anziana che portava a casa il suo enorme bufalo d’acqua e alle sue spalle appunto al sua casa sulle risaie. C’era una persona che voleva immortalare la scena, ma per essere perfetta la signora avrebbe dovuto spostarsi un po’ dalla casa, così questa persona ha pensato bene di prenderla con forza da un braccio e strattonarla verso destra, senza chiedere il permesso o senza spiegare nulla. Immaginate il tipo di reazione che ha avuto la signora anziana che non era esattamente super abituata agli stranieri e tantomeno ad essere toccata, ha iniziato ad urlare dimenandosi  e la cosa agghiacciante è che questa persona che voleva fotografarla a tutti i costi non si è sentita minimamente in colpa o in imbarazzo per aver messo una persona in difficoltà, ha anche asserito con veemenza che lei abituata a fare così. Ora io mi domando, ma quando state fotografando il Carnevale di Venezia dove le persone hanno costumi che costano centinaia di euro, voi li spostate prendendole per il gomito in modo che la prospettiva sia perfetta con il Ponte dei Sospiri? Vedo molto spesso trattamenti diversi tra noi occidentali e “loro”, è come se le persone di altri paesi avessero meno diritti e mi sa che purtroppo ce li hanno però direi che dato che noi stiamo  andando lì per conoscere la loro cultura dovremmo essere davvero rispettosi di ogni singolo individuo perchè ha davvero gli stessi diritti, le stesse paure e lo stesso imbarazzo che abbiamo noi.

5. Pagare le persone fotografate si o no

Ci sono fotografi meravigliosi che creano simmetrie e atmosfere sensazionali, come ad esempio Steve McCurry, loro hanno l’abilità di posizionare in alcune foto i soggetti in modo perfetto, in quei casi molto spesso le persone vengono pagate per posare. Non parliamo di stipendi, magari di una piccola mancia, ma se chiediamo a qualcuno di dedicarci del tempo e di posare per noi sarebbe quanto meno carino “offrirgli un caffè”. Quindi se proprio avete velleità artistiche in cui la composizione è fondamentali, chiedete al vostro soggetto in modo adeguato e gentile di posizionarsi in un punto, non lo toccate mai e alla fine dello shooting, date loro una mancia.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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