Cosa spinge a viaggiare per lunghi periodi?

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Cosa spinge una persona a lasciare tutto, a viaggiare per lunghi periodi, a vagare lontano da casa, spesso senza nessuno in giro per il mondo? Ve lo siete mai chiesto? Io tante volte! Personalmente l’ho fatto più di una volta e so con certezza che ogni mia partenza è stata spinta da un motivo diverso. Ma il mio interesse è sempre stato andare oltre l’esperienza personale e verificare cosa ricercano le persone che incontro.

Il motivo per cui ho una sezione di interviste, che poi rispecchia la mia maniera di interagire con i viaggiatori che incontro sulla strada, è proprio per dare un parere e un punto di vista quanto più è possibile oggettivo.

Cosa ci spinge a partire per lunghi periodi?

Ognuno ha le proprie storie personali, i propri fallimenti i propri sogni, ma credo che le macro categorie si possono ridurre a due.

Chi parte o fugge da qualcosa o va in cerca di qualcosa.

Fuggire: di solito è la motivazione più associabile con una scelta del genere. Stai per partire per il giro del mondo? che cosa ti è successo a casa? la donna ti ha lasciato e hai perso il lavoro? Probabile! Ma non esageriamo.

Io in Birmania
Io in Birmania

Fuggire da qualcuno: ragazzi si sa, l’amore fa male! C’è chi dice che è una cosa meravigliosa, può anche essere, ma fatto sta che ad un certo punto ti trovi un cencio che guarda il soffitto sospirando. In questi ultimi giorni mi sono accorta di una cosa che mi ha colpito molto, si dice sempre che nella felicità siamo tutti uguali, ma che ognuno soffre a modo suo. Mi sono accorta di un’altra cosa, quando si è innamorati si è tutti uguali! Non importa quanto tu abbia viaggiato, quanto sia forte, vincente, in carriera, quante immersioni e scalate tu abbia fatto, poi ti innamori e diventi improvvisamente fragile, con le mani di ricotta e non riesci neanche a pagare un caffè! Direi triste.. o poetico.. ma io sono sul cinico andante! Quando le cose vanno male è una buona strategia partire, gli stimoli continui di un viaggio, gli incontri, ti aiutano a mettere in prospettiva i tuoi rapporti e anche la persona di cui si è stati innamorati. Cambiare contesto, cornice alla propria vita, fa spostare il pensiero. Ovviamente c’è anche l’altro risvolto della medaglia, andando tanto lontano puoi capire che l’unica cosa che vuoi è quella che è vicina a te e ritornare con le idee più chiare per il proprio futuro. Questo è proprio da film degli anni ’80, ma conosco gente a cui è capitato, (ora che ci penso una volta anche a me..).

Fuggire da una situazione: la maggior parte delle persone che ho intervistato ed incontrato in viaggio mi hanno detto che erano partiti perché ritenevano la propria vita miserabile, perché ad un certo punto ti trovi a vivere la vita di un altro, a correre a inseguire obiettivi che non condividi a rinunciare ai tuoi hobby perché passi troppo tempo in coda sul raccordo, a mangiare in macchina per riuscire a ritirare le camicie in tintoria! Ok, la maggior parte di persone che ho incontrato che la pensavano così erano straniere, ma la cosa che mi ha colpito di più è che tutti quelli che hanno lasciato il proprio lavoro o messo semplicemente in pausa, per viaggiare per lunghi periodi erano, come diremmo noi, in carriera. Un po’ come se impiegassimo tutta la vita per raggiungere un obbiettivo e una volta raggiunto capissimo che non ci ha reso felici, ma solo stressati!

viaggiare per lunghi periodi

Fuggire da se stessi: Su questo tasto sono brava, o almeno dovrei, dato che sono psicologa! Direi che chi pensa che viaggiare sia fuggire da se stessi dopo un po’ prende una cantonata! Mi spiego meglio, esempio: “ho 37 anni, sono fidanzato da 4 la mia ragazza vuole comprare casa il mio capo vuole che prenda un altro incarico, lascio tutto per 6 mesi e giro il mondo!” A mio parere una persona che sente il bisogno di fare un’azione drastica come questa non fugge da se stesso, ma verso se stesso. E’ una convinzione stupida e bigotta e direi tutta italiana, che ad un certo punto si è grandi e si debba mettere “la testa a posto” altrimenti non sei “normale”. Ognuno ha i propri tempi e le proprie sensibilità, il proprio passato, impariamo a rispettare chi c’è intorno e anche noi stessi. Se non ce la sentiamo di sposarla, non la sposiamo!! Tanto in caso contrario tra 3 anni saremmo scappati con la nostra collega o staremmo a guardare la tv abbrutiti! Quando si lascia tutto apparentemente per non ascoltare la propria voce interiore in realtà poi si finisce per ascoltarla al megafono. Più si viaggia da soli e più le voci del nostro super io si allontano, ossia tutti gli obblighi morali e sociali che ci impone il nostro contesto sociale (qualunque esso sia) smettono magicamente di “trapanarci il cervello” ed ecco, che lì proprio in quel momento, stiamo ascoltando noi stessi.

Cercare qualcosa.

C’è chi ti dice: “io stavo bene, ho una bella vita, è solo che mi piace viaggiare!” Perfetto, ma  questa vita che hai a casa, ti lascia un senso di irrequietezza, una spinta a cercare oltre, come se il cerchio non si possa chiudere se resti fermo.

Per quanto ci si possa informare e leggere sugli altri paese, sulla letterature, storia politica, non si conosce mai la verità o addirittura le realtà, se non la si vede con i propri occhi. La realtà è soggettiva, questo dovrebbe essere il mantra per un viaggiatore, se chiedete consiglio a qualcuno sulle destinazioni, state ricevendo il punto di vista di un altro, non come lo vedremmo noi. Personalmente i miei viaggi sono ispirati da persone di cui mi fido e di cui condivido l’approccio al viaggio e alla vita, solo quando ho capito questo tassello non mi sono più sbagliata. Cercare la conoscenza, la scoperta in un viaggio è una motivazione sana e genuina che non andrebbe mai messa a tacere.

viaggiare per lunghi periodi

Spesso si cercano risposte, ma nella maggior parte di casi non si conoscono le domande.

E’ difficile da spiegare per chi non l’ha mai fatto, ma è come se stessi facendo un cammino e ad un certo punto ti rendi conto che hai voglia di salire sul monte e non puoi più farne a meno.

Come dicevo prima, è semplicemente più facile trovare le risposte perché abbiamo meno domande che ci martellano la testa, ma la parte dolorosa è che dobbiamo essere pronti a saperle ascoltare.

La vita non va sempre a finire come Beverly Hills [scusate le citazioni anni ’90] ci sono piani che non si avevano preso in considerazione, nel bene e nel male, magari ti ritrovi a gestire una posada in Brasile o capisci che dopo tutto hai bisogno di una vita tranquilla impiegatizia e di un gatto da accarezzare la sera! Qualsiasi strada va bene basta che sia la nostra!

Io sto per partire per due mesi, cosa mi spinge?

Forse cerco una risposta, una smentita su un lato del mio carattere, forse cerco la forza per fare una delle poche cose che nella vita no ho mai avuto il coraggio di fare!

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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