Cosa fare a Siracusa in Estate: Ortigia, tragedie e mare turchese
Siracusa 2.700 anni di storia, non male vero? Li hanno festeggiati proprio adesso. Una delle prime colonie della Magna Grecia, si dice che i corinzi siano venuti dopo un vaticino dell’oracolo di Delfi. Storicamente l’antica città per diversi migliaia di anni è stata la piccola isola di Ortigia, perché era più facile da proteggere e da fortificare. Un tempo era completamente avvolta in mura di cinta, ha diversi castelli ancora visitabili come il Castello Maniace.
Dopo millenni di splendore, di alternarsi di dominazioni nell’ultimo secolo è diventata una zona povera e degradata della nuova città di Siracusa che invece si è spostata sulla terra ferma. Circa 20 anni fa si è capito il valore di recuperare la città vecchia d’Ortigia e piano piano è diventata il luogo più fotografato e agognato della Sicilia Orientale. Ho trascorso circa 10 ore tra le sue strada, persa tra musei, palazzi, vicoli e chiese decisamente un luogo sorprendente, tutto è improvvisamente romantico e pittoresco e non ancora distrutto dal turismo.
Ortigia, se pur piccolissima ha diversi quartieri, il più famoso forse è la giudecca, ovviamente il quartiere ebraico, di racconta che nel 1600 ci fossero 5000 ebrei sull’isola d’Ortigia e la cosa davvero interessante è che sono stati ritrovati tantissimi bagni ebraici tra le fondamenta della città. I due più famosi sono quello della Chiesa di San Filippo Arcangelo, accessibile con visita guidata a offerta libera. I sotterranei della chiesa sono molto interessanti, ci sono delle cisterne, dei pozzi ellenistici e infine i bagni ebraici che sono ancora naturalmente pieni d’acqua corrente. L’altro bagno si trova nei sotterranei dell’hotel Alla Giudecca anche questo è possibile visitarlo solamente con visite guidate.
Con solo 3€ si ha accesso al Castello Maniace enorme fortezza di epoca normanna, al momento ci sono solo le mura, ma è davvero bello osservare come avevano interpretato la difesa di questa piccola città. Durante la mia esplorazione della città sono stata accompagnata da Donato, un ragazzo che legge il mio sito ed è stato davvero gentilissimo e carinissimo, mi ha dedicato tutta la sua mattina libera spiegandomi un sacco di leggende della città, e per me il tempo è il regalo migliore che ti possano fare.
Uno dei simboli di Ortigia è la Fonte Aretusia, un enorme vasca piena di papiri, forse non tutti sanno che i papiri crescono endemicamente solo in Egitto e in questa parte della Sicilia, interessante no? Questa bellissima fonte è legata ad un mito greco: Aretusia era una delle ninfe di Diana e Alfeo se ne innamorò, lei voleva fermamente proteggere la sua purezza così chiese ad Artemide di aiutarla, lei la trasformo in fonte, ma Alfeo innamorato di lei, essendo figlio di Oceano, chiese supporto a Zeus che lo trasformò in fiume e così attraversò il mare e giunse alla fonte attraversandola e unendosi a lei eternamente, più che una storia d’amore mi sembra una storia sdi stupro, ma i greci amavano queste cose.
Subito dopo la fonte Aretusia inizia il lungomare di sudovest, è sicuramente quello meglio tenuto e più pittoresco anche perché è dove tramonta il sole e tutti i siracusani e i turisti affollano questo lato per brindare davanti ad uno spettacolo unico.
La Cattedrale di Ortigia è uno dei suoi tesori, sia per la facciata barocca che risplende sul pavimento della piazza, e sia perché rappresenta quello che in Italia è stato fatto per secoli mischiare elementi di varie epoche per costruire nuovi palazzi. Le colonne della cattedrale sono ellenistiche così come anche la fonte battesimale, un enorme cratere del IV secolo. Proprio al lato della cattedrale si trova l’ipogeo l’inizio di quella che potremmo chiamare la Ortigia Sotterranea, ovviamente nulla a che vedere con quello che c’è sotto Napoli, ma è stato interessante vederlo, pozzi ellenistici, enormi cisterne borboniche, trasformati in rifugi anti bomba durante la seconda guerra mondiale, ora è anche usato come spazio espositivo.
Una delle cose da non perdere ad Ortigia è un semplice affaccio della chiesa di San Giovanni Battista, una delle poche chiese al mondo senza tetto e pure ancora consacrata.
Se anche voi siete amanti delle ceramiche siciliane fate un salto da DoLù, un negozio meraviglioso di ceramiche tradizionali, è gestito da Domenica una ragazza dolcissima che mi ha scritto per invitarmi a provare a dipingere sulla ceramica, ragazzi come è difficile, però ora capisco perché dicano faccia rilassare, devi concentrarti talmente tanto che basta un semplice pensiero per sbavare. Ho comprato una bellissima lampada che per fortuna Domenica mi ha spedito altrimenti ci mancava solo quello oltre la valigia e il tappetino da yoga.
Dove Dormire a Siracusa:
Maison Ortigia: B&B di lusso nel cuore d’Ortigia, piccolo, molto curato, con terrazziono vista mare, posizione perfetta.
Dream Holiday Ortigia: B&b in centro storico, vista sulla Piazza della Cattedrale, arredamento classico, come una vera casa signorile siciliana.
Ortigia Suite Theater: loft moderno ed elegante, ottimo stile, luminoso, proprietari molto gentili e centralissimo.
Terra&Mare B&B: appartamento molto curato, con un terrazzo grande vista mare molto vivibile.
Grand Hotel Minareto: hotel 5 stelle , molto confortevole e spazioso sulla costa di siracusa, con spiaggia privata e piscina
Temenos: bellissima struttura molto curata a due passi dal Parco Archeologico di Neapolis, giardino molto curato dove poter fare colazione o cenare, a due passi dal mare.
Isola dei sogni: fornte mare, ampi spazi, elegante, piscina, solarium e privacy
Mangiare a Siracusa:
La mattina non perdetevi un giro per il mercato d’Ortigia, io sono rimasta colpita non solo dalla qualità dei prodotti, ma soprattutto da i suoi prezzi, direi che vale la pena affittare una casa per poter cucinare quel pesce buonissimo, io mi sono fatta prendere dalla pigrizia, ho affittato una casa, ma non ho mai cucinato. Nel mercato ci sono due caseifici molto famosi, soprattutto il Caseificio Bordieri, famoso per i suoi panini enormi. Allora giudizio personale: i suoi prodotti sono pazzeschi, i panini troppo piedini cose diverse , praticamente lo addenti e non capisci cosa stai mangiando, solo diecimila sapori in uno, altro punto servono minimo 40 minuti di fila per farsene preparare uno dato che il signor Andrea è uno di quei pignoli autocentrati che deve fare tutto da solo e tutto sul momento, non si prepara niente, ogni panino taglia i pomodori affetta i salumi, pulisce le olive, per i miei gusti troppo prolisso.
Il mercato la sera lascia spazio ai ristornati, devo dire ottimi, vi consiglio la Lisca e Divino Mare, il pesce ottimo in entrambi, ma più ricercate le ricette in Divino Mare, gli involtini di spigola al tartufo hanno un sapore così delicato che si sciolgono in bocca.
Vicino la casa che ho affittato io c’è il Borgo, una tipica trattoria familiare, il cibo è ottimo e anche i cannoli in più è in quello che ha vinto come “il cortile più bello d’Ortigia”.
La Tragedia Greca di Siracusa
Oltre a percorre l’Inca Trail uno dei sogni della mia vita era vedere una tragedia greca nel treatro di Siracusa. Cinque anni di versioni senza successo, la lettura completa dell’Edipo Re in greco antico, una vita segnata da sto ca**o di Edipo che mi ha rovinato la vita, come minimo dovevo vederli nel teatro greco per eccellenza.
Da Maggio a Luglio nel teatro greco , all’interno del parco Archeologico di Siracusa, si tengono le rappresentazioni delle tragedie, ovviamente ogni anno con un calendario diverso. Di solito sono 3 e si alternano ciclicamente in modo che in una settimana se ne possono vedere più di una. La rappresentazione si svolge al tramonto, alle 7 per la precisione, ma i cancelli del teatro aprono alle 6. I posti non sono numerati quindi se volete sedere nella cavea meglio avviarsi con anticipo. Il teatro di Siracusa è molto poco conservato perché i Romani lo usarono come cava per i marmi che gli occorrevano nella loro edilizia, molti scalini sono rivestiti di legno per permettere agli spettatori di sedersi. Non so se accade ogni sera, ma quando ci sono andata io era parecchio ventilato e direi freddo, quindi portatevi una giacca. Altra cosa che mi ha stupito, io sono abituata alle rappresentazioni che fanno alle terme di Caracalla a Roma e di solito il dress code richiesto è piuttosto elegante, invece qui a Siracusa è 100% sportivo, ero praticamente l’unica in abito da sera, ammetto che la cosa mi ha un po’ deluso, ritengo che il teatro si debba sempre omaggiare, vedere gente in pantaloncini di jeans e scarpe da ginnastica è stato piuttosto triste.
Consiglio: se avete intensione di visitare anche il Parco Archeologico di Siracusa, magari fatelo prima del teatro così ottimizzate spostamenti e parcheggi.
Riserva Naturale del Plemmirio
Grazie Donato per avermi detto dell’esistenza di questo luogo dato che la mia guida, inutile della National Geographic, non lo citava neanche.
A circa 10 km da Siracusa inizia la Riserva Naturale del Plemmirio, un luogo meraviglioso e veramente poco frequentato. La riserva è piuttosto amplia, la zona più protetta ossia zona A è quella intorno al faro che poi guarda caso è abbandonato, la zona antistante ossia la zona B è quella dove ci sono gli accessi al mare più famosi. La riserva si articola così diverse strade parallele al mare e tantissime strade perpendicolari, ossia gli accessi, numerati, per intenderci: posto 24-23-22 etc. Le strade più famose sono Via delle Perle, via dei Diamanti e via degli Zaffiri, gli accessi al mare sono scogliosi, di lava quindi molto frastagliati e super dolorosi al tatto, nella maggior parte dei casi sono state create delle piattaforme di cemento per permettere ai bagnanti di sdraiarsi e potersi tuffare nel mare. L’acqua è meravigliosa, fredda verde intensa e con un sacco di pesci! Ci sono anche diversi stabilimenti con palafitte, se gli scogli non fanno per voi, ma considerate che tutta la zona è davvero poco curata e poco preparata al turismo, ci sono due salumerie, che ovviamente chiudono il pomeriggio e un paio di pizzerie aperte la sera. Ho visto che all’interno del Plemmirio c’è qualche hotel e poche case private. L’avessi saputo prima forse avrei dormito qui, la bellezza del luogo è davvero coinvolgente e il fatto che non sia molto costruito lo rende quasi vergine, in 20 minuti arrivi a d Ortigia quindi direi che è un ottimo compromesso per chi preferisce la natura.