Sai cosa cerchi in un Viaggio in solitaria?

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Sempre più persone mi scrivono che vogliono iniziare il loro viaggio in solitaria, perchè sono alla ricerca di qualcosa, ma quando gli chiedo “cosa? ” boccheggiano. Mi sa ch il film Mangia Prega Ama ha fatto un bel po’ di danni..

Cerchaimo di capire come fare per soffermarsi prima di partire su quello che veramente stiamo cercando.

Questa domanda è strettamente legata alla precedente, ma è importante da sapere! Per esempio se parti per metterti alla prova, in che senso intendi farlo? fisico? sociale ? di resistenza? di intraprendenza?

Il processo è semprlice: si fa una domanda principale tipo “cosa cerchi esattamente” e poi si verticalizza, facendo un po’ quelle domande ridondanti che fanno i bambini di 6 anni: perchè o meglio in che senso?

Proprio ieri parlavo con una ragazza che mi chiedeva “ aiutami a costuire un viaggio che mi dia un’esperienza forte“peccato che il suo concetto di “esperienza forte” fosse anni luce lontano dal mio. Le sensazioni, le parole, gli aggettivi non hanno un significato univoco, specialmente quando rappresentano emozioni, ma possono essere capite da chi ti sta vicino, ma per farlo devi imparare a descriverle nella maniera giusta.

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Se vuoi che qualcuno ti aiuti, o ti guidi devi fargli capire bene dove altrimenti ti guiderà dove piace a lui non dove hai bisogno tu.

Fatti un esame di coscienza!

Prima di ogni percorso di viaggio, che sia guidato da me o indipendente, prendetevi del tempo da soli per riflettere su quello che cercate o vorreste. Del tempo fuori da stimoli esteni da intenet, telefoni, amici, madri.

Come ti vorresti sentire in questa esperienza?

Scendi nello specifico, prova a sentire la sensazione sul tuo corpo, nella tua pancia descrivi le caratteristiche di questo momento. Ti consiglio di metterle su carta, la nostra mente fa strani scherzi sui ricordi delle emozioni.

Ti sei mai sentito così prima d’ora?

Ritorna con la memoria a quel momento, ripercorri l’accaduto, rivivi il percorso nella tua testa, cercando di fermare ogni instate e percepire ogni sensazione. Quali elementi in passato sono stati importanti per farti arrivare a provare quello stato emotivo? Che comportamenti hai messo in atto? Chi erano i soggetti di quell’evento e che ruolo hai giocato tu?

Gli esseri umani si dividono in due grandi gruppi, quello che si sottovalutano e che quindi hanno sempre una percezione che volge verso il basso di se stessi, si sentono non troppo intelligenti, pensano sempre di vestire una taglia in più di quello che hanno, attribuiscono ad altri o alle circostanze i loro successi; e poi ci sono quelli che si sopravvalutano, che si sentono vicini a Dio, che il mondo paragonato a loro è un ammasso di omini inutili.

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Chi sei tu?

Per capire o meglio per partire da quale dei due macrogruppi appartieni bisogna prima di tutto verificarlo.

Scrivi una lista di aggettivi che ti contraddistinguono cerca di essere il più possibile obiettivo e sincero, metti in un lato del foglio le tue risorse, gli aspetti che ti rendono fiero di te stesso, quelli che conosci, gli altri li scoprirai viaggiando; e nell’altra metà del foglio i tuoi limiti, i tuoi difetti le tue paure, i lati del tuo carattere che potrebbero ostacolarti.

Vediamo un po’ quale lato del foglio è più lungo?

Come hai viaggiato fino ad adesso?

Dove sei andato fino ad adesso ? Quale è la tua tipologia di alloggio o di trasporto! Hai fatto solo Versilia e Liguria, non pensare di andare in Nepal! Se ti lamenti quando l’hotel non è a 4 stelle e se capiti in un treno senza aria condizionata, non pensare ad un viaggio backpacking in Nicaragua! I cambiamenti si fanno lentamente a piccoli passi, all’interno dello stesso viaggio potrai cambiare totalmente il tuo approccio al viaggio, potrai imparare ed apprezzare cose che non pensavi possibile, soprattutto fare esperienze che non pensavi ti potessero piacere. L’importante è partire dal conosciuto per andare verso la scoperta.

Per approcciare una nuova esperienza si inizia sempre da un’aria di confort, da qualcosa di accogliente che ti permette di recuperare le tue energie, le tue forze per poi iniziare il cammino, per questo è importante focalizzarsi su  noi stessi prima di scegliere dove andare, bisogna conoscere i propri limiti per poterli superare. Secondo me il passo più difficile è quando prenotiamo il volo e diciamo “lo faccio, questa volta viaggio sa solo”. Per fare questo cammino nel modo giusto dobbiamo prenderci del tempo non solo mentre viaggeremo, ma anche prima di partire, per imparare ad ascoltarci ed apprezzarci. Focalizzare cosa cerchiamo e cosa abbiamo per trovarlo, in questo modo tutto sarà più facile perché avremo un obiettivo e conosceremo gli strumenti in nostro possesso per raggiungerlo.Travel coaching_

L’intensità e la profondità di un’esperienza non sono correlate con la distanza della meta, sono correlata solo con chi sceglie di fare quell’esperienza. Spesso si associa il viaggio alla lontananza e in base a quest’ultima si da anche un’attribuzione di valore, come a dire.. “più lontano vai più sei viaggiatore”, personalmente non condivido questa tesi, la lontananza non deve essere misurata in km da casa tua, ma da esperienze in te stesso.

Bisogna andare lontano dal se stesso conosciuto, quello della città, per cercare un se stesso nuovo, lasciarsi stupire da aspetti che ignoriamo totalmente.

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Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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