Come visitare Perm-36 se state viaggiando sulla Transiberiana

Lorenzo Dina Pubblicato il

Che cos’è Perm-36? 

Perm-36 è un luogo della memoria e, come spesso capita, ci sono persone che lottano perchè questa memoria rimanga viva e altre che cercano di farla sopire, ammorbidire o addirittura cancellare, fra poco vi spiegherò perchè. Perm-36 è oggi quello che resta di un gulag nei dintorni della citta di Perm situata nella regione degli Urali e vicino alle foreste della Siberia Ovest, forse l’unico ancora visitabile. Questo era un piccolo campo di lavoro, parte di un arcipelago di strutture distribuite in tutto il paese, dove si poteva essere reclusi per i più disparati e soggettivi motivi, incluso il ritardo sul luogo di lavoro, che è stato chiuso solo nel 1988.Gulag Perm-36

 

La recente storia di questo luogo è abbastanza travagliata; restaurato e mantenuto come museo dal 1990 a marzo 2015 a cura dell’organizzazione non governativa “Perm-36” diretta da Viktor Shmyrov ha visto un cambio forzato nella sua gestione. La direzione del museo, con uno stratagemma esclusivamente burocratico e dopo diversi negoziati falliti, è stata trasferita d’autorità ad un’organizzazione statale che lo ha riaperto a luglio. La ONG di Shmyrov, secondo una legge che odora di repressione “vecchio stile” lontano km, poichè riceve finanziamenti dall’estero deve registrarsi come “agente straniero” ovvero rappresentante di un potere estero e dichiarare i nomi di tutti i finanziatori. Con questo passaggio di mano è anche cambiata la narrazione del luogo, da crudele campo di prigionia e tortura ad un pragmatico campo di lavoro dedito alla falegnameria dove si utilizzava, per il bene del paese, la forza lavoro di quelli che il paese avevano disonorato. Il passaggio è fresco fresco tanto che non credevo neanche il sito fosse visitabile e si percepisce ancora il fastidio dell’ingombrante presenza della precedente gestione.

Gulag Perm-36

L’accesso prevede l’acquisto di una molteplice serie di biglietti: l’area a regime ristretto per 300 rubli, l’area a regime speciale per 200, la brochure per 50, l’audio guida per 250. Totale 800 rubli (!!) che sono pari ad un pasto super completo nei self service o ad un pasto base in un ristorante, ottimo per disincentivare il turismo locale.

La mia visita è stata accompagnata da una disponibile dirigente in quanto non c’era altra persona in grado di parlare neanche un rudimentale inglese, durante le pause ha gentilmente integrato i contenuti dell’audio guida con alcune informazioni relative alle sezioni in via di apertura o in corso di ristrutturazione e mi ha offerto un the caldo. Complice l’estate, il viale alberato chiamato boulevard,  la presenza di sale visite con possibilità di pernotto per gli ospiti e la presenza di un cinema all’interno la sensazione che si ha è più quella di un luogo di soggiorno estivo che quello che è stato, non termini la visita con lo stomaco chiuso e le lacrime sul viso come quando visiti Auschwitz o Hiroshima. Non si genera quel desiderio di consapevolezza degli errori del passato e monito per il presente, almeno a me non è successo.

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Vale la pena faticare un po’ e visitare questo posto, farsi un’idea propria e toccare con mano una brutta pagina della storia sperando che negli anni si possa tornare ad avere un’esperienza più realistica dell’orrore del sistema dei campi di lavoro.

Come arrivare a Perm-36

Raggiungere Perm-36 non è semplicissimo ma ci sono diverse opzioni per farlo, la prima cosa che dovete fare è scendere dalla Transiberiana alla fermata Perm-2 che corrisponde alla moderna stazione ferroviaria, esiste anche una stazione Perm-1 a oggi riservata solo al traffico ferroviario locale. A questo punto avete tre possibilità: il tour, il bus espresso, il bus locale.

Gulag Perm-36

La prima opzione prevede un escursione di 6/8 ore comprensiva di trasporto privato da/per Perm e la guida dedicata, il costo varia in base al numero di partecipanti e ai servizi da 300 a 90 euro a persona e può essere organizzata con i tuor operator locali Permtours e Uraltourism.

La seconda, che è quella che ho sperimentato con successo, prevede di recarsi alla stazione principale dei bus (Avtovokzal) che si trova ul. Revolyutsii, 68 e prendere un bus espresso che vi porti nelle vicinanze in circa 2 ore e poi percorrere un pezzo a piedi. Qui è necessario fare alcune precisazioni, la località da raggiungere è Chusovoy / Kutchino (Kutschyno) ma alle casse della stazione fingeranno lungamente di non capire in quanto il bus espresso non raggiunge propriamente le località, ma ci passa molto vicino perchè percorre una strada “principale” e non attraversa i paesi su quelle sterrate. Dopo aver fatto quattro file diverse e interpellato altrettante cassiere mi viene dato un biglietto dal costo di 280 rubli circa per raggiungere la fermata sulla strada principale più vicina alla mia destinazione con il bus in partenza alle 7:10. Vi consiglio di arrivare per tempo alla stazione perchè quattro file e relative negoziazioni portano via un po’ di tempo. La fermata ufficiale a bordo strada è ben prima del punto di vostro interesse ma mostrando il nome della vostra destinazione al conducente farà a posta una seconda fermata poco dopo all’altezza del bivio giusto di fronte ad una stazione di servizio. A questo punto dovrete camminare lungo la strada sterrata per 3 km superando prima il paese di Mokhnutino e poi quello di Kutchino. Incontrerete dei piccoli gruppi di case, il centro visite si troverà alla vostra destra e lo riconoscerete per la presenza di auto parcheggiate e dalla targa del campo. Se fate affidamento su Google Maps sappiate che la posizione del museo attualmente registrata è precedente alla sua posizione effettiva, in pratica raggiunto l’obiettivo sulla mappa dovrete continuare a camminare ancora un po’ (300 mt circa), se vi perdete e incontrate esseri umani pronunciate prima “Priviet” e poi “Museee”, a gesti vi indicheranno la destinazione, non lo chiamate gulag perchè i locali non gradiscono. Non ci sono cartelli indicanti ill museo in tutto il percorso.

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L’ultima opzione è quella del mini bus locale che percorre la sterrata e attraversa tutti i paesi, impiega circa 3 ore e mezza ma non ho ben capito da dove si prenda, di sicuro ha una frequenza estremamente ridotta e si ferma molto vicino al centro visite.

Per ritornare a Perm, se siete venuti con i bus, avete entrambe le opzioni, ma dipende dall’orario a cui avete terminato la visita. Se siete pronti intorno alle 14, passa il bus locale, altrimenti tornate alla strada principale, attraversatela con attenzione (andando sul lato del benzinaio) e camminando in direzione contraria alle auto procedete verso la fermata con un cartello in mano con scritto “Perm” in cirillico che mostrerete ai bus gran turismo all’orizzonte che passano con una discreta frequenza. Se il bus arriva prima che voi siate alla fermata, grazie al cartello, si arresterà  a bordo strada e vi raccoglierà. Il biglietto di ritorno lo potete fare a bordo.

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Il museo è visitabile dal Martedi alla Domenica dalle 9 alle 18. Altre info sul sito del museo (solo in russo), il http://www.perm36.ru/ è stato spento poco dopo la mia visita (UPDATE).

Panoramica virtuale:

Da vedere a Perm per riprendervi:

Il museo di arte contemporanea PERMM

La bella passeggiata lungo la green line

Gulag Perm-36

Lorenzo Dina

lorenzodina@gmail.com

Informatico di professione, geek nella vita, fotografo e viaggiatore solitario per passione. Scrive di ciclismo urbano e ciclo turismo sul blog Andiamobene.it Ama la fotografia di strada, quella di viaggio ed esplora a tentoni il tema del terzo paesaggio.

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