Boca – Caminito: storie di immigrati e di tango

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Se chiedi ad un porteño quale è il quartiere più turistico di tutti, sono sicura che ti risponderebbe: Boca! Il classico luogo dovei turisti vengono spennati a furia di foto vestiti da tangueros e cartoline. In questa mia quarta volta a Buenos Aires ho trascorso parecchio tempo con un mio amico che ha un po’ di famiglia qui in Argentina, siciliano emigrati nel ’48 e mai più tornati. In fondo lo sanno tutti che l’Argentina è terra di immigrati, praticamente è come essere in Italia, ma con qualche parola in spagnolo.

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La famiglia del mio amico ha raccontato tante storie sull’epoca dell’immigrazione, sulla povertà, sulle difficoltà di essere in un continente lontano con quasi la certezza di non fare mai più ritorno a casa.

Con queste immagini nella testa, sono andata un’altra volta a Boca, con amici argentini, arrivando a piedi da San Telmo, passando per il monumento ai desaparecidos dell’atletico, passando davanti alla Bomboniera, che per me era solo uno stadio, per molti è quasi una religione.

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Sono arrivata tra le stradine di Boca da dietro, e così la mia fantasia ha iniziato a correre ancora di più. Sì certo sono “caratteristiche” e colorate tutte queste piccole casa di lamiera, ma pensate la disperazione nel costruirle. Centinaia, migliaia di emigrati dall’Europa, e nel caso nostro dall’Italia, gente che a stento sapeva parlare un poco d’italiano. Molti sono morti in mare, molti arrivati malati, alcuni hanno perso i propri familiari al porto, mentre si registravano e non li hanno trovati mai più.

per le strade di Caminito- Boca

Vai in Sudamerica a fare fortuna e poi ti catapulti in un luogo totalmente diverso da te, dove con tanto sudore facevi piccoli lavoretti. Le case di Boca sono costruite con qualche mattone e le lamiere dei container, spesso le finestre sono dei buchi quadrati chiusi da pezzi di legno.

per le strade di Caminito- Boca

I mille colori delle case sono i resti della vernice delle navi, che portava un po’ di colore in queste strade grigie. Caminito era una semplice strada dove vivevano gli immigrati che erano rimasti al porto a lavorare, una grande famiglia semi italiana semi spagnola che si scambiava le usanze e i modi di dire, una pizza contro una tortilla. E come si fa da noi al sud la gente ama stare fuori, appoggiarsi l’un l’altro rendere il luogo in cui si vive la strada e non la propria casa; già perché la casa era davvero minuscola, un po’ come i nostri bassi, una famiglia intera in un unico spazio.

per le strade di Caminito- Boca

per le strade di Caminito- Boca

 

Eppure c’è gente che ci ha vissuto 50 anni a Caminito, che non si è mossa neanche quando poteva, perché aveva sostituito “la propria origine” nel luogo in cui è arrivato, un po’ come se fosse l’ultimo legame con l’Europa. Ci sono figli di figli di migranti che a Boca ci vivono ancora, nelle case fatte di lamiere, sotto balconi fatiscenti, in palazzi con l’intonaco a pezzi, solo che ora il tango che si sente nelle strade non è quello ballato degli uomini , quello che alleviava il dolore, è quello danzato da ballerini di bassa qualità per strappare qualche pesos.

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per le strade di Caminito- Boca

È un po’ come se Boca fosse condannato a vivere nello squallore, prima di necessità e poi di virtù, Caminito, triste e avvolgente con il tango che lo ha reso famoso.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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