Viaggiare da Soli: 10 errori da non fare se è la tua prima volta

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Viaggio da sola dal 2008, sono stata in tantissimi paesi da sola, adesso per me è una cosa naturale, ho i miei rituali, il mio modo di preparare lo zaino, di organizzarmi gli itinerari, di scegliere dove dormire, ma all’inizio, non era tutto così facile, ho fatto degli errori che avrei potuto evitare e negli anni ho capito invece alcune cose che molte persone fanno che non consiglio.

quindi ecco

Gli errori da evitare se viaggi da solo per la prima volta:

  1. Viaggiare pesante:

più il nostro bagaglio è leggero più tutto sarà più facile. Spesso facciamo la valigia o lo zaino didentro “questo lo porto magari mi serve” ecco se magari ti serve non lo portare, potrai farne a meno. Viaggiare con un piccolo bagaglio ci perdete di muoverci con più facilità, di poter fare qualche tratto a piedi senza dover necessariamente trovare un mezzo di trasporto; riduce moltissimo nostri tempi organizzativi se stiamo facendo un viaggio itinerante e ci elimina anche il problema di “cosa mi metto oggi” perché tanto hai poche cose , ti metti quelle pulite. Quello che forse non sai, se non hai mai fatto un viaggio in solitaria o un viaggio lungo è che è molto facile fare una lavatrice, i molti paesi ci sono le lavanderie a peso, che sono le mie preferite o in altri casi quelle a gettoni o in ostello paghi a lavaggio. La prima vota che sono partita per 3 mesi avevo uno zaino da 55L che pesava 20 kg e uno piccolo da 25L con la roba elettronica, un incubo per poter mettermi in piedi dovevo posizionare lo zaino su una sedia, mettere gli spallacci e poi alzarmi, e non nascondo che con tutto quel peso barcollavo e non poco. Mi ero portata troppe opzioni per tutto, troppi cambi, vestiti per la sera, tantissime cose superflue e anche molto ingombranti. Come è finita? che ho pagato un corriere per rimandare indietro metà del mio zaino e ho continuato più leggera. Negli anni ho capito che quello zaino era troppo grande per me e dopo tante prove il mio zaino perfetto è un Salomon da 28L.

 2. Avere solo una carta di credito

Quando viaggiamo da soli dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza anche a quella che lo sportello ATM ci mangi la carta o che qualcuno ce la possa rubare. Personalmente io ne porto con me almeno 2, vanno benissimo anche quelle prepagate, una consiglio di averla sempre con noi e magari l’altra la lasciamo in un posto sicuro in valigia o zaino. La prima volta che sono stata 3 mesi in viaggio spendevo qualcosa come 5€ a prelievo, perché la mia banca aveva tariffe davvero poco vantaggiose per i prelievi extra europei, così mi sono informata e ad oggi posso dire che Revolut è la carta migliore per i viaggiatori perché è quella che ti garantisce il cambio valuta più basso e a seconda del tipo di conto che hai puoi avere prelievi esteri gratuiti o con costi molto ridotti.

3. Pensare che le persone “ti guardino male”

Avendo questo sito da 11 anni posso asserire che uno dei messaggi che ricevo più spesso è quello di persone che si “vergognano” di viaggiare da soli, perché pensano che gli altri li osservino e ovviamente che li giudichino! Chissà perché poi il giudizio è sempre interpretato com negativo. Altro elemento davvero che disorienta molti è il dover mangiare da solo, anche in questo caso ci si sente spesso giudicati o guardati con disapprovazione. Inutile dire che è solamente una impressione personale, diciamo spinta dal nostro super io per essere più specifica. In molti casi i nostri pari o la nostra famiglia prima di partire ci avrà fatto sentire “stran*” e quindi noi tendiamo a preoccuparci di questo. Vi assicuro che in giro per il mondo nessuno vi farà caso, nessuno vi osserverà ritenendovi “sfigto” perché si è in hotel o al ristorane da solo, anzi in molti paesi come ad esempio quelli anglosassoni è una pratica che accade anche nella vita di tutti i giorni. Le persone possono essere incuriosite da noi, forse perché siamo esteticamente molto distanti da loro, quindi magari ci osservano perchè stanno cercando di indovinare da dove veniamo, o magari vorrebbero rompere il ghiaccio ma non sanno come fare. Negli anni ho imparato a sorridere molto quando mi trovo in questi contesti  il sorriso abbassa la tensione in chi ci guarda e oltre a favorire un sorriso di risposta spesso fa scattare una piccola conversazione, ed ecco che collezionerete un sacco di storie interessanti da diverse persone nel mondo e che in molti casi da quel sorriso nascerà un’amicizia. Se forse in Italia il viaggio in solitaria non è così comune, all’estero lo è , quindi sarà del tutto normale per gli altri vedere viaggiatori solitari e vedrete quante persone incontrate che come voi stanno viaggiando da soli e che sono super disponibili per una chiacchierata.

4. Pensare che tutto venga naturale la prima volta

Se siete impacciati, se siete titubanti, se spesso sbagliate strada, non sapete come raccapezzarvi o non riuscite ad attaccare bottone con altri viaggiatori, non vi preoccupate è normale. Come tutte le cose che si fanno per la prima volta, è fisiologico non essere disinvolti, esperi e fare degli errori, anche stupidi, ci stà. Certo che se penso alla me dei primi viaggi in solitaria è molto diversa dalla me di oggi, sono stata timida anche io, ho mangiato da sola al ristorante perché mi vergognavo di parlare con la persona seduta accanto a me in ostello, anche io. Piano piano, ogni giorno si guadagna sicurezza in sé stessi si guadagna fiducia nel prossimo e le cose migliorano, siate clementi con voi stessi, con il tempo sarete più intraprendenti.

5. Portare troppi contanti

Meno cose di valore si hanno e meno si è esposti al pericolo. Escludo da questo discorso paesi molto particolari dove ci sono grossi problemi di prelievo contanti (queste complicazioni cambiano molto nel tempo, quindi nn mi sento di dirti a quali mi riferisco perché magari fra 6 mesi le cose sono cambiate). Nella maggior parte dei casi, cambiando i soldi spendiamo più in commissione che prelevando da un ATM con la giusta carta, per la mia esperienza è importante avere con noi 100 o 200 euro per le emergenze da tenere vicino al passaporto e da poter utilizzare in caso in cui fosse impossibile prelevare o abbiamo perso la carta, ma è meglio non avere con noi troppi contanti. I contanti sono la cosa che attira di più il borseggiatore perché si possono utilizzare immediatamente e facilmente, quindi meno ne abbiamo e meno attiriamo questo pericolo. Non vi nascondo che in alcuni casi è successo (non ha me, ma a persone che conosco) che anche altri viaggiatori abbiano derubato i propri compagni, quindi è bene proteggerci il più possibile da questa evenienza e mettere soldi e passaporto sempre in cassaforte, sia in ostello che in hotel.

6. Pensare che esista una meta più adatta per iniziare

Non ho mai fatto reel che dicano “5 mete per viaggiare da soli”, forse ho sbagliato perché sarebbe diventato virale visto la quantità di contenuti simili che trovo sulla rete, ma un motivo c’è. Io non credo che esistano che esistano mete o tipologie di viaggio più indicate. Molti mi scrivono “meglio che inizio dall’Italia” o “meglio che inizio da una settimana in Europa”, per me non c’è una formula magica, non c’è qualcosa che è più facile o più adatto. Nella mia esperienza ultra decennale ho capito questo: ogni persona ha una meta sogno, un viaggio che immagina da tempo e ora che può goderselo da solo con i propri tempi, se è possibile in termini di tempi e budget è giusto che inizi da lì, perché accontentarsi di una cosa tiepida. Se è la prima volta che si viaggia da soli, viaggiare in Italia paradossalemente  potrebbe essere più complicato perché “vediamo” nel volto degli altri i preconcetti di cui siamo vittime. Non posso negarvi che nei miei 20 giorni in solitaria in Puglia ogni volta che entravo in un ristorante mi chiedevano almeno tre volte “ma è sola?, Ma aspetta qualcuno? ma la raggiunge qualcuno?”, a me non fa nessuno effetto, anzi mi viene da ridere, ma capisco che per chi è alle prime armi possa infastidire, invece anche se solo vai a Londra o a Parigi nessuno vi farà mai una domanda simile. Per quanto riguarda la questione tempo da un lato è vero che poco tempo può dare meno ansia, ma in poco tempo non viviamo appieno quello che di bello può darci un viaggio in solitaria, molto probabilmente non ci metteremo troppo alla prova, ci accontenteremo più facilmente e  avremo anche meno modo di strutturare delle strategie efficaci per magari socializzare o per organizzare al meglio il viaggio. Quello che posso dire è che è meglio evitare destinazioni o tipi di viaggio troppo “nuove per noi” come andare in India la prima volta che usciamo dall’Europa, per non avere brutte esperienze è bene fare le cose piano piano, ma non come tempi, come distanza culturale da noi.

7. Arrivare nelle città di notte

Viaggiare di notte, specialmente in treno o in bus è un ottimo modo per ottimizzare i tempi e i costi. Ci spostiamo senza perdere una giornata  e al tempo stesso non dobbiamo pagare l’alloggio, ma io vi suggerisco di verificare bene l’orario d’arrivo. Specialmente se non siamo esperti viaggiatori, non è mai bene arrivare in una stazione dei treni o dei pullman di notte, è probabile che ci siano degli ambienti poco sicuri, che nel migliore dei casi ci possono spaventare. In più di notte è spesso difficile trovare un modo per spostarsi e potreste essere costretti ad aspettare molte ore per arrivare a destinazione.

8. Pensare che il mondo “la fuori” sia tutto pericoloso

In questa era di globalizzazione non ha più molto senso pensare che ci sia molta differenza tra “là fuori ” e casa nostra. La maggior parte dei paesi del mondo è pericolosa quanto le nostre città, siamo noi che in un contesto che non conosciamo ci sentiamo più vulnerabili, è solo una sensazione. Se mettiamo in atto gli stessi comportamenti che metteremo in atto quando ci muoviamo in una grande città in Italia non avremo problemi. Con questo non voglio dire che non esistano paesi più pericolosi , questo è indubbio, nella maggior parte dei casi dipende dalle condizioni politiche economiche del paese in questione, ma se un paese è pericoloso lo sarà anche se viaggiate con degli amici, anzi magari da soli siete più vigili. Cercate d’avere dei comportamenti prudenti, ma non scegliete di non partire per paura di quello che potrebbe accadere, nella maggior parte dei casi, viaggiare ti insegna quanto le persone siano gentili e disponibili anche in paesi che vengono etichettati ingiustamente. Ricordiamoci che anche noi apparteniamo ad un paese che all’estero gode di una pessima reputazione, come odiamo noi quando viene fatta di tutta un’erba un fascio, così lo odiano gli altri paesi. Il mio suggerimento è di chiedere a qualcuno che c’è stato quali sono i pericoli principali di quella città o paese, cosa si deve evitare e poi essere pronti a partire.

9. Prenotare tutto in anticipo

Il potere meraviglioso del viaggio in solitaria è che puoi cambiare idea ogni volta che vuoi, anche più volte al giorno, si può essere “contagiati” da un altro viaggiatore o da qualcuno del posto per vedere qualcosa di inaspettato, di suggerito all’ultimo, se invece abbiamo tutto già meticolosamente organizzato rischiamo di perderci il bello, di perderci l’avventura. Se stiamo organizzando un viaggio lungo io consiglio di prenotare solo la prima tappa, se invece saremo fuori meno tempo e prenotare da dormire vi farà sentire più organizzati, restiamo aperti ad un cambio last minute e magari cerchiamo strutture con cancellazioni flessibili.

10. Preoccuparti troppo di chi si preoccupa per te

Questo è un punto tutto italiano, molta gente ha ancora delle resistenze al viaggio in solitaria perché i genitori si preoccupano troppo, non sapete quante volte ricevo questo commento. Persone adulte anche ultra quarantenni che si dispiacciono di fare qualcosa senza consenso dei propri genitori o persone significative. Nessuno dice che non sia importante far stare tranquilli chi ci vuole bene, nessuno vuole spingere le persone a litigare con i propri cari, ma è davvero importante anche nel viaggio, seguire la propria idea, la propria visione della vita appellandosi alla nostra adultità. L’ho già scritto più volte e per me è un concetto importante, dopo i 18 anni, se siamo indipendenti economicamente, i genitori e/o la famiglia va informata delle nostre scelte, in alcuni casi potremmo voler chiedere un consiglio, ma in nessun caso dovremmo aspettarci la loro approvazione. So che specialmente per noi figli degli anni ’80 è un tasto dolente e che per molte persone è il frutto di un cammino, di un processo di crescita, ma è davvero un punto importante. Noi faremo il viaggio dei nostri sogni, nel modo migliore in cui siamo in grado di fare, per quanto possibile con la tecnologia ci si può mantenere in contatto con chi resta, ma in nessun caso non faremo qualcosa, in questo caso un viaggio per “non far preoccupare” chi resta.

 

C’è anche un’ultima cosa, ma non la numero perché non è collegata al viaggio in solitaria, ma a tutti i tipi di viaggi. Non mi stancherò mai di dirlo, ragazzi per piacere viaggiate sempre, sempre, sempre assicurati. Si leggono troppe storie brutte su web. Come sai io uso Heymondo da anni e se fari parte della mia community hai diritto al 10% di sconto su ogni pacchetto assicurativo. Non te lo dimenticare!

Se hai altri errori da evitare che vuoi suggerirmi, scrivimeli nei commenti.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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