Viaggi Trasformativi: tutti ne parlano ma cosa sono in realtà

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Nell’ultimo periodo si parla moltissimo di viaggi trasformativi, anche all’interno dell’industria del turismo, un po’ come se fosse la nuova panacea per la crisi post pandemica, prima si parlava di viaggi esperienziali ora di viaggi trasformativi.

Se leggi da tempo il mio sito sai che sono una psicologa turistica e che faccio travel coaching da più di 11 anni, che ho scritto un libro che tratta proprio di queste tematiche Il bello di Viaggiare da Soli: guida pratica al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli, quindi quando ho visto questo nuovo trend mi sono interessata moltissimo, ho iniziato a leggere diversi articoli per vedere cosa le persone intendessero in concreto con questa locuzione.

Marcel Proust diceva “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” e forse riuscire davvero ad ottenere nuovi occhi è quello che ci permette di trasformarci. Ma quindi non è semplicemente il viaggio in sé a farci avere nuovi occhi? A parer mio se fossimo scevri da distrazioni, possibilmente disconnessi e lontani dai pregiudizi ogni viaggio è di per sé trasformativo. In ogni viaggio si va oltre, si vede qualcosa di diverso, si conosce qualcosa di nuovo, ma non sempre si hanno gli strumenti per capitalizzarlo, per leggere come questo possa essere una leva di cambiamento nella vita di tutti i giorni.

Partecipare a dei weekend tematici che ci fanno lavorare su determinate competenze o su aspetti caratteriali è sicuramente interessante, è un modo per concentrare la nostra attenzione su qualcosa che non vogliamo più o che vogliamo cambiare, ma non è l’unico modo per trasformarci.

Lo so che può sembrare banale, ma io credo fermamente che l’esperienza più trasformativa che tu possa fare in viaggio la debba fare da solo, perché da soli non si hanno alibi per “fuggire” o per procrastinare, sei esposto completamente, ogni elemento ti mette in discussione, sei immerso fuori dalla tua area di comfort e quello non potrà che farti trasformare.

L’aspetto che amo di più di lavorare con le persone è che ognuna è diversa, ogni viaggiatore cerca cose diverse, ogni persona che vuole cambiare è in un momento diverso della propria vita, ha strumenti diversi e paure diverse, sicuramente si possono raggruppare persone che si trovano in momenti simili della propria vita, ma credo che il modo migliore sia affidarsi ad un travel coach e scegliere il viaggio più adatto a te in questo momento della tua vita, già perché forse l’anno prossimo avrai bisogno di altri.

Eppure spesso ci sentiamo più protetti all’interno di un gruppo anche se questo comporterà dei tempi di cambiamento più rallentati, per la mia esperienza di viaggio come cambiamento e di psicologa ecco cosa secondo me dovreste notare quando cercate un viaggio trasformativo di gruppo.

Cosa notare quando scegliamo un viaggio trasformativo

(di gruppo, altrimenti fate travel coaching con me):

  • Che ci sia una persona competete a guidarvi o ispirarvi. Alcuni viaggi sono “guidati” anche solo in senso di dinamiche di gruppo, da una persona che dovrebbe contenere le paure e condurvi verso un nuovo punto di vista, è bene che questa persona sia abilitata, il che più delle volte significa certificata a farlo. Nel caso in cui invece ci sia una figura che tiene un “seminario” o similare, è importante che abbia un’esperienza forte e diversa dalla norma da condividere, in modo che vi faccia focalizzare su aspetti della vita per voi nuovi.
  • Che ci sia un momento di condivisione alla partenza: solitamente le persone non si conoscono e sono tutte in un momento diverso della propria vita per quanto possano avere domande interiori simili. È importante che prima di iniziare “il viaggio” ci sia un momento in cui tutti condividono la loro domanda e direi anche le loro aspettative. Non è necessario che si racconti la vita o l’esperienza dolorosa nello specifico, ma che si faccia capire su cosa si vuole lavorare.
  • Che il setting sia sicuro e protetto. Questo può sembrare banale, ma molte persone che conducono esperienze di gruppo senza avere un’adeguata formazione possono commettere errori in questa fase che compromettono tutta l’esperienza. Ogni persona in un’esperienza di questo tipo può condividere il suo vissuto, i suoi dubbi, le sue necessità senza mai sentirsi giudicato per questo né dal gruppo, né dal conduttore.
  • Che ci sia un evento “critico”. Il cambiamento di un atteggiamento o di una visione avviene quando la mettiamo in crisi, quando usciamo dalla nostra area di comfort. A differenza di un viaggio tradizione, meglio se in solitaria, dove questo è un processo naturale, un viaggio trasformativo di gruppo deve essere costruito e controllato.
  • Un debriefing conclusivo. Per far stabilizzare un cambiamento questo deve essere messo a fuoco, è importante condividere con il gruppo l’esperienza vissuta, e capire come e in che modo questo si possa capitalizzare nella vita di tutti i giorni. La buona riuscita di un viaggio trasformativo non è solo tornare a casa con dei bei ricordi, ma con un nuovo punto di vista, magari su una questione “vecchia”.

Come devi porti tu prima di un viaggio trasformativo

Lasciami darti anche due indicazioni su come dovresti porti tu verso questa esperienza. Cerca di porti in maniera aperta e senza pregiudizi, è possibile che alcuni argomenti o esperienze ti irritino o che tu non li voglia fare, questo accade perché probabilmente si trattano argomenti che ti risuonano molto nel profondo e non è sempre vero che vogliamo “cambiare”, perché è comunque sempre un processo doloroso e difficile, anche per le piccole cose, quindi sii clemente con te sesso e anche con chi guida l’esperienza direi. Non pensare di tornare a casa e aver trovato la soluzione a tutti i tuoi mali, un’esperienza che ha lasciato il segno, insinua un dubbio, e poi il dubbio prende piano piano spazio. Le cose accadranno con i tempi necessari, ognuno ha i propri.

Spero che questo articolo ti abbia chiarito un po’ le idee, se hai altre domande mi trovi su Instagram.

Di questo e di temi simili ne parlo nel mio podcast TRAVEL THERAPY: il podcast dei viaggi trasformativi, disponibile su tutte le piattaforme di podcasting.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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