Verona, il pregiudizio del razzismo che blocca il turismo italiano

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Recentemente ho avuto l’occasione di andare a Verona, durante il Vinitaly, ammetto che non avevo mai visto questa città anche se immaginavo fosse molto interessante.

Come per fortuna spesso accade, quando sono arrivata a Verona, sono rimasta senza parole. Credo che dopo le nostre bellissime città d’arte sia la città che preferisco in Italia, è senza ombra di dubbio stupenda. Ha infiniti monumenti medioevali di enorme bellezza, castelli, ponti di pietra, chiese spettacolari, ovviamente l’arena che è di sicuro uno dei resti romani più belli del mondo.  Ho avuto la fortuna di capitare in una giornata stupenda, dove la luce del tramonto ha reso tutto magico e caldo. Come sempre faccio quando viaggio, ho iniziato a fotografare la città e a postarla sui miei canali social, a decantarne le lodi al telefono con i miei amici, ma per la prima volta nella mia vita ho avuto una sorpresa spiacevole.

I miei followers, i miei amici, hanno commentato tutti in modo negativo il mio viaggio a Verona.

Verona

Ogni persona alla quale condividevo la mia gioia nell’esplorare quella città, mi ribatteva dicendomi che i suoi abitanti sono talmente razzisti ed inospitali che non vale la pena visitarla.

In effetti in tutti i viaggi che faccio ogni anno, è stata la prima volta in vita mia, che ho ricevuto solo commenti negativi verso un posto, ergo, questa cosa mi ha fatto riflettere.

Se siete degli amanti del calcio, cosa che io non sono, saprete che i veronesi odiano i napoletani e sono famosi per aver sventolato uno striscione che esortava “Vesuvio pensaci tu”; ammetto che i napoletani se la sono legata al dito e in tutti questi anni non l’hanno mai dimenticato.

Verona razzista

Avrei potuto capire i commenti negativi dai miei conterranei, ma i commenti su Instagram, twitter e le centinaia di parole su facebook mi hanno proprio colpito. Ammetto che anche a parer mio, molti veronesi sono davvero scortesi e di sicuro sono inospitali, ma questo non ferma me da visitare un posto bellissimo, anche se mi innervosisce parecchio.

A volte chi di spada ferisce, di spada perisce, anche negli aspetti sociali.

Parlando per cliché, i “veronesi” sono famosi per essere razzisti, per denigrare ed insultare il sud d’Italia, per associarlo a stereotipi da serie televisiva e alla fine questo accusare li ha trasformati in accusatori, e si sa, a nessuno piacciono le persone che si mettono in cattedra.

#Selfie nell'arena di Verona
#Selfie nell’arena di Verona

Quindi alle fine dei conti, loro hanno una città stupenda, curata, pulita, che raccoglie arte antica e modernità, buonissimi ristoranti e negozi all’ultima moda, ma molti o forse direi, moltissimi italiani non ci vogliono andare perché i suoi abitanti sono talmente freddi e scostanti da rendere tutto vano.

In effetti a volte, magari per ragioni e motivi diversi si ottengono gli stessi risultati. Il sud è sporco, disordinato, a volte pericoloso, bellissimo e poco valorizzato, chi ci viene all’inizio ha molti pregiudizi, è guardingo, ma nella maggior parte dei casi poi si innamora dell’atmosfera nel sorriso della gente, del loro approccio alla vita. Il veronese, e direi anche zone limitrofe, sono posti meravigliosi, eleganti ed efficienti, dove le persone , prevalentemente italiane, hanno delle resistenze ad andare per le persone che le popolano, il sud l’esatto opposto!

Verona razzista

La morale di tutto questo è che forse bisognerebbe pensare di più a se stessi e mostrare il meglio di quello che si ha, altrimenti per spazzatura o scortesia le persone ci rifiuteranno in ugual misura.

Comunque io a Verona, mi sono presa 3 vaff in 24 ore, ma ho fatto delle grandi foto e credo che ci ritornerò!

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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