Paura Di Volare e Curiosità Di Volo: L’intervista al Personale Navigante
Avete sempre avuto delle domande mai risolte su alcuni comportamenti da tenere in aereo come “Le cinture di sicurezza sono effettivamente utili in quali fasi di volo?” Oppure “è più sicuro un aereo grande o uno piccolo? “Le perturbazioni possono far cadere un aereo?”
La nostra inviata Elisa #AssKokeshi, durante un intercontinentale Verona – Tokyo ha intervistato il personale di bordo:
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Una cosa che mi sono sempre chiesta è perché durante le fasi di decollo e atterraggio di un aereo siamo obbligati a tenere le tendine dei finestrini aperte. E se io non voglio vedere quando ci stacchiamo dal suolo?
I finestrini vanno tenuti sempre aperti in quelle due fasi perché nel caso avvenissero incendi a bordo, il personale a terra riuscirebbe a vedere le fiamme sia dove si sviluppano sia la propagazione e quindi sarebbe più facile intervenire. -
Perturbazioni e vuoti d’aria: sono più sicuri gli aerei grandi o piccoli?
Tutti gli aerei sono sottoposti a continui controlli e standard indipendentemente dalla quantità di persone che possono portare, ma gli aerei per delle tratte intercontinentali volano a quote più alte e quindi i vuoti d’aria sono meno frequenti. Stesso discorso per le perturbazioni, che avvengono al livello delle nuvole: più si sale, meno perturbazioni si sentono. -
Quindi le cinture di sicurezza, davvero servono allacciate in fase di decollo e atterraggio?
Certamente! Se per caso l’aereo fa una frenata improvvisa (che non è un’ipotesi così remota), puoi sbattere la faccia sul sedile davanti. Una delle cose che ci creano più problemi sono i passeggeri che si alzano mentre l’aereo non è ancora completamente fermo dopo l’atterraggio. Capisco che dopo varie ore di volo si abbia voglia di scendere, ma così ci si mette in pericolo: sia per loro stessi che per noi, che ancora non abbiamo avuto il via libera per alzarci dai piloti. Gli spazi in aereo sono molto limitati, perdere l’equilibrio e sbattere contro un poggiolo o finire in braccio a sconosciuti non è piacevole.
Se ci sono delle regole (tra l’altro valide in tutto il mondo), un motivo ci sarà vero? Tutti quanti dovrebbero capire che non sono fatte per far perdere tempo ai passeggeri, ma per tutelare l’incolumità di ognuno. -
Di tutti i miei viaggi nel corso di un anno, quelli intercontinentali sono il 90% e tutti verso Est perché i Paesi dell’Estremo Oriente sono la mia passione (e sono riuscita a farlo diventare un lavoro): voi potete scegliere un continente preferito o la Compagnia Aerea vi spedisce indistintamente da una parte all’altra?
Non possiamo scegliere di andare solo alle Maldive o negli Stati Uniti, ma capita ogni tanto che la Compagnia Aerea ci metta a disposizione 2 o 3 mete e noi siamo liberi di scegliere tra quelle. -
Allora si può dire che hai girato tutto il mondo?
E’ una parola grossa! Diciamo che “aver messo piede” è una cosa, visitato un’altra. Quando ci sono i voli intercontinentali rimaniamo nella città 2 o al massimo 3 giorni, poi dobbiamo ripartire. E se pensi al fuso orario, non abbiamo tanto tempo per ambientarci e visitare la città. -
E quindi a proposito di fuso orario: tu adesso su quale sei sintonizzato?
Oramai dormo a comando. Poi quando ci sono i voli tra un continente e l’altro che superano le 8 ore di lavoro, abbiamo le pause in cui possiamo andare nelle nostre cuccette (in genere sono in un’area sopra al reparto passeggeri che si raggiunge con una scaletta) e lì possiamo dormire, oppure se c’è poco personale di volo le ore in più sono considerate come straordinari. -
Ma chi fa le tratte brevi può anche capitare che sia mandato su un intercontinentale?
No, ci sono 3 categorie di viaggio: corto, medio e lungo raggio. Siamo noi a scegliere in quale categoria volare. Diciamo che se scegliamo quelle a lungo raggio, stiamo via più tempo da casa ma poi abbiamo anche più giorni di pausa.
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E una curiosità: nei vari scomparti e sportelli che si trovano in fondo all’aereo, dove siete tutti voi durante il volo, che cosa avete?
Quelli che sembrano loculi contengono i rifornimenti che possono servire durante il volo a voi passeggeri: dalle cose da mangiare (bibite, snack), ai prodotti messi in vendita (profumi, gadgets vari) ai tovaglioli, carta igienica ecc. -
Hai mai avuto paura su qualche volo?
Paura di cadere? No… certo è che quando ci sono i vuoti d’aria o l’aereo è colpito da un fulmine non è piacevole, ma l’aereo è stato costruito e testato anche per queste cose, quindi non mi preoccupo; tra l’altro le fasi in cui ci possono essere più problemi sono il decollo e l’atterraggio, una volta che si è in quota è tutto ok. E poi dobbiamo anche guardare le statistiche, che dicono chiaramente che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro tra auto, moto, bicicletta. Quanti incidenti d’auto ci sono al giorno al mondo e quanta gente muore per questo?! -
E allora per chi ha paura di volare? Che cosa consigli?
Ci sono tanti metodi per sconfiggere la paura di volare: dai corsi organizzati direttamente dalle compagnie aeree, ai libri, ai farmaci per indurre sonnolenza o ansiolitici…ma anche parlare con qualcuno come te, che sta viaggiando a più non posso. Quanto mondo si perde chi non viaggia? -
Altro problema che insorge quando parlo di dover volare per 10 ore: che cosa si può fare con tutto quel tempo libero, ma forzato?
Noi ci basiamo sul fuso orario del Paese di arrivo, quindi probabilmente a un certo punto del volo faremo calare a tutti le tendine dei finestrini e spegneremo le luci perché sarebbe l’ora di dormire, ma a inizio volo distribuiamo a tutti gli auricolari che collegati al monitor presente davanti a ogni sedile permette di guardare film, ascoltare musica, giocare.
Ma si può anche leggere un libro o usare il proprio cellulare, a patto di aver impostato alla partenza la modalità “offline” o “aereo”, che quindi non cerca la connessione a internet o alla linea telefonica. Poi a intervalli di un’ora circa il personale di bordo passa sempre con snack e bevande, oltre a chiaramente ai pasti che sono forniti durante il volo. -
Quindi per concludere, hai qualche consiglio da darci?
Di non fare l’applauso dopo l’atterraggio: solo gli italiani lo fanno e non ho mai capito da quale rito scaramantico provenga, ma se è fatto per i piloti sappiate che loro in cabina non lo sentono!