New York – il Jazz e qualcos’altro

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Concrete Jungle where Dreams are made, oh..

New York canta e suona. Da sola. Senza neanche accorgersene, mentre i turisti si affannano alla ricerca di Perry St., dove vive Carrie Bradshaw, passano davanti a Rebel Rebel, piccolo negozio nel cuore del West Village (319 Bleeker St.) che trasuda dischi da ogni poro. E dove il negoziante – non senza cortesia – vi dice che ha tutti i dischi che cercate. Una sola richiesta: cercateveli da soli dentro gli scatoloni.

A New York – mentre si passeggia – si ripercorrono tutte le tappe di Empire State of Mind di Jay Z e Alicia Keys e si passa in rassegna il World Trade Center Memorial, lo Yankee Stadium nel Bronx, la BQE, gli yellow cab, i ristorantini italiani, Chinatown…

Si respira Lou Reed e la cultura popolare.

New York City  east village

E mentre si ammira il Columbus Circle, bisognerebbe ricordarsi che lì a due passi c’è il Jazz at Lincoln Center, la casa del jazz della grande mela. Il programma? Lo trovate, naturalmente, su Time Out, in edicola. Se poi siete tecnologici vi scaricate la relativa app e siete a posto. A proposito, salendo a nord sull’Upper West Side c’è il Dakota. Ci abitava un tizio che si chiamava John Lennon.

Un’atmosfera più raccolta e rilassata? Niente di meglio che il jazz club più rinomato di tutta New York. Il Blue Note (131 W 3rd St.). Una sola preghiera: restate sempre in assoluto silenzio durante le performance. I new yorkers odiano il brusio nelle loro cattedrali.

New York Jazz

L’acustica perfetta? La purezza del suono? No problem. Benvenuti al Village Vanguard (178, 7Ave). Ma chi ci ha suonato in questo club? Come si chiama? Non state a scervellarvi. Tutti i più grandi artisti hanno lasciato il segno in questo locale. Oggi il Vanguard appare forse un po’ decadente, i segni del tempo cominciano a farsi sentire. Si, avrebbe bisogno di una sistemata. Ma lo si ama lo stesso.

A New York è sempre il caso di ricordare Bird, il grande Charlie Parker, uno dei pionieri del Bebop. Quindi, se ci si trova in prossimità del Tomkins Sq. Park sarebbe il caso di fare una capatina al 151 Avenue B. A questo indirizzo Bird ci ha abitato. Ma New York coccola i suoi figli, e anche i suoi figliastri (Charlie Parker era nativo di Kansas City), quindi dedica loro anche i locali. Al 315 W della 44esima strada troverete una tendina rossa, un’immagine che William Claxton ha immortalato in una delle sue foto più belle. Il Birdland. Non c’è molto altro da dire, se non che è una tappa fondamentale.

Apollo Theatre New York
Apollo Theatre New York

Un altro po’ di musica? Bisogna cercare. E avere anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che si scopre di avere quando si entra da Barnes & Noble a Union Square – la vecchia Factory di Andy Warhol (tanto per citare un altro dei suoi simboli) – e ci si trova davanti Patty Smith che recita una poesia. In fondo è New York…

Se poi avete voglia di sbirciare gli addetti ai lavori, chiedete di entrare nella Collective School of Music (541 Avenue of the Americas). Partecipare a qualche lezione di musica non lascia certo indifferenti.

Harlem? Un bel locale di jazz? Lo Smoke (2751 Broadway). Ogni tanto suona una band che si diletta a reinterpretare in chiave jazz i grandi successi dei Beatles. Il tutto può essere bagnato da un margarita…

Guai a tralasciare Brooklyn. Una sola parola: BAM (Brooklyn Academy of Music). Musica, musica. E ancora musica.

Continuate a cercare. Continuate a scovare locali piccoli, anche minuscoli. Potreste snobbarli, ma forse vi perdereste una performance di Mike Stern, o di Bill Frisell.

Signore e signori, benvenuti a New York…

Se siete indecisi dove soggiornare, sul quartiere, l’atmosfera da scegliere,  perché non approfittare delle numerose offerte proposte da H.R.S.

A.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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