L’Aurora Boreale nella vita privata

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Come sapete sono da poco andata in Islanda, motivo principale per vedere l’aurora boreale. Chi legge questo blog sa che io ho un approccio al viaggio molto metaforico, non so se è perché sono psicologa o perché ho letto Leopardi da ragazzina. Ad ogni modo credo che la scelta del luogo non sia mai indipendente dal periodo di vita che si attraversa.

Io sono andata al 66° parallelo, in inverno, per fare delle fotografie che richiedono di stare fermi nella neve, di notte, per ore, al buio, con solo un cavalletto davanti a te.

Aurora Boreale
Aurora Boreale

E quindi vai lì, monti tutta la tua attrezzatura e aspetti, in silenzio, anche se nn si sa perché, considerando che l’aurora nn si spaventa! Non sai bene cosa aspetti, si certo qualcosa di verde, ma come si fa a capire quando arriva? Le ore passano, il vento si calma e la maggior parte delle volte non vedi niente, o forse non sai come vedere. Nella vita e nei viaggi si ha bisogno di un mentore (quella è la mia presunzione nel fare questo sito), così quel giorno l’autista del bus, che è anche un bravissimo fotografo, si è avvicinato a me, incuriosito dalla mia macchina fotografica. Io ero impalata guardando l’orizzonte e cercando di capire come potevo mettere a fuoco manualmente la mia macchina, puntando nel buio più assoluto!!! Lui mi avvicina la sua macchina e mi dice “guarda c’è l’aurora” e io “dove?” , lui “davanti a te, solo che i tuoi occhini non la vedono.” Mi soffermo a guardare nel monitor della sua macchina ed effettivamente un arco verde attraversava l’orizzonte. Allora ho posizionato la mia Nikon, ho dato 30’ di tempo di apertura e anche il mio monitor era verde, ma io nel cielo nn vedevo niente! Così il mio mentore dell’aurora mi ha detto: “ in questo periodo dell’anno l’aurora c’è quasi sempre, solo che non riusciamo a vederla ad occhi nudi, si vede solo quando la concentrazione è davvero altissima, ma la nostra macchina se settata bene la vede sempre.!”

Così sono tornata a casa e ho riflettuto a lungo su questa frase. Il giorno seguente sono riandata sulla stessa spiaggia a fissare l’orizzonte con i piedi nella neve e il cavalletto davanti a me, ma questa volta avevo imparato a settare la macchina. Ero eccitata, turbata da una stana energia e all’improvviso è apparso un arco verde, che diventava arancio alle estremità. Era lì, davanti a me, l’aurora boreale, non danzava come nei miei sogni, ma era li!!! Mi aspettavo dei colori più vivaci, devo ammetterlo, il cielo era illuminato, ma i colori non esplodevano, allora ho iniziato a fotografare ogni momento, ogni angolazione e ad apprezzare la danza dell’aurora dalla mia macchina. A volte nn capivo quello che stava succedendo nel cielo, dietro quelle nuvole veloci, dovevo leggerlo nel monitor e immaginare quale sarebbe potuta essere la prossima evoluzione della scia verde. Gli occhi della mia Nikon immortalavano quello che stavo cercando, la cosa bella è che avrei potuto portarlo con me e condividerlo con i miei amici.

Aurora Boreale nella vita
Aurora Boreale nella vita

Nei giorni successivi ho riflettuto parecchio, sull’aurora, sulla mia vita, su quello che credi di vedere in una persona e credi di mostrare di te agli altri. Senza puntare il dito sugli altri, ma osservando noi stessi, credo che molti di noi ci sentiamo delle aurore boreali e siamo amareggiati quando qualcuno a cui noi teniamo non se ne accorge. Ma mi sono interrogata e fatta anche un esame di coscienza, siamo sicuri che diamo indicazioni su come settare la macchina fotografica per guardarci davvero? A volte, io in prima persona, ci nascondiamo dietro un po’ di supponenza. E’ così difficile ascoltare l’altro per conoscerlo veramente, senza arrivare a conclusioni affrettate o incasellare a priori ogni incontro dietro le nostre personali letture. E d’altro canto bisognerebbe avere l’umiltà e la forza di concedere ai nostri incontri gli strumenti per leggerci, è troppo brutto quando una persona ti interpreta in una maniera totalmente distante da te, è forse peggio di essere feriti.  E’ vero il cielo è verde, ma ad occhi nudi non tutte le sere si vede! 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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