I 5 luoghi del mondo che mi hanno mandato in estasi

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Saranno secoli che non si parla di estasi. Forse chi di voi ha fatto il liceo classico o è appassionato di letteratura antica ha letto tomi e tomi sul concetto greco di estasi.

Ad ogni modo la definizione di Estasi è: ” uno stato psichico di sospensione ed elevazione mistica, che viene percepita a colta come estraniata dal corpo”.

In alcune epoche del mondo si associava ad un avvicinarsi al divino, ad una “identificazione con il divino”, in tempi più moderni all’effetto di droghe pesanti :-).

Forse vi farà sorridere, ma a volte, parlando con altri viaggiatori ho riscontrato sintomi simili a quelli che comunemente si associano con il concetto di estasi.

Anche a parer mio ci si avvicina molto al divino, chiunque o qualsiasi cosa sia il divino per voi. Non parliamo di stigmate che appaiono sulle mani o meditazioni che durano anni, parliamo di serenità, di quell “friccicorio” tra lo stomaco e il diaframma, quella voglia di non parlare, di non verbalizzare, ma di osservare, sentire come quelle immagini e quei suoni cambiano le sensazioni sulla nostra pelle.

Il viaggiare da soli favorisce questo momento, perché non si hanno distrazioni nel momento estatico, anche se a volte capita che si incontrano affinità elettive. Come ho già raccontato, una volta mi trovato alle cascate di Iguazù in Argentina e ho finito per passare 9 ore a guardare l’acqua scendere con un ragazzo egiziano appena incontrato, perché anche lui aveva la mia stessa commozione.

Come riconoscere un momento di estasi?

[box style=’success’] Credo che ognuno abbia i propri parametri o sintomi, posso dire come lo riconosco io:

Senso di pace, di serenità, sensazione che se anche in quel momento la vita dovesse finire sei felice per quello che hai vissuto, “friccicorio” alla bocca dello stomaco, sorriso tenue leggermente da ebete stampato in faccia, spesso lacrime che scendono senza motivo; io che sono cattolica, ammetto che inizio un dialogo interno con Gesù.[/box]

Ho riflettuto che ci sono stati dei momenti in particolare in cui ho sentito questa sensazione, non in tutti i posti bellissimi che ho visto, ma solo in alcuni.

I miei 5 luoghi del mondo dove sono andata in estasi:

1. Il Perito Moreno – Argentina

Non so se è perché è sempre stato uno dei luoghi che più desideravo vedere nella vita, ma ricordo che ero eccitata già dalla notte precedente, poi mentre arrivavo in auto l’autista ha messo la IX di Beethoven e mi ha detto “guarda dritto davanti, appena superiamo la curva c’è una sorpresa” e così mi sono ritrovata davanti ad una montagna di ghiaccio! Senza accorgermene le mie guance si sono bagnate di lacrime di gioia e poi ho passato le 4 ore successive ad ascoltare il respiro dei ghiacci, le sue rotture, mentre il sole caldo mi riscaldava e il vento gelido mi distraeva.

Perito Moreno - Argentina
Perito Moreno – Argentina

2. Le Cascate di Iguazù – Argentina

Come ho raccontato in questo post è stata un’esperienza unica, sono stata 9 ore ad osservare la cascata, man mano che le ore passavano si aggiungevano persone. All’inizio eravamo io ed un ragazzo egiziano, poi dopo circa 5 ore ci siamo seduti davanti alla Garganta del Diablo e lì ho incontrato un altro italiano, tutti e 3 ipnotizzati, come se questo stato alterato ci unisse per una ragione alla quale non sappiamo dare un nome. Poi alla fine si è unito un ragazzo tedesco e si è conclusa la serata in una maniera molto terrena, mangiando asado e bevendo capirinha.

Cascate di Iguazù - Argentina
Cascate di Iguazù – Argentina

3. Cabo Polonio -Uruguay

Uno dei posti che sicuramente consiglio dell’Uruguay è Cabo Polonio, è un tombolo in un parco nazionale, si arriva con il truck attraversando la spiaggia. Ci sono solo 2 ostelli, niente luce, solo gruppi elettroggeni, un forte vento; i pochi abitanti usano i cavalli per muoversi. C’è una grossa colonia di leoni di mare. Allontanandosi dal faro si va verso una distesa di dune di sabbia bianca, che si alternano con piccoli prati dove brucano le vacche. Ero da sola, in tardo pomeriggio, le mie gambe faticavano a salire e scendere tutte quelle dune, l’aria aveva un odore così inenso e il freddo vento dell’oceano sembrava raffreddare solo lo strato esterno del mio corpo. Così mi sono seduta su una duna, ho settato la mia Nikon per rubare qualche scatto e ho detto a me stessa: ” per un anno intero mi sono fatta rovinare l’umore da stronzate, ci sono cose più grandi delle piccole delusioni di ogni giorno” ed è come se avessi chiuso la porta in faccia ad un mio grande dolore, diciamolo pure, il dolore che mi aveva portato fino alla fine del mondo!

 

Cabo Polonio - Uruguay
Cabo Polonio – Uruguay

4. Ngorongoro – Tanzania

Potremmo dire che l’estasi ha delle caratteristiche comuni e alcune che la rendono diversa. Ngorongoro è un cratere di 14km di diametro, dove vive la più alta concentrazione di animali del mondo, mentre fai il safari, da lontano delle macchie marroni ti sembrano cespugli, poi quando ti avvicini capisci che sono animali che corrono. Il tramonto dalle pendici del cratere, con il sole che diventava di un rosso accecante, una vista a 360° e anche in 3D, perché il paesaggio non era solo intorno era anche sotto a me. Sorseggiavo una birra ghiacciata, ed è un momento che non dimenticherò mai. Quello che lo ha reso speciale è stata l’energia incredibile ch da la terra vulcanica, mi sono sentita alle origini del mondo, come se avessi avuto la possibilità di fare un salto di migliaia di anni nel tempo ed arrivare in un luogo dove tutto quello che per noi è quotidiano lì non era ancora arrivato. In una sola parola credo che questo si chiami Africa, nel bene e nel male.

Ngorongoro - Tanzania
Ngorongoro – Tanzania

5. Il Bromo – Est Java – Indonesia

Servono alcuni giorni di bus per arrivarci, poi la mattina alle 3 inizi a dirigerti verso una montagna da dove si vede l’alba sul Bromo, per fortuna ero fuori stagione, non c’erano troppi turisti, setti il tuo cavalletto ed aspetti… Essere in un luogo con attività vulcanica significa che il panorama che hai davanti è in perenne cambiamento, se fossi stata capace avrei fatto un time lapse, ma mi sa che mi devo far spiegare da qualcuno come di fa! Il Bromo è più di 3000 metri, di notte ci sono tantissimi gayser che contrastano l’aria, fumi e colori stupendi, poi i giochi di luce provenienti dal mare, un chiarore progressivo che avuto il culmine nel momento rosa. Non so come sia possibile, ma verso le 5.30 la luce è rosa, ha un colore particolarissimo è come se togliesse l’audio alle immagini, come se progressivamente si amplificassero le emozioni dentro di te, un sogno!

Alba sul Bromo - Indonesia
Alba sul Bromo – Indonesia

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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