Giulia: alla scoperta della Repubblica Dominicana per superare i propri limiti personali

Nicole Tirabassi Pubblicato il

A neanche 20 anni Giulia ha lasciato casa per iniziare a viaggiare per il mondo e da allora non si è più fermata. Ha 29 anni e ha vissuto gli ultimi 10 anni a Parigi. Gli ultimi anni ha lavorato in un hotel di lusso, che ha lasciato l’anno scorso per poter inseguire il  sogno di lavorare viaggiando. Tra i suoi itinerari, uno davvero speciale nella Repubblica Dominicana. Paradiso caraibico abitato da persone aperte e calorose, per lei è un paese che le ha insegnato a non aver paura di lasciarsi andare, a sciogliersi e ad essere se stessa. Soprattutto, le ha insegnato cosa sia la libertà.

Da quanto sei una “viaggiatrice in solitaria”?

A 19 anni ho lasciato casa per trasferirmi a Parigi, e da lì ho iniziato a prendere quasi ogni mese l’aereo da sola per tornare a casa o per andare a trovare amici in Spagna. Mi sono resa conto che adoravo quel lasso di tempo in cui ero sola e potevo decidere di fare quello che mi andava a qualunque momento. Mi sentivo libera.
Il primo vero grande viaggio totalmente in solitaria credo sia stato nel 2012, quando sono stata un mese in Marocco per un corso intensivo di arabo.

Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione a suo tempo?

In Marocco sarei dovuta andarci con il mio ragazzo dell’epoca, ma all’ultimo minuto ha cambiato idea. Io ero troppo entusiasta all’idea di partire, quindi sono andata lo stesso! E da lì non mi sono più fermata.

Quali sono, secondo te, le sfide più grandi che deve affrontare chi viaggia in solitaria?

Io per natura sono timida con le persone che non conosco, ma allo stesso tempo molto testarda e ostinata (sono del Leone haha), perciò non ho mai voluto che il mio carattere mi limitasse. Parlare con sconosciuti, in una lingua che non era la mia, non è sempre stato facile, ma mi ha permesso di lavorare molto sul mio carattere.

Riguardo al tuo soggiorno nella Repubblica Dominicana, qual è stato il tuo itinerario?

Sono arrivata a Santo Domingo con mia cognata, dominicana, e per le prime due settimane sono rimasta con lei e la sua famiglia. Dopo di che ho preso il primo bus da sola, direzione Samaná. Sono rimasta quasi 3 settimane a girare tra Samaná, El Limón e Las Terrenas. Sono diventata amica con molti locali, in quanto ero basata sempre nello stesso hotel a El Limón, e mi hanno fatto scoprire spiagge vergini e incontaminate. Un vero paradiso! Ho visitato brevemente Las Galeras, Cabrera, Río San Juan, Monte Plata e Sabana de la Mar. Ho evitato Punta Cana, un po’ troppo turistica, e sono stata per lo più in posti più autentici, quindi dopo due mesi posso dire di conoscere abbastanza la cultura e le persone del posto.

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Mi ha insegnato a non aver paura di lasciarmi andare, a sciogliermi e ad essere me stessa. È facile in Italia trattenersi per paura del giudizio degli altri, ma fuori c’è un mondo da scoprire. E sentirsi liberi di essere se stessi è meraviglioso.

Cosa hai di così unico nella Repubblica Dominicana?

Questo paese mi ha insegnato tanto, soprattutto riguardo la libertà. Non ci sono regole strette come in Europa, la gente balla, beve, si diverte in compagnia ad ogni età. Non c’è quel distacco tra giovani e adulti. Tutti si divertono insieme e non hanno paura di mostrare affetto verso i loro genitori, i nonni e gli amici. Spesso in Italia ci si vergogna quasi di mostrare i propri sentimenti. Qui è l’esatto contrario.
silvia

Quali consigli pratici daresti a chi avesse voglia di fare la tua stessa esperienza?

Consiglio comunque di fare attenzione, soprattutto se si viaggia soli, può sempre capitare di essere derubati anche se a me fortunatamente non è successo. Detto molto chiaramente, ai dominicani piacciono molto i soldi, quindi cercheranno sempre di gonfiare i prezzi.
Contrattate, vedrete che riuscirete ad ottenere un prezzo migliore!
Per i single: fate attenzione agli incontri che fate. I dominicani sono persone molto aperte, non sorprendetevi di conoscere una persona e dopo pochi giorni sentirvi promettere amore eterno. Spesso sono alla ricerca di un modo per evadere dal paese e l’unico modo per farlo è sposare uno/a straniero/a per i documenti.
Fidatevi del vostro istinto, non siate ingenui!

Chi visita la Repubblica Dominicana può in qualche modo rendersi utile verso la popolazione locale?

Non saprei. Consiglierei di privilegiare strutture locali, evitando i resort di super lusso a Punta Cana per esempio. Quella non è Repubblica Dominicana e non apporta alcun beneficio alla popolazione locale.
viaggiare da soli

Quali sono, secondo te, le cose da evitare e/o le cose da fare per godere pienamente di un posto e allo stesso tempo fare un turismo sostenibile?

Penso che evitare le cose troppo turistiche ed immergersi nella cultura locale sia sempre il modo migliore per godere del posto. I resort si possono trovare ovunque, non serve andare dall’altra parte del mondo per trovare hotel di lusso e discoteche stratosferiche.

Dove sei diretta ora e quali sono i tuoi progetti futuri?

Ora sono in Messico! Ho intenzione di girarlo per qualche mese, dopodiché vorrei girare il resto dell’America Centrale, andare in Guatemala, Costa Rica e altri paesi vicini.
Non so ancora quando e dove mi fermerò, mi piacerebbe arrivare a quota 30 paesi entro i miei 30 anni, ma mancano pochi mesi e sono solo a 22! In ogni caso, dopo l’America centrale vorrei davvero andare in Asia, in India in particolare. Spero di riuscirci presto!

Nicole Tirabassi

nicoleti83@gmail.com

Per lavoro vivo con e nel Web per aiutare altre professioniste a riprendersi tempo, libertà, sogni. Quando non esploro la Rete, probabilmente sto saziando la mia fame di conoscenza viaggiando nel mondo reale. Cerco sempre di trovare soluzioni per farlo in maniera sostenibile. Umorismo, meditazione e connessione umana sono alla base del mio rapporto con la vita. Di tutto questo, ormai, non potrei più fare a meno.

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