Fare il Working Holiday Visa in Australia 9 anni fa, ti apere la mente e le porte.
[box style=’info’] Mi chiamo Silvia, ho 33 anni e vivo a Pontedera (PI), lavoro in una web agency dove faccio il project manager. La mia passione più grande sono i viaggi, adoro andare alla scoperta del mondo e di culture diverse dalla mia. Viaggiare mi rigenera e mi rende felice! 9 anni fa ho fatto un’esperienza speciale: il Working Holiday Visa in Australia![/box]
1. Cosa ti ha spinto 10 anni fa a chiedere il working holiday visa e partire per l’Australia?
Sognavo l’Australia sin da quando ero una bambina e, dopo la laurea, ho pensato che fosse quello il momento giusto per partire! Armata di coraggio, mega valigiona e voglia di scoprire il mondo sono partita per un anno sabbatico alla volta dell’Australia. Sapevo che sarebbe stata l’esperienza della vita (almeno fino ad oggi)!
2. Che aspettative avevi su questa esperienza?
Avevo meno aspettative di quanto poi si è realizzato! Sono partita senza troppe pretese, con la speranza di imparare la lingua e di fare un’esperienza. Inizialmente pensavo che la mia Australia fosse solo Sydney ed, invece, dopo 3 mesi ho cambiato idea: ho buttato la super valigia, mi sono comprata un backpack e sono partita verso il nord dell’Australia, insieme a due amiche conosciute a Sydney. E’ stato il mio esordio nel mondo dei backpackers, sigillato dalla prima toppa a forma di bandiera australiana…che oggi ha tantissime compagne!
3. Come ha reagito la tua famiglia e amici?
I miei genitori all’inizio mi hanno sostenuta ed erano felicissimi per me ma, solo dopo la partenza, si sono resi conto di quanto fossi lontana e non vedevano l’ora tornassi a casa. La distanza e il fuso orario non permettevano di comunicare facilmente, ci scambiavamo qualche mail a settimana e qualche telefonata ogni tanto (9 anni fa e internet e smartphone erano molto meno diffusi rispetto ad adesso), insomma ci sentivamo davvero poco e questo faceva percepire ancora di più la lontananza. I miei amici erano entusiasti e positivi, mentre l’unica persona davvero triste era il fidanzato di allora, ma anche lui mi ha sostenuta e aspettata.
4. Quando sei arrivata in Australia la realtà ha confermato le tue aspettative?
E’ stato tutto molto più bello, divertente e semplice di quanto pensassi. E’ una cultura ospitale, socievole e onesta e tutto diventa facile e divertente. E poi c’è la natura: il mare, il reef, i parchi, il deserto, la fauna, il cielo e le stelle… è tutto così bello che non si può rimanere delusi.
5. Cosa hai fatto una volta li?
Purtroppo l’arrivo non è stato dei migliori, nel viaggio di andata ho avuto una colica renale e mi si è scatenata un’infezione al rene…e vi lascio immaginare la sofferenza e lo spavento (visto che non sapevo di avere dei calcoli e un viaggio di 20h era il momento peggiore per scoprirlo!). Fortunatamente, una volta risolto il problema ho trovato dei lavoretti, degli amici e tutto è partito alla grande. A Sydney ho fatto la baby sitter, la centralinista per una società italo-australiana, la cameriera; mentre durante il viaggio alla scoperta dell’Australia mi sono fermata varie volte per rimpinguare il conto in banca e ho provato l’esperienza del fruitpicking, ma ho anche lavorato per una multinazionale americana che produce “semi” per l’agricoltura. Quest’ultimo è stato un lavoro divertente e davvero particolare: passavo tutta la giornata nei campi di mais e di miglio a contatto con la natura e mi faceva sentire così libera e felice.
6. Il tuo momento più difficile?
Sicuramente l’arrivo! All’inizio pensavo che non ce l’avrei fatta ad imparare la lingua e a trovare un lavoro. La prima settimana poi ero molto debole a causa dell’infezione renale e del calcolo, mi pareva che andasse tutto storto. Ma in un attimo la situazione è cambiata, mi sono fatta un sacco di amici e ho iniziato a lavorare.
7. Cosa hai imparato che ti è più servito in questa esperienza
Ho imparato che fuori c’è un mondo e che basta avere un po’ di coraggio e rimboccarsi le maniche per scoprirlo! Viaggiare ti fa crescere e ti permette di scoprire lati della tua persona che fino a prima non conoscevi. Ogni giorno che passa è una conquista di autonomia e di felicità.
8. Secondo te per chi è adatta questa esperienza?
E’ un’esperienza adatta a tutti i ragazzi che hanno voglia di vedere il mondo e di confrontarsi con culture diverse. Non è una vacanza, ma un’esperienza che ti mette alla prova e che ti cambia la vita.
9. Cosa ha l’Australia che l’Europa nn ha?
Onestà, correttezza, organizzazion, fiducia nelle persone…e opportunità di lavoro!
10. Perchè sei tornata?
Il Working Holiday è valido solo per 1 anno, rinnovabile a 2, ma avevo voglia di rivedere la famiglia, gli amici e il fidanzato dell’epoca. Sono tornata, ma sapevo che a quell’esperienza ne sarebbero seguite altre, magari anche non da sola… e così è stato!