10 Curiosità che forse non sapevi su Bologna

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Quest’autunno mi sono dedicata un po’ di più a girare l’Italia che come sempre sottolineo, per me rimane sempre il paese più bello del mondo.

Ho deciso di dedicare qualche giorno a Bologna, direi pochi, secondo me il soggiorno minimo è almeno 3 giorni pieni, altrimenti non entri nell’atmosfera giusta.

C’ero stata solamente di sfuggita anni fa, conoscevo giusto il centro, ma neanche troppo approfonditamente.

Se come me decidete di restare un week end a Bologna, vi consiglio sicuramente di fare la Bologna Welcome Card, dura 72h costa 30€ e ti da l’accesso a più di 10 musei, un accesso alla Torre degli Asinelli, una visita guidata a piedi di 2 ore e il biglietto per il bus hop on –hop off, in più una serie di sconti in negozi vari.

Più viaggio e più mi rendo conto che in Italia serve una guida per capire veramente le città, sono troppo piene di storia, di aneddoti, di peculiarità artistiche, che anche se compriamo un ottimo libro non riusciremo mai a capirle tutte in breve tempo.

Infatti vi voglio raccontare le curiosità che ho imparato durante la vista guidata a piedi per Bologna, perché mi hanno davvero divertito.

Vicoli di Bologn

10 Curiosità che forse non sapevi su Bologna

  1. Bancarotta: nella piazza Maggiore di Bologna c’è la sede dell’antica Borsa, Palazzo Re Enzo, all’epoca i banchieri avevano ognuno un proprio banchetto di legno e quando fallivano, il loro “baco” veniva fisicamente rotto a martellate, da cui ecco la nascita della parola “bancarotta”.
  2. La lapide sbagliata sopra la statua di Gregorio XIII. Se ci fate caso, all’ingresso del palazzo del comune c’è un enorme statua di bronzo di Papa Gregorio XIII, quello del calendario gregoriano per intenderci, che è stato un personaggio molto importante per la città data la sua origine bolognese. La cosa strana è che proprio sopra la sua testa c’è una lapide in marmo che cita “Dius Petronius protector et pater” apostrofandolo come San Petronio, il patrono della città. Come mai? un errore? No una difesa! Durante la conquista di Napoleone lui usava saccheggiare le città occupate fondendo le statue dei papi per crearne altre con la sua immagine. Dato che quella statua era molto amata dalla città l’hanno camuffata come se fosse San Petronio in modo da non farla fondere, ed infatti così fu.
  3. Il tridente della Maserati. Che il simbolo della Maserati sia un tridente è noto a tutti, la sua ragione meno. La Maserati è una casa Bolognese e la Fontana di Nettuno è uno dei simbolo della città, così per sottolineare la propria appartenenza la casa automobilistica ha “strappato” il tridente di Nettuno e lo ha messo sulle proprie macchine.
  4. Tutta facciata il palazzo Re Enzo. Diciamo pure che questo palazzo è creatore di modi di dire, se lo si guarda da Piazza Maggiore non si vede niente di strano, se lo si guarda dalla strada laterale si vede chiaramente che la struttura originale era molto diversa e soprattutto molto più povera. Infatti quando lo stato Pontificio occupò Bologna volle avere nella piazza principale solo palazzi ad effetto, ma non volendo abbattere questo grande edificio decise di ricoprire solo la facciata esterna, imbellendola con marmi e decori. Insomma di bello ha solo la facciata 😉

    palazzo della Borsa Bologna
    palazzo della Borsa Bologna
  5. I fiori del palazzo del Podestà. Le mura laterali del Palazzo del Podestà sono ricoperte di motivi floreali incisi nella pietra, si dice che non ce ne siano due uguali, e son più di 2.000! bella fantasia questi artisti.
  6. Il voltone del Podestà: Il palazzo del Podestà ha questa torre costruita su una volta, direi alquanto ardito, ma la cosa veramente unica è che passando sotto la volta ci sono due grandi costoni che collegano in modo incrociato gli angoli, conferendo alla struttura una meravigliosa peculiarità artistica. Se infatti vi mettete in un angolo della volta e sussurrate nel muro, la persona che si trova nell’angolo incrociato al vostro, sentirà perfettamente quello che dite. Questa trovata molto funzionale fu fatta per consentire durante la peste di essere confessati.
  7. I tombini della neve. Vi capiterà di incontrare lungo le vostre passeggiate, degli strani tombini circolari di pietra. Questi tombini furono costruiti in età medioevale e avevano un utilizzo importantissimo, servivano per scaricarci la neve!! Pochi sanno che Bologna, come altre città dell’Emilia Romagna, in passato era attraversata da numerosi canali, con i secoli e con vari piani di bonifica questi canali furono deviati o sotterrati. Quando nevicava quindi si poteva raccogliere la neve a buttarla nel tombino della neve, perché al suo interno c’era appunto un corso d’acqua che avrebbe provveduto ad eliminare la neve. Direi molto pratico no?
  8. Perché esistono i portici. Tutti sanno che Bologna è la città dei Portici, molti conoscono anche la loro lunghezza, ossia ben 40km ma in pochi sanno il loro perché. Io pensavo che fossero stati creati per permettere alle persone di passeggiare con la pioggia, ma evidentemente avevo questa idea perché sono nata in una città dove c’è sempre il sole e noi con la pioggia non usciamo! Ma il motivo è molto più interessante. Bologna è la città con la più antica università del mondo, quando fu creata attirò tantissimi studenti da tutto il paese, ma non c’era posto per accoglierli, la città non aveva abbastanza alloggi. In un primo tempo gli abitanti hanno chiuso i propri balconi con delle verande di legno, ma dopo poco si è capito che i ragazzi non potevano vivere 5 anni in un balcone di legno. Così si è pensato di costruire un’ulteriore stanza verso l’esterno. Ecco come nascono i portici, i palazzi hanno aggiunto una stanza in avanti e per farla reggere c’era bisogno di una impalcatura sottostante, i portici. Quindi massimo utilizzo, non si rubava spazio alla strada, ma si dava più spazio alla casa, geniale!
  9. La lezione d’anatomia. La grande novità dell’Università di Bologna era che aveva facoltà unificate, si potevano studiare moltissime carriere. Era una università di stampo laico dove gli studenti eleggevano i professori, c’è stata anche la prima donna professoressa di medicina. La struttura è ovviamente meravigliosa, in stile rinascimentale tutta affrescata, ma se vi capita di passarci vi consiglio di andare a visitare l’aula di anatomia. Si trova al primo piano è un teatro di legno con al centro un tavolo di marmo. Le lezioni di anatomia iniziavano alle 4 del mattino, senza luci, solo con le candele, il professore restava in cattedra mentre un addetto sezionava il cadavere e continuava finché non si era spiegata ogni parte del corpo. Se ci fate caso, sul fondo in alto c’è una piccola finestra chiusa, quella serviva perché ogni tanto poteva passare un monaco domenicano a controllare lo svolgimento della lezione. Infatti era molto importante mantenere sempre coperti i genitali e non prendere mai il cuore con le mani.

    Università di Bologna
    Università di Bologna
  1. Il compianto di Cristo. Bologna faceva parte dello stato Pontificio e seguendo la via Emilia si arrivata dritti a Roma senza pagare dazio, i fedeli andavano spesso in pellegrinaggio e per prepararli a quello che avrebbero visto a Roma o addirittura a Gerusalemme, dovevano pregare davanti al Compianto di Cristo, ossia la rappresentazione della deposizione del corpo. Nel 1435 Nicolò dell’Arca creò un opera magna: Il Compianto di Cristo, che si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria della Vita. È un’opera completamente innovativa rispetto all’arte dell’epoca. Si tratta di un complesso di statue a grandezza naturale di terracotta. Il Cristo è morto sul pavimento, al suo fianco la guardia che lo ha deposto dalla croce e intorno a Lui le donne. È stata la prima scultura realista della storia, i personaggi sono ritratti con i vestiti contemporanei del ‘400, e grossa novità, urlano il loro dolore. Le movenze, i gesti, la mimica straziano il cuore. Sicuramente la figura dominante è Maria Maddalena, che corre urlando dal suo amato, il dinamismo e l’espressione ti commuovono. Si dice che Nicolò dell’Arca sia stato così realista perché all’epoca viveva nel convento di Santa Maria della Vita che era un ospedale e quindi era abituato a vedere scene di dolore molto simili.
Il Compianto di Cristo - Bologna
Il Compianto di Cristo – Bologna

Consigli pratici per un week end a Bologna

Prima di partire ho chiesto agli iscritti alla mia newsletter di darmi i loro consigli personali sulla città, purtroppo non ho potuto seguirli tutti dato che sono stata poco, ma ho pensato che sarebbe stato utile per la comunità riportarli qui sotto.

Premetto che io ho dormito al Hotel Guercino che si trova vicino alla stazione, in una parte più tranquilla, ma sempre a 15 minuti a piedi dal centro. L’hotel è davvero carino, è all’interno di un antico palazzo, con una corte molto piacevole, una bellissima sala colazione, una palestra (che è perfetta per il senso di colpa da lasagne) e una SPA.

Bologna di Notte

Cose da vedere a Bologna di cui non ho parlato prima

Sicuramente piazza Santo Stefano, il complesso delle 7 Chiese, ammetto che non me lo aspettavo così bello, mi ha lasciato senza parole, se come me ci andate di domenica e siete credenti, vi suggerisco di assistere alla messa che è tutta cantata con i canti gregoriani, è stata la prima volta per me ed è davvero mistico. Poi la piazzetta di Santo Stefano è la sintesi dell’allegria bolognese, c’è l’arte, il caffè all’aperto e spesso dei musicisti che improvvisano per la strada.

Complesso delle 7 Chiese - Bologna
Complesso delle 7 Chiese – Bologna

La chiesa di San Luca, che è a 6km dalla città è molto famosa per i pellegrinaggi, infatti i devoti la raggiungevano a piedi o in ginocchio per ringraziare il santo.

la Finestra di Via Piella: uno dei pochi canali ancora rimasti a Bologna, purtroppo quando ci sono andata io era completamente asciutta quindi direi che tutta questa poesia io non l’ho colta.

Piazza Santo Stefano - Bologna
Piazza Santo Stefano – Bologna

Ristoranti goderecci a Bologna:

Chiosco ai pini: dicono sia meglio controllare gli orari d’apertura

Postiglione: (tipica cucina bolognese) è in pieno centro sotto i Pavaglioni

C’era una volta: in via Massimo D’Azeglio, ristorante carino e chic

La Teresina: c’è sia il bistrot che il ristorante, molto buono, il servizio è ottimo, meglio prenotare.

La Prociutteria: perfetto per aperitivi o per chi è patito di salumi, il locale è davvero carino e informale

Tamburini - Bologna

L’Osteria del Sole: credo sia uno dei posti più famosi della città, è un’antica vineria sempre affollatissima, puoi portarti il cibo da casa o dalla rosticceria, basta che bevi il loro vino. Molto simpatico se si è in gruppo.

Trattoria di via Serra: molto familiare, ottima cucina, ma attenti agli orari, sono piuttosto nordici 😉

A.F Tamburini: secondo me una super svolta, è un negozio di alimentari che ha anche un self service con primi buonissimi, tutto super bolognese.

Mercato delle Erbe: ci sono al suo interno tantissimi posti ancora autentici

Donatello: autentica trattoria bolognese con arredamento un po’ liberty ed un profumo da svenire, meglio prenotare

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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