Cosa ho imparato dalla musica brasiliana

Francesca Di Pietro Pubblicato il

In Brasile la musica equivale a ballo, la musica serve per quello, no? per ballare, esprimersi, condividere, ogni stile di musica brasiliana è accompagnata da movimenti del corpo.

Anche se forse non sembra io ho studiato danza per tantissimi anni, per me è sempre stata una ricerca di perfezione, una maniera di forgiare il mio corpo e con questo anche il mio carattere, anche quando si trattava di tango.

In Brasile, prevalentemente quando si esce, si va ad ascoltare musica, possibilmente dal vivo, ma non sempre, ed ogni luogo, ogni terra, ogni carattere ha la sua musica.

Ci sono molti più stili, suoni e motivi in questo immenso paese, ma ora vi racconto i balli che ho vissuto io, quello che secondo me li differenzia e li rende unici.

musica brasiliana
Lapa – Rio de Janeiro
  • Samba:

noi in Europa quando parliamo di Brasile, parliamo di samba, belle ragazze mulatte che sculettano a ritmi talmente rapidi da ipnotizzare chi le guarda. Il samba è scritto per il carnevale o viceversa. Il carnevale in Brasile è una livella, un momento in cui sono tutti uguali o meglio, hanno tutti la stessa libertà di divertirsi, in cui possono gioire senza pensare al domani. Il carnevale di Rio è centrato sulla parata al sambodromo, scuole di ogni parte della città si preparano duramente per vincere. Ogni scuola fa ballare chiunque li supporti, anziani, bambini, stranieri, certo non nella parte della competizione, ma è un simbolo di affetto, di affiliazione direi, nel sambodromo si ostenta, non qualcosa che si ha, ma qualcosa che si sa fare. E’ pur vero che il samba è un ballo creato più per chi lo vede che per chi lo balla, non a caso iconograficamente lo balla una donna in tanga! Esiste anche il samba di coppia, con un ritmo molto più lento ed avvolgente, racchiude suoni e movimenti di danze di tutta l’America Latina, “una mescla” come il popolo brasiliano per l’appunto.

  • Bossa Nova:

creata per amalgamarsi con le influenze jazz degli anni ’30, diventato super popolare con il tropicalismo.  Il Bossa Nova ha il sound del buon umore, della domenica mattina al mare, è la colonna sonora per ogni attività piacevole. A prescindere dai testi ha un ritmo fluido, ti lascia ondeggiare e improvvisamente sorridere.

musica brasiliana
Saba al Rio Scenario
  • Funky:

meglio noto come Funky di Favela, nella favela anche la musica è discriminata. Al di fuori della favela non si ascolta di un buon occhio, o meglio di buon orecchio. Ha ritmi duri, forti, alti, contrastanti, come i suoi testi, ovvero come la vita di chi la canta. Come ogni musica poplare racconta la vita di tutti i giorni, ai più i testi non piacciono, invece di soffermarsi sul fatto che forse dovrebbero essere le storie che raccontano a non piacere. Può sembrare un parallelismo stupido, ma mentre ero nella favela di Rocinha pensavo molto a Napoli, ai nostri quartieri popolari, che, devo ammettere non sono poi così tanto diversi. Anche a Napoli la musica neomelodica racconta le realtà della malavita, non tutta, ma spesso, anche noi abbiamo “o’ latitante non sa scorda a mamm”, con tanto di video annesso. Ogni gruppo sociale emarginato racconta la propria vita in musica, perché almeno la rende poetica. Non capisco molto i testi del funky brasiliano, ma non appena diventerò più spigliata con la lingua mi prometto di riascoltarli.

  • Axe:

Africa e Brasile, altro binomio indissolubile. Nell’africa brasiliana c’è tanto dolore, strazio e nostalgia. Per quanto siano passati quasi un secolo e mezzo dall’abolizione della schiavitù, tutto quello che afro brasiliano viene visto spesso in modo ambivalente. Bahia è la zona più nera del Brasile, negli anni ’90 è esploso l’axé come fusioni del samba con il pop rock, reggae , funky, un ritmo che trascina ancora tutto il peso della schiavitù; reso famoso da Daniela Mercury, che ho avuto modo di ascoltare durante il carnevale di Salvador.

musica brasiliana
Ballando Forrò
  • Forrò:

ho scoperto questa musica a Jericoacoara, li la sera si balla forrò, spesso per strada, altre sere da Dona Amelia o altrove. All’inizio mi sono fermata ad osservare, osservare i musicisti, sempre con una fisarmonica e un tamburo africano e poi i ballerini. Nel Nord Est, tutti ballano il forrò, è un ballo di coppia, ma è un ballo libero. Ovviamente c’è un tempo, ma non ci sono figure, quello che fa la differenza è l’intesa tra la coppia. Il forrò si balla ad occhi chiusi, infatti quasi tutti i locali sono molto bui, la musica ha un volume più alto delle parole, ti prende da dentro, ti trascina a muoverti, in maniera sinuosa direi, con la tua coppia. Come se stesse raccontando una storia d’amore che dura il tempo di una canzone.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

Clicca qui per leggere i commenti