Anna: più che tante mete scelgo di vivere nelle comunità

Ivan Sbroggiò Pubblicato il

[box style=’info’] Anna, friulana, laureata in lingue orientali, ha cominciato a viaggiare da sola in Cina quando andava all’università, ma il legame con l’oriente e le culture orientali è innato. Dopo la laurea si stabilisce in Cina per insegnare, ma intanto proseguono anche le sue esperienze di viaggio: dall’Australia, alla Mongolia, al Marocco…fino ad arrivare a realizzare il suo sogno: l’India. Nel suo blog: www.cercandoecrescendo.blogspot.it racconta aneddoti e impressioni sui suoi viaggi.[/box]

1. Com’è nata la tua passione per i viaggi?

Credo che la mia voglia di viaggiare sia nata per cercare di andare oltre la nostra cultura e la passione vera e propria sia poi esplosa viaggiando.

Quando ero alle medie non capivo il piacere di viaggiare, ma in realtà quello di cui sentivo parlare erano gite in città europee. Mentre le miei amiche, prese dal desiderio adolescenziale di evasione, riempivano il diario con foto della Torre Eiffel e della Statua della Libertà, io lo riempivo con foto di luoghi asiatici. Ricordo che andavo nelle agenzie di viaggio a farmi dare i dépliant e ritagliavo solo le foto che ritraevano i mercati e la gente. Spesso erano foto che lasciavano trapelare la povertà di questi luoghi, e le mie amiche proprio non capivano cosa ci trovassi di bello.

viaggiare da soli in Cina

Ma ancora non pensavo a viaggiare. Facevo il liceo classico e sognavo di aprire uno studio importante con le poltrone di pelle. Per fortuna dopo un paio di anni sono rinsavita, la cultura classica ha iniziato a stancarmi e ho deciso di studiare lingue orientali. Mi affascinavano le culture diverse.

Quando ho deciso di studiare lingue orientali pensavo all’hindi, dato che fin da piccolissima ho sentito un forte e inspiegabile legame con l’India. Ma un mese prima di iniziare i corsi all’università ho trovato, in un botteghino di libri in spiaggia (chiaro segno che i messaggi a volte ci arrivano tramite via inaspettate), un libricino sulla formazione dei caratteri nella lingua cinese. Ne sono rimasta così affascinata che ho deciso di studiare il mandarino, seguendo comunque anche dei corsi sulla cultura indiana. Devo dire che, anche a distanza di 15 anni da quando me ne sono avvicinata per la prima volta, la lingua cinese continua a stupirmi e affascinarmi.

All’università ho anche studiato antropologia culturale e storia delle religioni, due materie fantastiche che hanno contribuito a dare uno spessore a ciò che osservavo durante i viaggi.

Al terzo anno di università sono andata sei mesi in Cina per approfondire lo studio della lingua, e alla fine del corso a Pechino ho fatto un viaggio di tre settimane. Dovevo partire con un’amica, ma abbiamo avuto dei contrasti sul modo di viaggiare, così sono partita sola. Mi è piaciuto così tanto che quello è diventato il mio stile di viaggio.

2. Quali paesi hai visitato e che impressione ti hanno fatto?

Ho visitato diverse regioni della Cina, dove ho vissuto per un totale di cinque anni. A parte le mete classiche (Pechino, Xian, Suzhou, Guilin, Kunming, Hongkong, ecc), i miei viaggi hanno cercato di esplorare le zone meno conosciute, dove ancora si poteva trovare qualcosa di quella cultura che avevo tanto studiato nei libri. Ho visitato le province dell’Anhui, Shanxi, Shaanxi, Fujian, Qinghai, Gansu, Yunnan, Guiyang, Guizhou. I ricordi più belli sono legati ai luoghi più poveri e remoti.

Ho vissuto tre mesi in Irlanda, come ragazza alla pari. Tutte le esperienze ci regalano qualcosa, ma questa è stata la meno entusiasmante.

Ho visitato il Marocco, con un viaggio di Avventure nel Mondo perché non avevo tempo per organizzarmi dato che stavo preparando il trasferimento in Cina con la ditta per la quale lavoravo. Bellissimo il Marocco, l’architettura, i colori, le spezie mi hanno affascinato moltissimo.

Ho vissuto nove mesi in Australia. Ci sono andata con una borsa di studio per insegnare italiano. Si vive bene in Australia. Mi è piaciuto il mix di culture, avevo colleghi australiani di tutte le origini e di tutti i colori. Ma confrontandola con la Cina e l’Italia, paesi dalla cultura millenaria, ho notato che si senta la mancanza di una lunga storia, di una tradizione, nel bene e nel male. L’Australia offre paesaggi stupendi, da Fraser Island al Red Center. In assoluto l’esperienza più interessante è stata la settimana passata in una riserva aborigena nel centro Australia.

Al ritorno dall’Australia ho fatto dieci giorni di stop over in Thailandia. Dopo una veloce occhiata a Bangkok, sono andata a visitare i villaggi abitati da minoranze etniche sulle colline attorno ChiangMai. Molto interessante, mi piacerebbe tornarci con più calma.

Ho fatto un viaggio in Mongolia. In Cina avevo anche degli studenti mongoli, così un’estate ho colto l’occasione di un giro nella loro terra. Mi è piaciuta tantissimo, bellissimi paesaggi sconfinati. Bella anche la musica mongola, che secondo me esprime con le note la vastità e l’ampiezza dei paesaggi mongoli. Ho fatto un giro del deserto del Gobi di 9 giorni con una jeep assieme ad altre persone, fermandoci a dormire nelle ger (tende) che le famiglie affittano ai passanti. Ogni giorno il paesaggio cambiava, dai canyon alla steppa, dal deserto di sabbia alle montagne con vegetazione rigogliosa. I grandi spazi aperti e i territori a volte aspri danno una fantastica sensazione di libertà, di vita semplice.

E poi finalmente l’India…. Il mio sogno di bambina si è realizzato quando avevo 34 anni. Ero molto emozionata perché fa sempre un certo effetto partire per il proprio sogno. Appena arrivata mi sono sentita a casa, come se avessi sempre vissuto lì. Mi ha entusiasmato, tanto che nel giro di un anno e mezzo ci sono tornata tre volte, per un totale di 10 mesi passati nel subcontinente, e il prossimo viaggio che farà sarà di nuovo là. Sono tornata da soli 11 mesi e non vedo l’ora di tornarci. Ho studiato yoga e ayurveda, visitato alcuni ashram e viaggiato. Affascinante il Rajastan, ammaliante Varanasi, bello il nord, estremamente rilassante,-con le sue back waters e le palme da cocco- il Kerala.

Sul mio blog www.cercandoecrescendo.blogspot.it sto pubblicando alcune esperienze di vita e viaggio.

vivere nelle comunità

3. Come donna hai avuto difficoltà a viaggiare da sola?

Il paese dove come donna ho avuto più difficoltà è stata l’India, soprattutto nella cittadina dove sono stata tre mesi in Kerala. Sebbene mi coprissi tanto quanto le indiane, spesso mi sentivo violentata a occhiate.

Viaggiare da sola comporta delle difficoltà, è stancante perché devi essere sempre vigile, anche quando sei stanca perché magari sono notti che non dormi distesa in un letto, ma rannicchiata alla meno peggio in qualche improvvisato mezzo di trasporto.

Ma viaggiare soli è un grande privilegio. In Cina mentre viaggiavo sono stata invitata tantissime volte nelle case della gente del luogo appena incontrata, anche in occasione di feste quali matrimoni, funerali e “battesimi”. Credo che ciò non sarebbe accaduto se fossi stata in gruppo.

Consiglio a tutti di fare dei viaggi da soli. E’ una grande palestra di crescita. Quando si viaggia da soli si cresce molto di più perché ci si deve confrontare, oltre che con il paese che si visita, con tutto il mondo interiore che ci si porta dietro. Possono venire fuori le nostre paure ma anche insospettate qualità. Fare un viaggio organizzato è come andare a teatro a guardare uno spettacolo. Fare un viaggio da soli è come salire sul palcoscenico e recitare assieme alla gente del luogo.

Ho scritto un articolo sulla bellezza del viaggiare da soli nel mio blog: http://cercandoecrescendo.blogspot.it/2013/10/il-senso-del-viaggio.html

4. Hai insegnato in Cina, com’è stata questa esperienza, e consiglieresti un’esperienza lavorativa in questo paese?

Le esperienze di lavoro in Cina sono state molto interessanti. Consiglierei a tutti delle esperienze all’estero, e più il paese ha una cultura diversa, più lo consiglierei.

5. Vivere tanto tempo lontano dall’Italia, quando ritorni che impressione ti fa?

E’ difficile tornare in Italia e fermarsi, ma lo considero semplicemente come un’ulteriore tappa di un viaggio lungo una vita. Ora sto vivendo con curiosità antropologica questa nuova esperienza di lavoro in Italia, e devo dire che a volte mi sembra più strana e primitiva questa tribù di impiegati italiani di qualsiasi altro gruppo etnico abbia incontrato in giro per il mondo!

6. Cosa ti piace fotografare in viaggio?

Quando viaggio mi piace fotografare le persone e scene di vita quotidiana: le abitazioni, i mercati, le persone che lavorano, i riti, i cibi. I miei viaggi sono organizzati soprattutto attorno alla gente, alla loro vita e alla cultura locale. Non mi interessa la storia dei re e dei loro palazzi, cerco di capire come vive la gente, le loro tradizioni. Mi piace andare nei villaggi, lontano dall’omologazione delle città, e se possibile visitare i gruppi etnici.

donna in viaggio da sola in India

7. Hai in progetto di vistare altri posti o di ritornare nei paesi già visitati?

Potrei riempire pagine elencando i posti che vorrei visitare. Sono attirata da tutti i paesi meno sviluppati. Mi affascina molto l’Oriente. Vorrei visitare la Birmania, il Laos, la Cambogia, il Nepal, il Butan e l’Indonesia. Il Tibet ho deciso che non lo visiterò, se non cambiano le cose. Ma più che fare dei viaggi, mi piacerebbe avere la possibilità di vivere per alcuni periodi in questi luoghi, per comprenderli meglio. Mi piacerebbe vivere in Africa, avere la possibilità di vivere un periodo nei villaggi, e fare dei viaggi tra i gruppi etnici di Mali, Etiopia e Burkina Faso. E poi in America Latina, Perù, Bolivia, Guatemala.

Tra i progetti imminenti c’è di nuovo l’India, lì ci tornerò varie e varie volte, è casa.

8. Come ti organizzi prima di partire?

Prima della partenza cerco di lasciare sul comodino di casa preconcetti, credenze, abitudini. L’itinerario si costruisce da solo strada facendo, tanto l’importante in un viaggio non è coprire quante più mete possibili, l’importante è vivere intensamente tutta la strada percorsa.

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