Viaggiare da soli da sposati: la storia di Noemi

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Ciao! Mi chiamo Noemi, ho 31 anni e sono una viaggiatrice compulsiva. Negli ultimi sei anni ho trascorso più tempo vivendo fuori e viaggiando, che a casa. Dapprima mi sono spostata ripetutamente sul suolo italiano, in seguito Australia, poi Thailandia, Emirati Arabi, Ibiza e la mia ultima avventura a cavallo tra fine 2015 e inizio di quest anno: 4 mesi di vagabondaggio da Gran Canaria al Brasile (raggiunto in nave).

Ah, un piccolo dettaglio: sono sposata!

1. Tu sei sposata e ami lo stesso viaggiare da sola come lo hai comunicato a tuo marito?

Io amo viaggiare da sempre in pratica. Conosco mio marito da 13 anni, è sempre stato il mio migliore amico, poi qualcosa è cambiato e quasi 4 anni fa ci siamo sposati. Lui mi conosce da quando avevo 17 anni e ha sempre saputo del mio animo vagabondo. Forse non si aspettava che fossi disposta a lasciarlo a casa da solo, ahahahah. Scherzi a parte, non gli ho mai nascosto il mio desiderio di vedere il mondo e lui non mi ha mai ostacolata, anzi è il mio primo sostenitore.

2. Pensi che sia qualcosa che va impostato appena ci si conosce o solo dopo che il rapporto ha preso una piega seria?

Non saprei se è qualcosa che va impostato. Per noi è stato un po’ naturale. Quello che credo sia importante fare è essere chiari con il proprio compagno e mantenere la propria individualità anche in coppia. Io non gli ho mai chiesto di scegliere e lui non l’ha mai chiesto a me. Credo che si possano realizzare i propri sogni e obiettivi pur amando una persona.

Ne abbiamo parlato più volte tra noi e abbiamo convenuto che è meglio separarsi per un periodo ed essere felici, piuttosto che starsi attaccati e riversarsi addosso frustrazioni e disagi.
Del resto, lui sostiene me nel mio sogno da vagamondo e io sostengo lui nei suoi di sogni.

viaggiare da soli da sposati

3. Molti uomini potrebbero essere gelosi, come hai fatto a far capire il vero motivo del viaggio in solitaria a tuo marito?

Ad essere sincera io avrei viaggiato volentieri con lui, solo che non è un tipo vagabondo e randagio come me e non se la sentiva, quindi il viaggio in solitaria è stata un po’ una conseguenza scontata. Inizialmente negli anni passati ho avuto la “scusa” del lavoro, invece quest ultimo viaggio è stata proprio una pianificazione di viaggio nudo e crudo.
Lui non mi avrebbe mai chiesto di rinunciare e io non l’avrei mai fatto.
Essendoci un dialogo aperto e sincero tra noi, lui ha sempre saputo che mi piace spostarmi, vivere avventure diverse e perdermi in altri paesi. Comunicarlo, quindi, non è stato difficile.

4. A volte stai fuori per molti mesi come condividi questa esperienza con lui?

Grazie alla tecnologia ho modo di stare in contatto con lui quotidianamente quando sono via. Ci raccontiamo, esattamente come facciamo quando sono a casa, come abbiamo trascorso la giornata. Gli racconto dettagli, luoghi che mi hanno colpita, pensieri che mi scaturiscono e foto in anteprima (a volte anche in esclusiva!). Cerco di coinvolgerlo, raccontandogli le emozioni che vivo.

io&lory

5. Ti senti mai giudicata dagli altri che non capiscono questo tuo bisogno?

Mi è capitato in precedenza di sentirmi giudicata. Inizialmente da mio papà che è stato il primo a dire che essendo sposata non era “normale” che io me ne andassi in giro lasciando mio marito a casa. Poi ha capito che per me questa è normalità e da allora in poi mi appoggia anche lui.
Spesso raccontando la mia vita, vedo reazioni diverse: in molti si tratta di stupore e ammirazione, in altri vedo proprio un’incomprensione totale. Ma devo dire che l’incomprensione è tale perché non c’è nemmeno a monte la volontà di capire. Quindi per queste persone non mi pongo assolutamente il problema.

Mio marito, la mia famiglia e i miei amici più cari capiscono questa mio modo di essere, più che bisogno, e per me questo è più che sufficiente!

6. Assodato che viaggiare con l’uomo che sia ama è stupendo, ma cosa ti da l’esperienza in solitaria che la coppia non riesce a darti?

Viaggiare da soli ti apre letteralmente al mondo. Ti spingi a sfide che in coppia tendi ad evitare, dalle più stupide a quelle serie. Essere in viaggio da solo ti “costringe” a socializzare, a conoscere davvero le persone, ad ascoltarle seriamente. In generale sei meno distratto e non ti perdi nulla di ciò che c’è sul cammino.

Ma credo che, soprattutto, il viaggio in solitaria ti permetta di conoscerti davvero, di entrare in contatto con quella parte di te che magari in coppia tendi a far dormire. Per esempio, mi sono resa conto di quanto mi affidi a mio marito nella vita di tutti i giorni, mentre quando sono in viaggio ovviamente posso contare solo su me stessa e quindi affronto qualunque situazione con una fiducia tale in me, che in coppia tendo a mettere da parte, rassicurata dalla presenza del mio compagno.

sposata in viaggio da sola

7. Credi che viaggiare da soli anche se sposati unisca o allontani le persone?

Credo dipenda dal rapporto che ha la coppia. Diverse amiche mi hanno confermato che la lontananza riavvicina. Col tempo, conoscendo anche altre coppie in viaggio, mi sono resa conto che non c’è una regola. Ho visto coppie condividere un viaggio fantastico ed essere infelici, così come ne vedo anche a casa. Ho conosciuto coppie che per alcuni periodi si separano e sono serene.
Dalla mia posso dire che tendenzialmente stare un po’ ognuno per conto suo non fa male, hai modo di riflettere e di tirare le fila, ma la gioia di condividere il quotidiano è comunque grande!

8. Hai o avete dei paletti? Tipo “lì no da sola” o “questa cosa solo in due”?

Non ci siamo mai parlati di paletti. Forse inconsciamente sappiamo che ci sono dei limiti che è meglio non superare. Non lo so onestamente.
Per una questione di rispetto reciproca non abbiamo mai sentito il bisogno di porre limiti l’uno all’altra.

viaggiare da soli da sposata.

9. Cosa diresti a quelle persone, compresa me, che pensano che si debba spesso scegliere tra l’amore e il wanderlast?

Io sono convinta che poche, davvero poche volte nella vita siamo costretti a scegliere. Il più delle volte, se abbiamo il coraggio di ammetterlo, possiamo fare tutto ciò che vogliamo.
È molto diffuso questo mito dell’amante del viaggio destinato alla solitudine, ma penso che si possano avere entrambe le cose. Forse, è questione di fortuna oppure capacità di costruirsi le cose, così come gli obiettivi e le relazioni.

Molte persone trovano l’anima gemella proprio in viaggio!
Io sono convinta che se ami davvero una persona dovresti semplicemente appoggiarla nel suo percorso, anche se non lo condividi. Credo anche che è nella natura dell’essere umano l’egoismo, quindi non è facile rispondere a questa domanda. Ma una cosa è certa, se sei felice da solo, puoi rendere felice il tuo compagno. Quindi, fai quello che ti rende felice. Se una persona ti costringe a scegliere, non vale lo sforzo.

10. Tuo marito ha un fratello da presentarmi ? ah ah

Sì, ha un fratello. Però, mi dispiace, non è uguale a lui! Ahahahahah

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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