Roberto: la sfida di correre in ogni paese del mondo

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Roberto De Lorenzo, ho 30 anni e sono di Firenze, da 8 anni vivo vicino Londra e faccio l’assistente di volo per una compagnia aerea internazionale. Nel tempo libero mi dedico ad allenarmi per maratone e corse in tutta Europa e nel Mondo. Potete seguire le mie corse in viaggio su instagram.com/running_out_of_countries

1. È nata prima la tua passione per i viaggi o per la corsa?

Iniziamo con una domanda già difficile! Non ricordo quale passione sia nata prima. Da bambino già partecipavo alle corse campestri ed alle gare di atletica tra le scuole, già dalle elementari la corsa mi è sempre piaciuta, e allo stesso tempo, iniziavo ad appassionarmi alle cartine geografiche, a tutte le bandiere del Mondo e a viaggiare con i libri e gli atlanti. Se devo considerare la corsa come maratona o corsa podistica, devo dire che il viaggio è forse stata la prima tra le due a farmi diventare ciò che sono oggi. Il desiderio di conoscere nuovi posti e scoprire luoghi solo visti in fotografia è sempre stato fortissimo.

2. Cosa c’è di bello nel correre quando sei in viaggio?

Con il mio progetto di correre in tutti i paesi del Mondo, direi che correre è il viaggio stesso. Ho scoperto che correre in un posto nuovo ti dà una prospettiva completamente diversa di un luogo. Analizzo i punti di interesse di un posto e provo a collegarli in un itinerario preciso. Spesso si allunga e vado ad istinto, incontrando magari qualcosa di tipico ed interessante. Correre in una città, in un paese nuovo, mi dà anche la sensazione di vivere l’atmosfera di un posto come una persona locale, è sempre bello essere identificato come avventuriero o curioso invece di “turista”.

3. Ti è mai capitato di entrare in contatto con le comunità di runner in viaggio, come?

È quello che tento di fare ogni volta che arrivo in un posto. Appena ho una data stabilita, con gli orari dei voli e degli spostamenti, provo ad entrare in contatto con gruppi e club di corsa su Facebook o Instagram. Non sempre è facile, orari di lavoro e vite private non coincidono sempre con i miei, ma è capitato già diverse volte che qualche club di corsa o qualche curioso sia venuto a farmi compagnia per qualche km. Nel nord dell’Islanda, un club di oltre 40 persone mi ha invitato a correre con loro, la stessa cosa è successa a Jersey, con un gruppo di signore, nell’Isola di Man, 3 ragazzi sono arrivati addirittura ad aspettarmi all’aeroporto e partire insieme per 26km. Tra di loro, c’era ragazzo, medaglia d’oro alle Olimpiadi nel ciclismo. In Andorra ho conosciuto un runner della Nazionale, e a San Marino ho avuto il piacere di correre in compagnia del Presidente della Track & Field di San Marino, il quale mi ha portato pure alla Tv di Stato per essere intervistato al Telegiornale Sammarinese. Di storie ne ho tantissime per ogni paese, ed è veramente emozionante.

4. Ci racconti il tuo progetto Instagram?

Certo! Il mio progetto è nato alcuni mesi fa, e si chiama “running_out_of_countries“, letteralmente tradotto in “esaurendo i paesi”. È qui che aggiorno i miei allenamenti ed i miei viaggi uno dopo l’altro. In ogni post, descrivo sensazioni, distanze, idee e soprattutto quello che vedo mentre corro. Da appassionato di fotografia, provo anche ad aggiungere alcuni dei miei scatti preferiti fatti durante la corsa o le visite. È un profilo sulla corsa, ma mi piace renderlo ricco di informazioni e curiosità sul paese in cui sto correndo. Al giorno d’oggi sono in contatto con runners da ogni parte del Mondo, stringendo già amicizie virtuali che spero diventino presto realtà.

5. Cosa vorresti trasmettere attraverso i tuoi scatti mentre corri?

Attraverso i miei scatti, vorrei far notare ciò che vedo durante la corsa ed il resto del viaggio. Immortalare attimi che non torneranno più,  fotografare i volti della gente locale, provando a far immergere lo spettatore nell’ambiente in cui mi trovo. Fotografare un paesaggio, una chiesa o un monumento è bello, ma scattare una foto di un runner che ti ha accompagnato per 10 o 20km è molto più soddisfacente. Diventano il tuo ricordo più bello del viaggio.

6. Quale è l’obiettivo personale che ti sei prefisso per questo progetto?

L’obbiettivo di questo progetto è correre in tutti i paesi e territori del Mondo. Un’idea piuttosto ardua, forse impossibile, ma cercherò di coronare questo sogno tra 10 o 50 anni. Non ho fretta, solo voglia di viaggiare. Inoltre, conoscere tante persone di ogni paese con la passione della corsa in comune.

7. Come organizzi le tue corse in viaggio?

Raramente parto a caso, ci sarà sempre un percorso creato in precedenza. Google Maps è il mio migliore amico in questo. Collego i punti di interesse di un posto per vederli da vicino e scattare qualche foto. Tutto dipende da quanto tempo ho e quanta distanza posso fare. Tento di non passare mai per lo stesso punto, creando un circuito che includa il più possibile. Quando sono in compagnia, mi lascio guidare da chi è con me, su percorsi magari non turistici, ma sempre interessanti.

8. Raccontaci un’esperienza in cui il correre ti ha mostrato un aspetto che altrimenti non avresti capito di un paese

Cogliere l’essenza di un paese in una singola corsa non è sempre facile, ma mi viene in mente la mia corsa di 12km a Tirana in Albania. Ero da solo e la giornata era bellissima. Un pomeriggio di Sole dove sembrava che tutta la popolazione fosse uscita. Chi passeggiava, chi andava in bicicletta, bambini che giocavano a pallone, coppie di corridori di tutti i tipi lungo il lago del parco,  bancarelle, negozi, traffico sui marciapiedi e nelle strade. Ogni momento sembrava un quadro vivente. Avrei voluto fotografare ogni attimo di vita e catturare l’essenza di un popolo nel suo tempo libero.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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