Oltre e un cielo in più: Da una parta all’altra del mondo senza aereo di Luca Sciortino

Oltre e un cielo in più:

Da una parta all’altra del mondo senza aereo

di Luca Sciortino

edito da Sperling & Kupfer

Il libro “Oltre e un cielo in più” (Sperling & Kupfer) di Luca Sciortino, il racconto di un viaggio interessantissimo, dalla Scozia al Giappone, con un unico imperativo categorico di non prendere aerei. Questo scrittore ha percorso in quasi quattro mesi 16 mila km, arrivando in Giappone e usando ogni mezzo, inclusi passaggi di autotrasportatori, bus e vecchi treni. Attraversando luoghi remoti, dai campi profughi di Calais ai pastori delle steppe russe e alle minoranze etniche della Cina. Ben undici nazioni attraversate: Europa, Ucraina, Russia, Kazakistan, Siberia meridionale (ancora Russia), Mongolia, Cina fino all’estremo Giappone. Fotografando e descrivendo la realtà vissuta nei luoghi, al contatto avuto con la gente dei posti, agli immensi e sconfinati paesaggi visti, che solo chi percorre la strada può raccontare. Il libro mostra come un atto di coraggio e la capacità di perseverare possono essere alla base della nostra felicità e descrive in maniera chiara come il raggiungimento della meta arricchisce il viaggiatore.

La lettura mostra uno schizzo dell’intero continente euroasiatico osservato con occhi attenti. Si riconoscono i tratti costanti degli esseri umani, ma anche le differenze culturali difficilmente percepibili da chi viaggia in aereo. Un punto molto importante è il fatto che Sciortino, in quanto filosofo, aggiunge un secondo livello al suo racconto del viaggio cosicché il suo libro non è riducibile a un resoconto di viaggio ma è anche una riflessione su quest’ultimo come metafora della vita.

Il grande merito di Sciortino è quello di parlare con molte persone, dai professionisti alla gente più umile. In un’epoca in cui si viaggia molto in fretta, Sciortino eleogia la lentezza, vuole vedere le culture cambiare, capire i contesti, avere il senso del tutto, o come scrive, “vedere l’Asia cominciare”. Obiettivo certamente raggiunto e ben comunicato al lettore, che ne trae motivo di arricchimento personale. Un altro punto importante è che “Oltre e un cielo in più” è anche un racconto interiore in cui traspare un uomo desideroso di conoscere e di capire, la mente di un pensatore che cerca di comprendere se stesso mettendosi alla prova senza facili scorciatoie. Immedesimarsi nella sua mente di viaggiatore di esperienza è motivo di grande interesse.

Sul piano pratico Oltre e un cielo in più offre una descrizione accurata dei luoghi, cosicché chiunque potrà ripetere il viaggio o parti del viaggio. Le pagine più belle riguardano quelle dell’isola di Olkhon in Siberia dove viene descritto un incontro importante. Sono importantissime le esperienze descritte nella Cina del sud in luoghi poco frequentati dai turisti dove vivono le minoranze etniche della Cina. Si notano molte altre cose: il carattere dei popoli nomadi, il punto di vista dei russi, le diseguaglianze dell’Asia e le discontinuità tra Cina e Giappone. Il risultato è un insieme di storie che possono anche essere lette a sé. Nel complesso, “Oltre e un cielo in più” invoglia a mettersi in cammino in un modo nuovo e da soli, senza troppa preparazione, per scoprire se stessi e il mondo ed è per questo appassionante.

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