Mauro percorre il Nepal di corsa per raccogliere fondi per beneficenza

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Mi chiamo Mauro Barberis, per gli amici “Barba”, classe 1987, amante dei viaggi e della natura mi piace in particolare affrontare viaggi lenti ed affrontare sempre nuove sfide. Tra i viaggi che ho fatto c’e’ I’ll cammino di Santiago percorso a piedi per circa 950km e poi un viaggio da Monticello d’Alba fino a Benicassim(spagna) di 1000km o piu con il mitico ciclomotore ” Ciao”.     

1. Cosa ti ha spinto a creare questo progetto così ambizioso?

Sicuramente la mia grande curiosità per culture diverse ed essendo due anni che non affrontavo più un grande viaggio e dopo um periodo un po’ stressante la mia grande compagna di viaggi mi ha suggerito di andarmi a fare una corsa, essendo da due anni appassionato di corsa in montagna, e io l’ho presa alla lettera forse un po troppo. Al che dopo qualche giorno ho presto subito in considerations di affrontare qualche grande catena montuosa e per grandezza e lunghezza ho scelto l’Himalaya e quindi non avendo troppo tempo a disposizione ho scelto di affrontare Massimo 1000km solo in Nepal. Da qui grazie all’aiuto di amici è nato questo progetto con la missione di aiutare questo popolo vista la loro povertà.

2. Alla base della tua corsa c’è la raccolta fondi, per cosa esattamente?

 Le organizzazioni sono tre NTNC(National Trust for Nature Conservation) che si impegna in tutti I fronti legati alla tutela dell’ambiente in Nepal, biodiversità, gestione del paesaggio, sviluppo sostenibile, tutela della fauna selvatica.
SARITA GURUNG Foundation, che si occupa dell’assistenza ai poveri anziani ed ai poveri bambini provvedendo a quest’ultimi un aiuto per l’educazione.
LINCS2NEPAL, che aiutano la povera casta Tharu che vivono intorno al parse di Kohalpur (west Nepal), aiutando anche le donne offrendo loro cibo e indumenti e per i bambini una buona educazione.

3. Quale è stato il tuo percorso fino ad oggi e dove sei diretto?

Sono partito da Jumla (west Nepal), un piccolo paese di montagna ed oggi sono giunto giusto alla metà del viaggio a GORKHA, seguendo il Great Himalaya Trail (lower route) con all’attivo ora piu’ di 500km. Sono diretto al campo base dell’Everest che sarà la meta del progetto arrivando ad affrontare 1000km.

4. Come è organizzato il viaggio? Corri con un piccolo bagaglio e dormi nei rifugi?

 Viaggio con uno zaino da trekking 45lt con in peso totale di 7 kg. Ma Giusto oggi mi sono alleggerito di circa 600 gr, liberandomi dei guanti e sacco a pelo, viste le alte temperature per ora non ne avrò più bisogno. Porto con me delle mappe prese da internet, ma mi muovo soprattutto grazie all’aiuto della gente locale, chiedendo in continuazione la strada giusta. Dormo sia in rifugi, quando ci sono, ma per ora ho dormito soprattutto in home-stay case famiglia dove posso dormire e mangiare insieme a loro ad un prezzo veramente basso.
5. Che solidarietà stai riscontrando dai locali e da casa?
Ho riscontrato una buona solidarietà da casa, ma da quando son partito poco è cambiato. Credo che sia per via della mia prima esperienza in ambito solidale e la gente si fidi troppo che i soldi vadino a fin di bene. Ma nel mio cuore c’è la speranza che riusciremo a raggiungere l’obbiettivo di 5000 euro anche lasciando aperte le donazioni dopo il mio arrivo alla meta. Dai locali non posso pretendere che donino perche vivono con veramente poco. Ma tra i giovani che usano i social cercano sempre di condividere Il progetto e cmq son sempre tutti pronti ad aiutarmi per qualsiasi cosa e mi ringraziano in continuazione per questo progetto. Questo per me è una grossa soddisfazione ed anche se non arriverò a raggiungere l’obbiettivo dei 5 mila euro la somma che sarà, andrà bene comunque.

6. Cosa ti sta insegnando questa avventura?

Che il tempo non ha prezzo. Qua la vita scorre molto lenta e ci si può gustare veramente l’essenza della vita momento per momento. Noi occidentali secondo me stiamo dietro a troppe cose superflue che ci distraggono dal vero vivere.

7. Quanto ti eri allenato prima di iniziare questa sfida?

Ero già abbastanza allenato, andando a correre 1/2 volte a settimana per 1/2 ore salita e discesa. ll mese prima di partire son andato a correre piu o meno tutti I giorni.

8. Quale è stata la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare?

Per ora è stata la giungla. Ho passato una brutta giornata perchè mi son perso nella giungla e ho rischiato grosso, tentando di fare una via tutta mia giù da una montagna. Con un forte temporale in corso e con le grida di una tigre in lontananza ho trovato le forze di risalire la montagna e dopo qualche ora rassegnato a dormire nella giungla per pura fortuna ho sentito lontano delle urla/versi umani. Era un vecchio pastore che mi ha accompagnato ad in primo piccolo villaggio possibile. Mi son sentito in po’ miracolato.

9. In che modo stai raccogliendo fondi e come possono aiutarti i lettori ?

Sto raccogliendo granite la pagina www.gofundme.com/6gg78-running-for-nepal o via PayPal a runningfornepal@gmail.com   cmq che si trovano sulla pagina facebook Running for Nepal

10. Cosa porti con te?

Porto lo zaino con due conteniori d’acqua, delle barrette e bevande energetiche, Il cellulare caricatore batteria esterna pannellino solare, luce frontals, un libro (ll giovane holden), un diario, le mappe, un piccolo coltellino, kway, giacca 300grammi, tuta, pantaloni leggeri trekking, in ricambio intimo, maglietta e poantaloncini running, maglia lunga running, cappellino, piccolo beauty con qualche medicina, asciugamano piccolo, scarpe trekking Salomon leggere, patin, una piccola palla con il mappamondo sopra (mio portafortuna per ogni mio viaggio), scimmietta pelusches (inseparabile da me, senza di lei non potrei proseguire), passaporto, soldi contanti, carta MasterCard, cappellino, vari permessi per i trekking.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

Clicca qui per leggere i commenti