Marco Invernizzi – Giro del Mondo in Bicicletta

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Mi chiamo Marco Invernizzi normalissimo ragazzo di 28 anni con tanta voglia di vivere la sua vita al massimo delle possibilità. Ho una mia piccola agenzia di software e siti web da ormai 9 anni che mi permette di avere tanto tempo libero per coltivare le mie passioni o portare avanti piano piano i vari progetti che mi passano per la testa, come ad esempio girare il mondo in bici! Io sono partito il 20 luglio del 2015 e conto di tornare entro un anno, non ho mollato nessun lavoro, sto cercando di lavorare tramite internet, ma sicuramente ho deciso di dare priorità alla mia vita! Ogni tanto bisogna fermarsi e pensare per cosa si sta lavorando, credo che in molti casi non ci si renda conto di farlo per cose materiali delle quali possiamo fare a meno. Oltre a questo, diversamente da molti viaggiatori che ho incontrato, voglio vedere il mondo ma poi tornare alla mia vita, ovviamente con le conseguenze che la cosa può generare!

1. Obiettivo mondo, mezzo la bici, perché?

Sono curioso di conoscere il mondo in cui vivo, le varie culture e le persone che lo popolano ed il modo migliore per farlo credo sia proprio muovendomi con la bicicletta. Silenziosa, ecologica e anche economica! Non consuma benzina e quindi non costa nulla muoversi, si rimane in forma e la lenta velocità permette di gustarsi il paesaggio e potersi fermare facilmente a parlare con le persone.

sulle ande in bicicletta

2. Come si organizza un giro del mondo in bici? Tempi, costi, strumenti, allenamento?

Si organizza anche in pochissimo tempo, dato che meno viene organizzato e più ti lascia la libertà di scegliere durante il viaggio, oppure addirittura lasciando al viaggio stesso la possibilità di scegliere.
Nel mio caso ho deciso di creare una traccia dei posti che volevo vedere, quindi per un fattore di economicità ho comprato già i voli in anticipo (pagando praticamente la metà) con però la possibilità di poter spostare le date fino all’ ultimo momento. L’allenamento credo debba essere più dal punto conoscitivo del proprio corpo, piuttosto che puramente fisico in quanto l’ allenamento fisico si fa poi durante il vero viaggio.

giro del mondo_in bici

3. Procedendo in bicicletta si trascorre molto più tempo da soli che viaggiando in bus, come gestisci la solitudine?

Mi piace molto questo momento in cui rimango solo con me stesso e ho la testa libera di pensare e riordinare le mie idee, lo considero una specie di meditazione! Credo sia importante riuscire a rimanere soli ogni tanto, per fare pace e conoscere meglio se stessi.

4. Hai un programma giornaliero serrato o ti lasci trasportare dagli incontri?

Ho un programma, mi piace avere degli obbiettivi, ma allo stesso tempo mi lascio trasportare dai vari incontri, credo sia una componente fondamentale per vivere al massimo questo tipo di viaggi.

marco invernizzi in bici

5. La tua prova più difficile

Fisicamente parlando credo il tratto di strada delle Ande, che ho completato proprio pochi giorni fa, circa duemila km di pedalate in altura e con pendenze a volte difficili da fare in sella. Invece la prova mentalmente più difficile è stata quando, entrato in Messico, mio primo stato povero e quindi pericoloso, mi sono reso conto di non potermi rilassare come ero abituato e di dover stare attento ad ogni situazione al fine di non trovarmi in situazioni spiacevoli. Insomma le certezze che avevo qualche metro prima di quel confine erano state completamente spazzate via e oltre a quello mi aspettavano altri paesi ancora più rischiosi, questo appesantisce notevolmente la mente ma ora che penso a queste cose come un ricordo, mi sento forte ed invincibile, ormai poche cose mi fanno paura.

6. Cosa hai imparato fino ad oggi su di te?

Ho imparato che sono molto bravo a seguire il mio istinto, che molte volte sono un po’ incosciente nelle mie scelte, ma che forse anche questo è un bene, d’altra parte tutto ciò che ci fa sentire vivi deriva da azioni tutt’altro che razionali.

marco invernizzi in giro in bici

7. Cosa ti da la bici che non ti da il semplice backpacking

La bicicletta ti dà un livello di libertà in più! Si ha l’indipendenza di muoversi quando e dove si vuole, volendo si può entrare dove le auto non possono, e da la possibilità di gustarsi meglio anche tutta la strada e i paesini che ci sono tra una città e l’ altra. Se poi vogliamo metterla sull’ideale, pensare di essere arrivato dove sono solo con la mia forza è una cosa che mi riempie di gioia.

8. Preferisci incontrare altri cicloturisti, viaggiatori normali o locali e perché ?

Se devo esprimere una preferenza, è sicuramente per i locali, dato che il mio scopo è quello di conoscere tutte le varie sfaccettature del paese nel quale mi trovo, ma in realtà ogni persona che incontro è un bene inestimabile che mi da un milione di informazioni e punti di vista differenti che cerco sempre di immagazzinare nella speranza di poterle rielaborare un più in là.

marco invernizzi giro del mondo

10. Con quanto bagaglio sei partito?

Un paio di scarpe, un pantalone corto, uno lungo, 3 t-shirt, una felpa, due completi da ciclista, un asciugamano, un pc, un pannello solare, un telefono smartphone, un piccolo fornello ad alcool, un pentolino, una tenda, un sacco a pelo e un materassino. Lo stretto indispensabile per potersi accampare ovunque e riuscire a vivere all’avventura. La bicicletta con i suoi bagagli pesa in totale 38kg senza acqua ne cibo.

 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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