Luca Badanai: alterno lavoro e viaggio da 512 giorni e non voglio fermarmi ad un continente

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Ciao mi chiamo Luca Badanai, viaggio a tempo indeterminato da più di due anni, Era febbraio 2017 quando decisi di lasciare il mio lavoro da serramentista per dedicarmi totalmente alla mia grande passione, quella di viaggiare. Ma non un viaggio qualsiasi, un viaggio dove ero io l’unico regista, senza programmi, lasciandomi guidare dagli eventi, lentamente, prendendomi tutto il tempo necessario per scoprire e assaporare ogni aspetto dei luoghi che visitavo.

1. Un lungo viaggio senza troppi programmi come mai hai scelto il Latinoamerica?

Ho scelto il Sud America per una questione culturale, mi piace stare a stretto contatto con le persone locali. e l’ospitalità e il calore dei latino americani è davvero insuperabile. Oltre alla sua gente e le loro abitudini quotidiane amo ogni aspetto del Sud America: li suoi ecosistemi sempre vari, l’amazzonia, le ande, i caraibi i deserti, i ghiacciai… in più adoro le sue città, Ricche di storia e fascino, città come Valparaiso, Sao Paulo e Buenos Aires mi ci trasferirei a vivere.

2. Avevi un intinerario prima di partire o delle mile stone?

Quando sono partito non avevo un itinerario ben preciso, mi ero segnato, alcuni punti imprescindibili come il Vulcano Cotopaxi in Ecuador, la Laguna 69 in Perù, El Chalten in Patagonia, la Chapada diamantina in Brasile… insomma tutte mete di montagna e trekking, la mia grande passione.

3. Che paure avevi prima di fare questo salto?

Prima di partire avevo le paure che vengono a tutti quelli che si accingono a fare un salto nel vuoto. Mi ricordo bene i primi giorni di viaggio facevo quasi fatica a uscire dall’ostello. L’ansia di non conoscere nessuno, di non essere all’altezza della situazione, l’essere esposto ai pericoli: preoccupazioni che sono svanite nel nulla dopo qualche giorno.

4. Come è stata la realtà rispetto a quello che immaginavi?

Anche perché la realtà ha superato di ben lunga le mie aspettative, la sorpresa più grande è stata incontrare tanti viaggiatori provenienti da tutto il mondo, con una storia molto simile alla mia, il che ti fa sicuramente sentire per assurdo più a casa in un ostello che nel mio paesino di provincia.

5 Come ti sei organizzato con i soldi? Lavoravi o avevi messo dei soldi da parte?

Prima di partire ho lavorato tanti anni nell’edilizia, un lavoro che mi ha permesso di partire tranquillo con una buona base economica accumulata con il TFR e di praticare la mia professione anche in viaggio in cambio di vitto e alloggio.

6. Secondo te quale è una cifra media giornaliera per chi viaggia in Latinoamerica zaino in spalla?

La cifra per un “mochileros” in Sud America può variare molto da persona a persona e da stato in stato. Dalla Colombia alla Bolivia si può viaggiare con un Budget di media di 15€, per poi passare a 20€ in Cile, Argentina e Brasile. Ma ci sono veramente tantissime variabili che possono incidere sulla media giornaliera, tutto dipende dal proprio spirito di adattamento.

7. Cosa hai scoperto di te in questi 512 giorni di viaggio?

Ho scoperto quanto mi piace viaggiare da solo, il prendere le decisioni in autonomia, il poter scegliere le mete, il poter reinventarmi in ogni luogo e situazione. Un altro effetto positivo è l’aumento della fiducia che ho nelle persone, spesso mi sono ritrovato ospite a casa di gente completamente sconosciuta. Addirittura ho iniziato a muovermi in autostop, una pratica per me impensabile solo qualche anno fa. Ho imparato a vivere con lo stretto necessario, uno zaino da 75lt è stata la mia casa, ho abbandonato il superfluo e rinunciato a molte comodità che prima ritenevo indispensabili.

8. Dopo il Latinoamerica il lungo viaggio in cui ti sei buttato ora è il Nord America, stesso continente ma vibe davvero molto diversa, come mai questa scelta?

Ho scelto il Nord America partendo dal Messico perché voglio gustarmi la lenta trasformazione dalla cultura latino americana che ha caratterizzato il mio precedente viaggio a quella anglosassone, dove si concentreranno i miei progetti futuri.

9. Cosa secondo te non sbaglierai in questo viaggio data la tua esperienza pregressa?

A questo giro voglio essere più indipendente negli spostamenti, non dipendere totalmente dai mezzi di trasporto pubblici. Un mio rimpianto in Sud America e non essermi comprato una moto. Ora non voglio fare lo stesso errore. Non appena entrerò negli Stati uniti cercherò un veicolo da comprarmi.

10. Le cose più importanti che hai nello zaino?

Tutto è fondamentale e pensato per ottimizzare spazio e peso, però se devo pensare a un oggetto di cui proprio non riesco a fare a meno è la mia amaca da viaggio. Appena trovo due pali o due palme l’attacco, a volte ci lavoro a volte ci dormo le notti anche all’interno di ostelli.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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