Imbriani non mollare: il viaggio che nasce dal dolore e dall’amore per il calcio

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Gianpaolo Imbriani, fratello di Carmelo, calciatore degli anni  ’90 – ’00, dopo la morte del fratello decide di portare in giro per il mondo un messaggio d’amore per lo sport pulito e forte. Un messaggio di passione, valori e coraggio, il suo sogno è far conoscere al mondo intero chi era suo fratello.

“Il calcio finisce, la vita resta e voglio sempre dare, come uomo, un ricordo importante” 

ImbrianiNonMollare è la storia di una promessa, di un sogno e di due fratelli che girano il mondo abbracciati! 

1. Cosa è scattato in te dopo la morte di tuo fratello per farti iniziare questo progetto?

Quel giorno forse avrò pensato che chissà quante volte ho detto per cazzate “è il giorno più brutto della mia vita!” Il 15 Febbraio del 2013 lo ricordo ogni giorno. E non è più una cazzata!! Dopo quella data ho passato il primo mese chiuso in casa. Poi sono stato invitato a Roma a ricordare mio fratello durante una premiazione (https://m.youtube.com/watch?v=1efaWlkvnGo) e non sono rientrato a casa per 2 mesi vagando prima per le strade dell’est Europa fino poi ad arrivare a Santiago de Compostela. Le prime settimane le ho passate a piangere senza godermi nessuno dei paesaggi che i balcani mi stavano regalando. Ma poco a poco mi rendevo conto di quanto la strada mi stesse aiutando a ricordare Carmelo non più soltanto in un letto di ospedale, come era successo negli ultimi mesi. Era stato mio fratello per 32 anni! Non potevo ricordare solo quegli ultimi.

2. Come ti sei organizzato all’inizio?

Quando sono tornato avevo un milione di idee che quel viaggio mi aveva messo nella testa. Ma l’impatto con casa e le lacrime dei miei genitori mi hanno riportato alla realtà! Ho passato 4 mesi nella mia camera attaccato ad un computer e a sfogliare tra i giornali, che mio padre conservava da anni, pagine che raccontavano la carriera di mio fratello. Volevo che quelle manifestazioni d’affetto arrivate da tutta Italia non andassero perse e che la gente conoscesse mio fratello. A Gennaio del 2014 il sito era stato realizzato e delle mappe mostravano le manifestazioni d’affetto arrivate da tutta Italia per quel che riguardava il suo mondo! Quello del calcio. (http://www.imbrianinonmollare.it/in-campo-per-carmelo/ Ma erano arrivati anche video da 90 paesi del mondo che dovevano servire a dire: “non sei solo in quella stanza! C’è un mondo intero a tifare per te!” (http://www.imbrianinonmollare.it/video-dal-mondo/). Purtroppo quel 15 Febbraio è arrivato troppo presto e non ho avuto il tempo di farglielo vedere.

3. Come porti il tuo messaggio quando sei all’estero?

Porto con me 2 maglie: in una mostra un’immagine di mio fratello in bianco e nero senza bandiere né colori perchè sono convinto che anche solo un’immagine e una storia ben raccontata possano influenzare la crescita di un bambino e che mio fratello possa essere un buon esempio da seguire anche senza aver vinto nessun trofeo nella sua carriera. Nell’altra un’immagine di Keith Haring che avevo tatuato 3 mesi prima di perderlo e che per me da quel giorno rappresenta me e lui che giriamo il mondo abbracciati. Negli ultimi anni porto con me anche un “furgoncino” in miniatura che racconta di questi viaggi.

4. Il tuo entusiasmo crea dei progetti concreti ce ne vuoi parlare?

Non credo di trasmettere entusiasmo. Sono testardo, questo si! Mi sono promesso che faró conoscere la storia di mio fratello in tutto il mondo ed è quello che sto provando a fare. Dopo tante piccole soddisfazioni, come un torneo ad Atlanta, USA, dove 600 bambini indossavano delle magliette con su l’immagine di Carmelo (http://www.napolitan.it/2015/08/27/28740/cosi-carmelo-imbriani-fu-ricordato-ad-atlanta/) , un altro a Salta, Argentina, dove è stato chiamato “campeonato Carmelo Imbriani”, lo scorso anno è stato dedicato un docu-film dal titolo “Volevo Essere Imbriani” che è stato prima proiettato a Benevento e poi in diverse scuole del sannio. Le stesse persone che hanno realizzato quel corto hanno deciso di aiutarmi a realizzare un desiderio. Sogno 5 campi di calcio intitolati a Carmelo in 5 diversi Continenti. Il 15 Maggio ho la possibilità di veder realizzato il primo ad Itigi, Tanzania.

5. Cosa ti ha portato viaggiare in questo modo insolito?

Quando sono partito per i Balcani non avevo un grosso budget. Avevo rinunciato alla stagione invernale in montagna per restare a Perugia, dove mio fratello era ricoverato. Da Trieste fino a Durazzo ho viaggiato in autostop. Ad oggi ho percorso più di 250.000 km e i 100.000 km percorsi in autostop mi hanno permesso di raccontare il motivo di quel viaggio indirizzandoli alla mappa del sito che mostra dove sono state scattate quelle foto di cui parlo (http://www.imbrianinonmollare.it/imbriani-non-mollare-nel-mondo/) Un episodio poco felice in Messico invece mi ha portato a scoprire, pochi giorni dopo essere stato picchiato e derubato, del Couchsourfing. In più di 700 notti di viaggio conto sulle dita di una mano le poche notti passate in ostello. In ognuna di loro ho potuto lasciare un adesivo che racconta di mio fratello.

6. Hai scelto di dedicare tutta la tua vita ad Imbriani non Mollare?

È una domanda difficile da rispondere. Non so fino a quando riusciró a portare avanti tutto questo.

7. In che modo le persone di possono supportare?

Mi auguro possano seguire il viaggio e le sue foto sui vari social media alla voce Imbriani Non Mollare. È la prima volta che con l’Associazione invito a fare una donazione. Ma se per quella data voglio veder realizzato quel campo che stanno facendo per Carmelo ad Itigi, Tanzania, è quello che mi tocca fare! http://www.imbrianinonmollare.it/donazioni/#ImbrianiNonMollare #UnCampoPerCarmelo

8. Quali saranno le tue nuove sfide?

Per il momento penso a questa che è la più importante degli ultimi 6 anni. Il prossimo anno mi auguro si presenterà un’altra occasione per realizzare un altro campo.

9. Ci racconti come di solito organizzi il viaggio e i contatti in loco?

Purtroppo nell’organizzare viaggio e cose da mettere nello zaino sono pessimo. Mi preoccupo solo del biglietto aereo se c’è da attraversare un oceano. Contatto le persone su couchsourfing pochi giorni prima della partenza e poco a poco poi cerco di tracciare un itinerario da seguire. Ma che poi non faccio.

10. Il paese che ti ha dato più supporto?

Non saprei risponderti. Ho avuto delle bellissime esperienze in tanti paesi e grazie al couchsourfing e all’autostop ho conosciuto persone meravigliose un po ovunque.

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