Ogni paese ha un pro, un contro ed un insegnamento!

[box style=’info’] Giada Ghidossi è una ventiseienne ticinese che da diversi anni ormai è stata infettata dal virus dei viaggi. Soprattutto in solitaria. Le spiagge della lontana terra dei canguri hanno fatto da apripista a questa giovane maestra di sci e da allora non c’è stato verso di fermarla. Abbiamo preparato 10 domande 10 per cercare di conoscerla meglio, attraverso le emozioni vissute lungo il cammino e quell’unico rammarico boliviano…[/box]

1. Qual è stato il primo grande viaggio che hai fatto? Ti ha dato qualcosa che gli altri viaggi non ti hanno più dato?

Il mio primo grande viaggio è stato quello nella lontana Oceania, Australia. Diciamo che a livello di crescita personale lo ricordo come il viaggio che ha dato una svolta importante, ma sicuramente non così inaspettata, alla mia vita. Dal giorno di questa prima partenza i miei limitati orizzonti fisici, e soprattutto mentali, hanno cominciato ad ampliarsi e ad arricchirsi senza mai più fermarsi. Una volta che metti i piedi fuori di casa inizi un’evoluzione personale possibile solo viaggiando.

Giada_viaggiare_da_soli_Bolivia

2. Poi sono venuti il Sudamerica, l’India e Cuba, vero? Condividi con noi un pro e un contro di queste tre avventure.

Effettivamente sì, diversi viaggi hanno seguito quello australiano; il Sudamerica nel 2009, l’India nel 2012 e infine, per il momento, Cuba. Dall’isola caraibica sono appena rientrata e tuttavia non mi sono completamente riabituata al freddo inverno Svizzero.
Ma vediamo un po’ questi pro e contro: In Sudamerica il mio “pro” è stato il potere, l’immensità e la bellezza della natura. Aggiungerei pure l’unicità culturale di questi paesi, tanto simili tra loro quanto unici. Il mio “contro” va invece al machismo tuttora molto presente nella cultura. Fattore questo che purtroppo mette in ombra la donna e il suo reale valore ancora poco considerato.
Passiamo all’India. Soprattutto nel nord del paese, in maggioranza buddista, ho sentito il rispetto, la semplicità, l’affetto e l’amore profondo che questa gente è sempre pronta a condividere anche con persone sconosciute. Siano esse straniere o no. Il “contro” invece va a New Delhi, perché è stato specialmente lì dove ho preso coscienza del caos e della bruttezza che può colpire un posto quando una società s’impegna a correre disperatamente verso una falsa salvezza, la ricchezza materiale occidentale.
A Cuba mi ha pervaso un’inspiegabile energia e mi hanno affascinato le vibrazioni e il potere di questa terra e della sua gente. Dall’altra parte, è veramente triste vedere la vita piena privazioni, divieti e stenti sostenuta oggi dal popolo cubano.

Giada_viaggiare_da_soli_India

3. Come sopravvivi in un paese di cui non conosci la lingua (tipo l’India)?

Non conoscere la lingua del posto in un primo momento può apparire penalizzante, specialmente per entrare in comunicazione con la gente, poi pero ci si rende subito conto che ci sono altri sensi, altri modi comunicativi. Con un sorriso, uno sguardo o un gesto, a volte riusciamo a comunicare molto di più che con le parole e superiamo così la barriera linguistica essendo comunque comprensibili per la gente, e viceversa.

4. Qual è il momento più difficile di un viaggio?

Il momento più difficile di un viaggio è senz’ombra di dubbio il rientro a casa. Quando lo spettacolo finisce e si torna alla “normalità”.

Giada_viaggiare_da_soli_Cuba

5. Come definiresti le relazioni che si instaurano con la gente che incontri lungo il cammino?

Le relazioni instaurate in viaggio sono, spesso, di breve durata ma sicuramente molto intense, uniche e profonde, perché vissute in un momento di piena presenza. Il fatto stesso di sapersi effimere nel tempo ci permette di viverle diversamente.

6. So che ti piace particolarmente la fotografia. Quali sono i soggetti che preferisci immortalare?

I soggetti che richiamano maggiormente il mio “occhio fotografico” sono i paesaggi naturali, ma anche i volti e gli sguardi delle persone (specialmente di quelle che chiedono di essere fotografate).

Giada, viaggiare_da_soli_India

7. Sei una persona che organizza il proprio viaggio nei minimi dettagli o preferisci lasciarti guidare dal momento?

Non amo organizzare i miei viaggi nei dettagli, preferisco prenotare il biglietto aereo e dopodiché lasciarmi sorprendere dal corso della vita e dalla sua bellezza.

8. Come finanzi i tuoi viaggi?

Da qualche anno lavoro stagionalmente in Svizzera. Attualmente, d’estate come aiuto alpigiana (ndr. Gestendo una capanna in montagna o un’alpe in cui si fa il formaggio). In inverno invece lavoro come maestra di sci e snowboard. Si cerca di arrangiarci come si può, ma cerco sempre di restare in stretto contatto con la natura che mi circonda, e in Svizzera non è poi così complicato riuscirci.

Giada_Torres_del_Paine

9. Viaggiare è una cosa da giovani e ha una data di scadenza?

Assolutamente no! Viaggiare è un’evoluzione interiore che non ha età e nessuna data di scadenza.

10. L’errore più grande che hai mai commesso in viaggio è stato…

Ahimè! Mangiare degli involtini fritti in un bar di Cochabamba, in Bolivia. Una decisione sfortunata e un’esperienza poco raccomandabile.

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