I Luoghi di Jorit da scovare a Napoli: murales e messaggi nascosti

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Quello che cerchiamo nelle città o anche quando viaggiamo è sempre qualcosa di dinamico, spesso dipende dai periodi della nostra vita, dalle mostre, dalle grandi esposizioni e a volte dipende anche da come si sviluppano i movimenti indipendenti. Sempre più città anche in Italia stanno diventando pure icone della street art, messaggi politici impressi su grandi palazzi, con toni forti, colorati e controversi. Napoli non è da meno ed anzi, forse proprio per le sue storiche contraddizioni, è uno dei contesti artistico-espressivi più in fermento nell’ambito underground. Qui l’arte urbana si sviluppa sin dai primi anni ottanta ed ancora oggi è frequentata da artisti internazionali che cercano di lasciare la loro impronta. Uno fra tutti è Bansky che, come cita un articolo del magazine di Expedia, vanta l’unica sua opera in Italia a Napoli, in piazza dei Girolamini.

Napoli ha però anche un grande artista contemporaneo, che trasforma grandi pareti in messaggi forti e opere d’arte, sto parlando di Jorit, street artist famoso in tutto il mondo e tanto attaccato alla sua terra. Come spesso accade nella street art le opere sono create in quartieri popolari, spesso degradati, per conferire a quelle aree un prestigio nuovo e portare anche tante persone ad ammirarli dal vivo.

Dal 2011 Jorit regala a Napoli bellissimi ritratti giganti, personaggi importanti per la città o simboli di lotte spesso poco ascoltate. Lui ha la caratteristica di immaginare queste persone come guerrieri, appartenenti tutti alla stessa tribù umana, quindi con il volto segnato dai simboli della battaglia e di nascondere dei messaggi all’interno di parti del volto, come se fossero delle incitazioni o dei rafforzamenti al messaggio del dipinto.

I murales sono tutti dislocati in zone degradate della città alcune più decentrate di altre, quindi davvero poche si possono incontrare lungo un itinerario classico per chi va a Napoli per qualche giorno, gli altri solo se decidete di recarvi di proposito, ma devo dire che se amate la street art vale la pena.

Una delle opere sicuramente più famose di Jorit è San Gennaro, si trova nel quartiere di Forcella, vicinissimo al centro storico, facilmente visitabile da tutti. Per Jorit Gennaro è un uomo che lavora, non un santo, è il simbolo dei lavoratori napoletani. Una delle ultime opere dell’artista, contemporanea e facilmente visitabile c’è il ritratto di Ilaria Cucchi, all’Arenella, simbolo della lotta, del coraggio per fare ascoltare anche la voce degli ultimi.

Per il trentennale della scomparsa di Edoardo De Filippo l’artista ha dipinto sulle saracinesche del Teatro San Ferdinando di Napoli 3 volti di Edoardo tratti da differenti periodi della sua vita personale e professionale.

Uno dei lavori che ha più aiutato una zona periferica a riqualificarsi è quello che viene chiamato Il Parco dei Murales, il primo distretto street art per il sociale, progetto promosso da promossa da INWARD, osservatorio nazionale sulla creatività urbana dell’Associazione Culturale Arteteca, che ha trasformato il Parco Merola di Ponticelli in un luogo fotografato da tutti perché ospita alcune delle opere più grandi e significative di Jorit come il ritratto di una bambina rom “Ael. Tutt’egual song’e criature” ossia – i bambini sono tutti uguali- all’interno di questo bellissimo progetto sono accorsi artisti da tutto il mondo per ritrarre il tema del razzismo e dell’inclusione, il parco organizza anche visite guidate con esperti d’arte.

Opere giganti, temi a confronto nel Bronx di San Giovanni a Teduccio, “Dios Umano” ossia Maradona, icona di ogni napoletano, e al suo fianco il ritratto di Nicolò un bambino autistico che ha come titolo “Essere Umani” e oltre al ritratto pone uno zoom sul suo sguardo schivo ma dolcissimo. All’interno di questi due enormi murale lo psicologo e fotografo Vincenzo De Simone, ha individuato dei messaggi nascosti che rafforzano i temi trattati. Sul ritratto di Mardona c’è nascosta la frase Hasta siempre, mentre nel ritratto di Niccolò ci sono nascoste le firme di alcuni ragazzi di un liceo di zona che l’artista fece salire sull’impalcatura durante i lavori.

Il ritratto fiero e serio di Che Guevara, combattente e amato da tutti. Jorit ha cercato di colpire soprattutto l’opinione pubblica creando queste opere nel luogo degli ultimi. Questo quartiere con palazzine al limite dell’umanità, uno dei posti più insalubri della Campania, non problematici soltanto per la criminalità che tanto ci piace vedere nelle serie tv, ma per le condizioni decisamente poco insalubri, con impianti elettrici non a norma, fogne rotte, in cui sono obbligati a vivere centinaia di persone e di bambini. Nel murales del Che si possono distinguere, con uno sguardo attento, i messaggi “Ora rivoluzione” , “Tagliateci la testa col machete”, Rockstar,  hasta siempre” “meglio fuori che dentro schiavo” , “fate l’amore non fate shopping,”  “gloria eterna che”, “lotta di classe”,  “meglio sparare che sparire” e tanti altri tra cui un emblematico “Jorit era qui 2018”.

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Anche a Scampia Jorit ha lasciato il segno, ha dichiarato che con la sua arte non vuole fare bella la città, ma vuole fare belle le persone, così ecco il bellissimo ritratto di Pasolini, nel cuore di Scampia, un luogo diventato famoso ai non napoletani solo per le storie di camorra e spaccio.

T’insegneranno a non splendere…E tu splendi, invece” bellissima frase di speranza e un messaggio per chiunque guardi quegli occhi tanto intensi.

Al suo fianco una donna altrettanto forte e coraggiosa Angela Devis, attivista nera e femminista americana, per ricordare di non abbassare mai lo sguardo, di farsi sempre ascoltare anche se si è nati tra gli ultimi. Messaggi forti, come i volti e gli sguardi dei murales di Jorit, la sua arte da forza a chi ci vive vicino e speranza a chi li guarda. Napoli ne custodisce davvero tantissimi, il miglior modo e farsi accompagnare da qualche appassionato di street art a conoscere un nuovo lato di Partenope.

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Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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