Hicham: Dal Sudamerica al Nepal per capire le vere passioni.

Annamaria Pozzobon Pubblicato il

[box style=’info’] Ho ospitato Hicham grazie al couchsurfing, community che mi ha davvero fatto aprire le porte (di casa e non solo) su  un mondo di viaggiatori indipendenti, gente che gira il mondo chiedendo ospitalità, non solo per risparmiare, ma anche per entrare in contatto con chi la realtà di un luogo la vive da protagonista, avendo scelto di viverci per periodi più o meno lunghi.

Hicham e’ venuto in Africa, in Kenia per l’esattezza, al matrimonio di un amico ed ha deciso di fare una capatina a Zanzibar, isola dell’Oceano Indiano al largo della Tanzania, nella quale vivo e lavoro.

Hicham e’ un uomo di 36 anni di origine marocchina, ma che vive in Francia da parecchi anni. Dopo aver completato gli studi a Parigi trova impiego come consulente per grandi aziende, alcune multinazionali.

Ma si rende presto conto che questo lavoro non fa per lui, gli sta stretta la città ed il vivere chiuso in un ufficio. La sua passione è sempre stata la vita all’aria aperta, a contatto con la natura.

Così in una fase di ripensamento, si prende un anno sabbatico per girare il mondo e ritrovare se stesso .

Parte così con la fidanzata alla volta del Sud America, dove resterà per sette mesi girando diversi paesi. Decide poi di proseguire da solo alla volta dell’India e del Nepal. [/box]

One first pass in Annapurnas - Nepla

1. Perché proprio l’India ed il Nepal?

La mia intenzione era quella di fare yoga e di imparare a suonare uno strumento a percussione chiamato tablas. Ho quindi passato del tempo in un ashram, ma ne son rimasto un po’ deluso, perché ho avuto l’impressione che lo yoga sia solo per una elite, non per le masse. La gente poi non mi é sembrata così rilassata, anzi a dire il vero piuttosto schizzata. Diciamo che l’India ha deluso le mie aspettative.

Così ho proseguito alla volta del Nepal,dove ho appreso il reiki e dove ho visto gente sorridente, rilassata e maggiormente connessa alle energie del cosmo.

2. Alla fine del viaggio che cosa ti è rimasto?

Penso di aver realizzato una cosa: che non era la meta importante, ma il viaggiare in se. Che è importante viaggiare per il gusto di farlo, senza avere dei piani precisi.

Apprezzo il viaggiare lento e lo spendere del tempo in un luogo, senza bisogno di girare in lungo ed in largo, per assaporarne la vita ed i vari aspetti.

– Infatti quando l’ho ospitato Hicham si è goduto la semplice vita del villaggio, andando a pesca con i locali, alzandosi presto per vedere delle bellissime albe, cucinando per noi piatti squisiti. Con lui ho davvero sperimentato lo spirito del couchsurfing,che per me è condivisione di spazi, pensieri ed emozioni.-

Elephant bath Chitwan Nepal

3. Di che cosa ti occupi ora?

Ricapitolando, una volta rientrato dall’anno sabbatico per qualche mese  sono ritorno in ufficio, ma ho capito che proprio questa vita non fa per me. Così mi trasferisco al sud della Francia, vicino a Tolosa, dove viveva la mia compagna e ho deciso di dedicarmi all’agricoltura biologica. Con grande delusione dei miei genitori, che sognavano per me un futuro in colletto bianco. Ho circa 40 famiglie che comprano i miei prodotti per tutto l’anno e che mi consentono di avere una entrata sicura. Anzi ti dirò di più: negli ultimi due anni le inondazioni hanno distrutto buona parte dei miei raccolti. Ciò nonostante le famiglie mi hanno pagato ugualmente e mi hanno pure aiutato a ripiantare tutto.

4. Tornando ai viaggi, qual è il significato che dai al viaggiare da solo?

Viaggiare da solo vuol dire avere la libertà di muovermi da un posto ad un altro e decidere  di fermarmi di più, a seconda di come mi sento in quel momento e delle situazioni che incontro.

Transport in Caretera Austral bis

5. Pensi che viaggiare possa cambiare la vita di una persona?

Magari non cambia la vita, ma aiuta a vedere le cose in una prospettiva diversa, anche la propria vita.

Il fatto di viaggiare da solo e con un piccolo budget mi ha fatto capire che non serve avere tanti soldi per vivere ed essere felici. Ho capito che la felicità, almeno per me, viene dal contatto con la natura.

Così durante il mio viaggio in solitaria ho cominciato ad evitare le grandi città ed una volta rientrato a Parigi è stato naturale andarmene, la città non faceva più per me.

6. Qual è per te la differenza tra un viaggiatore ed un turista?

Può sembrare snob paragonare viaggiatore e turista. Ma per me il viaggiatore è qualcuno che incrocia la tua vita, il turista è invece colui che si limita a farne una foto. Il viaggiatore non ha bisogno di andare in un luogo particolare, perché tutto dipende da come si osservano i luoghi e le persone.

Il turista è più interessato a visitare luoghi, spesso conosciuti e a non uscire al di fuori dei circuiti turistici.

The main pass Annapurnas - Nepal
Il passo grande dell’ Annapurna Nepal

7. Pensi che ci siano ancora luoghi da scoprire, oppure il segreto sta nel guardare il mondo con occhi nuovi?

E’ buffo ciò che mi è capitato durante un viaggio in Sud America. Ci siamo recati in un luogo che di turisti ne aveva visti pochi pensando di trovare qualcosa di speciale. Ma una volta arrivati lì siamo rimasti delusi: ci aspettavamo di trovare chissà che cosa ed invece erano pescatori che passavano le loro serate guardando la televisione, come in qualsiasi altra parte del mondo.

Quindi penso cha davvero il segreto stia nel guardare il mondo con occhi nuovi, anche la vita di tutti i giorni.

C’e’ una frase di Lao Tse che amo ripetere:

“L’ultimo scopo di un viaggiatore è ignorare dove sta andando. Qualsiasi cosa e qualunque essere incontri, rappresenta una opportunità per osservare e meditare.”

8. Dove ami recarti quando viaggi?

Di sicuro non amo le grandi città, ma preferisco la montagna ed i piccoli villaggi dove incontrare gente locale, così come amo ritagliarmi degli spazi in cui mi muovo da solo: prendere zaino e tenda e girare per le montagne.

Transport in India(1)

9. Esiste un viaggio che ti ha cambiato la vita?

Non so se abbia cambiato le mia vita, di sicuro ha cambiato il mio modo di intendere il tempo. E’ stato durante il viaggio in Nepal, nel circuito dell’Annapurna: avevo un mese di tempo davanti a me e c’erano rifugi dove poter mangiare e dormire, perciò ho cominciato a camminare senza tener conto del tempo, e ad un certo punto ho dimenticato da quanti giorni stavo camminando, ed in quel momento ho sentito una grande libertà, rispetto al tempo in generale.

10. Quando viaggi sei più visivo, uditivo o olfattivo?

Direi visivo.

11. Che cosa ti ha colpito di più del tuo viaggio in Africa?

Come la gente sia così interessante, ma umile e gentile al tempo stesso.

12. Che cosa pensi del couchsurfing?

E’ una cosa favolosa. E’ la prima cosa a cui penso quando viaggio, anche in Francia dove vivo. Preferisco sempre stare in casa di gente del luogo, piuttosto che in albergo.

Originaria della provincia di Treviso, ma vivo da circa 7 anni a Zanzibar. Dopo aver girato un po' il mondo, ho deciso di fermarmi a Zanzibar per lavorare nel turismo. Amo il sole, il mare e la vita all'aria aperta. Sono una grande appassionata di viaggi e fotografia, nonché entusiasta fautrice del couchsurfing, che ho scoperto da poco e che mi ha dato modo di aprire casa e cuore ad un mondo di viaggiatori.

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