Francesco: da Londra a Caltagirone viaggiando in bicicletta

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Ciao, sono Francesco, un viaggiatore che un giorno ha deciso di prendere la sua bici, licenziarsi e partire per un primo viaggio da Londra a Caltagirone per un totale di 8423 km. Potete seguire le mie avventure su Randagio Bikepacking.

1. Hai sempre amato la bicicletta o è una passione recente?

La bici è il mezzo con cui ho sempre avuto un ottimo legame fin da piccolo, mi è sempre piaciuto esplorare, e con lei ho iniziato a viaggiare dal quartiere sotto casa, che pian piano si è ampliato di migliaia di km. Il senso di libertà che da questo mezzo fantastico, mi ha aiutato ad esplorare (e sopratutto vivere) tanti luoghi diversi.

2. Come mai da Londra alla Sicilia pedalando?

Il progetto iniziale era quello di partire per l’India con un camper, poi col tempo i piani sono cambiati e ho deciso di percorrere la costa Ovest dell’Europa, alla ricerca di catene montuose come i Pirenei, l’Atlante Marocchino e le Alpi, fino in Sicilia, precisamente Caltagirone, il mio paese natio.

3. So che tempo fa hai fatto volontariato in Norvegia e questa cosa ti ha cambiato molto, ce lo racconti?

La Norvegia ha cambiato la percezione della mia vita. Lavoravo a Londra da qualche anno, risparmiando denaro ma senza un obiettivo preciso. Un giorno, in una stazione della metro, vidi un manifesto pubblicitario con l’aurora boreale e pensai: “Parti, esplora nuove terre alla ricerca dell’aurora”. Sono partito spendendo pochi soldi per la Norvegia, facendo volontariato per una fattoria tra i fiordi, vicino Trondheim; dopo un mese la vidi in tutto il suo splendore: in quell’attimo capii che volevo vivere di avventure.

4. Che cosa cerchi in questo momento della tua vita?

In questo momento della mia vita cerco nuovi stimoli, nuove sfide con me stesso, in grado di sorprendermi giorno per giorno, un po’ come quando viaggio in bici, pedalando alla scoperta di nuove emozioni alla scoperta di cosa mi attende dietro ogni curva.

5. Cosa ti da il viaggio che il resto non ti da?

Ogni viaggio mi regala sempre qualcosa: imparo e cresco di volta in volta, le idee cambiano scoprendomi di più.

6. Quale è il tuo rapporto con il bagaglio?

Il bagaglio è parte fondamentale di ogni viaggiatore. Io sono un tipo che va sempre alla ricerca dell’essenzialità, cerco di portare con me il meno possibile, ciò che mi permetta di vivere la strada: la tenda è la mia casa. Serve poco per emozionarsi durante i viaggi, anche grazie alle persone che si incontrano lungo la strada. Un bagaglio leggero di cose ma pieno di esperienze ed emozioni.

7. Pensi che viaggiare in bici sia un’esperienza molto solitaria o è un modo per incuriosire?

Viaggiare in solitaria con la bici non rende realmente un viaggio “solitario”. Si è sempre connessi con chi ti lasci alle spalle ed incontri una moltitudine di persone pronte a condividere la strada con te.

8. Il momento più bello e più brutto di questo viaggio

Il momento più bello di questo viaggio è stato partire. Può sembrare banale, ma lasciare i comfort di un lavoro e una certa stabilità per qualcosa di mai fatto prima è unico. Il primo giorno di viaggio, dopo aver attraversato il Tower Bridge, lasciando alle spalle la vita precedente per una nuova fatta di avventure, quel momento è stato unico, urlavo ai ciclisti che incrociavo “I’m going to Africa!”. Mentre il resto dei londinesi faceva la solita vita casa lavoro, io stavo rivoluzionando la mia vita.
Il momento più brutto, uno tra tanti, in particolare, in cui avevo esaurito l’acqua tra le montagne in Marocco: avevo bevuto tutta la scorta (5,5litri) e ho pedalato per più di un’ora col pollice in su cercando di far fermare un automobilista che potesse dissetarmi. Alla fine una camionetta militare mi ha dato dell’acqua.

9. L’incontro che non dimenticherai mai

Tra i tanti incontri che ho fatto, uno in particolare è stato quello con Tony, un vigile del fuoco francese, un omone robusto con una bici pesantissima, diretto verso la Spagna. Ci siamo incontrati in Francia e abbiamo pedalato assieme per 5 giorni, lungo il confine spagnolo e si è creata un amicizia incredibile. Condividevamo la strada, il luogo perfetto per conoscere una persona, dove la fatica e la stanchezza ti mettono a nudo e ci si conosce davvero, senza maschere.

10. Hai in mente una nuova sfida?

Spero di andare in Tibet il prossimo anno. Ancora è più un sogno che progetto, ci sono tanti problemi da risolvere ed è difficile, ma possibile. Diciamo che dopo questo viaggio, ho imparato che non ci sono limiti a ciò che possiamo fare se non quelli che ci poniamo noi stessi

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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