Cosa fare a Marzamemi almeno una volta- Sicilia

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Non pensavo, ma sono stata a Marzamemi due volte in un anno, direi che è proprio vero che va di moda, dei miei amici hanno festeggiato proprio in questo paesino il loro compleanno e ho avuto modo di viverla, per la seconda volta, anche con chi ci viene in vacanza da sempre.

Come tutti i paesini di questa zona l’importanza di Marzamemi dipendeva dalla pesca del tonno e dalle sue tonnare, già nota nel 1500, per diversi secoli l’abbondanza di pesci in questa zona del mediterraneo permetteva due mattanze al giorno, e in epoca borbonica le tonnare rappresentavano un punto importantissimo per la lavorazione del pesce e per poterlo poi distribuire nel territorio. La

presente adesso, quella chiamata Nicolaci in pietre d’arenaria venne costruita nel 1752, i testi narrano di annate in cui si pescarono più di 4000 tonni, poi forse ne hanno ammazzati un po’ troppi perchè dopo gli anni 20 la produzione scese tantissimo, per un periodo passò in mano di genovesi, nel 43 fu preso di mira dall’aviazione inglese che la mitragliò a fondo ammazzando moltissimi operai e infine nel 69 chiuse definitivamente. E ancora oggi giace davanti al porto, con una bellezza decadente, ma spoglia e senza senso, con un grosso cartello di “vendesi” che nessuno prende mai in considerazione. Ma spesso accade che alcune cose rifioriscano in altro modo. Negli ultimi 20 anni Marzamemi è diventata una tappa obbligata per tutti i velisti che venivano in vacanza in Sicilia e approdando in questo porticciolo ancora così autentico se ne sono innamorati, tanto è vero che tantissime persone del nord Italia hanno cominciato a comprare qui la propria casa al mare, diciamo da Santa Margherita a Marzamemi il passo e breve. Il lato positivo di queste scelte è stato che il piccolo paesino si è andato sempre di più a recuperare, sono iniziati diversi lavori di restauro, hanno aperto diverse boutique che interpretano lo stile e le usanze siciliane e tanti ristoranti sono diventati da caserecci a “alla moda”.

È indubbio che il piccolo borgo sia diventato più turistico, ma se è necessario per mantenerlo così bello e curato, ben venga, spero che accada anche in altre parti della Sicilia che sono davvero degradate.

Cosa fare a Marzamemi assolutamente:

  • Un giro fotografico per il borgo, trasformatevi in instagrammer almeno per due ore ci sono luoghi davvero da cartolina. E non vi preoccupate se vi sembrerà da stupidi fare pose vicino a giare fiorite, lo fanno tutti.

  • prendere una granita al limone al baretto davanti al pontile del porto: non perchè sia la migliore di Sicilia, ma perchè l’atmosfera è davvero bella, con le barche da un lato e i ristorantini dall’altro

  • trascorrere una giornata alla Riserva di Vendicari, è un posto che amo davvero moltissimo, ha praticamente tutte le cose che mi piacciono. Il mare è spettacolare, la natura cambia ogni 100 metri, potete osservare i fenicotteri e tantissime altre specie di avifauna fantastica, ci sono molti sentieri che se non fatti alle 12 di agosto sono piacevoli. La Tonnara di Vendicari è sicuramente una delle più antiche e imponenti del mediterraneo, un luogo davvero fotogenico. Proseguendo per circa un ora a piedi si arriva a Cala Mosche una delle spiagge più famose della riserva, molto bella riparata e di un azzurro davvero intenso. Ovviamente nella riserva non ci sono bar o ristoranti, ma solitamente sulle stradine che portano ai vari ingressi si. Il mio preferito è il Baglietto che si trova all’entrata del camminamento per la tonnara, ha un giardino davvero stupendo e il pesce è buonissimo.
  • Comprare una busta di veri pomodori Pachino ad 1€ invece che a 5€ come a Roma: in effetti tutte quelle serre non sono belle a vedersi, ma fermarsi da un agricoltore e comprare pomodori e frutta per prezzi irrisori non ha prezzo. I pomodori sono pazzeschi.
  • Fare il bagno all’Isola delle Correnti: il luogo dove i due mari si incrociano e la corrente e visibile ad occhio nudo. L’isola è molto vicina alla costa, a seconda delle maree è raggiungibile o camminando o a nuoto, ma l’acqua è talmente trasparente che nuotare è un piacere. La spiaggia è lunghissima, potete stendere gli asciugamani ovunque o se preferite uno stabilimento andate alle Dune, i proprietari sono carinissimi e c’è davvero una bella vibe
  • Una giornata all’Agua Beach, il beach club più cool di Marzamemi, ha uno stile molto moderno, l’acqua è da sogno, il servizio notevole e il ristorante pazzesco davvero.

Se avete tempo considerate che Marzamemi è davvero poco distante da Noto e da tutte le altre città del barocco siciliano, vi consiglio di dedicarci un giorno interno, magari alternandolo con delle degustazioni di vino o di cioccolato di Modica

Dove Dormire a Marzamemi:

Su questo sono ferratissima, non perchè abbia il dono dell’ubiquità, ma perchè alla festa eravamo 180 e ognuno di noi dormiva in un posto diverso, quindi ho raccolto i commenti di molti.

  • Villa Giulia: forse è il posto più lussuoso e di classe di Marzamemi, bellissima di stanze e un giardino meraviglioso
  • Terre di Vendicari:bellissima struttura all’interno della riserva di Vendicari, un antico casale ristrutturato con solo 4 camere intorno ad una piscina stupenda, molto esclusivo
  • Tenuta Arangio:
  • io ho dormito qui, la parte esterna è davvero stupenda, sia il giardino che la piscina sia l’antico casale, colazione ottima, per me le stanze sono un po’ piccole ma nel complesso molto bello e rilassante
  • Scilla Maris: unisce charme e tradizione, le stanze sono tutte curate e con un arredamento moderno bianco mentre gli esterni ricordano una vecchia masseria
  • Agriturismo La Vignazza : un posto molto autentico, nella campagna, vicinissimo al mare, carino e accogliente con prezzi contenuti

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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