Recuperata l’Antica Trasversale Sicula un cammino a piedi che apre molte porte

Francesca Di Pietro Pubblicato il

1. Come nasce l’idea di percorrere a piedi l’Antica Trasversale Sicula?

L’iniziativa di percorrere a piedi l’Antica Trasversale Sicula nasce dall’idea che Tano Melfi e Peppe De Caro hanno avuto nel 2015 di riscoprire antichi percorsi che collegavano il sito archeologico greco di Camarina (RG) agli altri insediamenti antichi della Sicilia. Tano Melfi, dopo aver camminato in lungo e in largo in giro per il mondo, ha infatti abbracciato il desiderio di far sviluppare una rete di cammini in Sicilia per far rivalutare i siti archeologici “dimenticati”. Questo desiderio è stato subito condiviso da Claudio Lo Forte (all’epoca membro della Protezione Civile di Vittoria) che ha intrapreso il cammino insieme a loro.

2. I tre camminatori come si sono uniti?

Rispondere a questa domanda è abbastanza semplice. I tre sono amici da tempi immemorabili!

3. Come hanno fatto a disegnare l’antica strada?

L’esistenza di questa antica strada è suggerita da Biagio Pace, un importante archeologo originario del ragusano vissuto nel secolo scorso che, in base alle fonti storiche e agli studi topografici, ha ipotizzato l’esistenza di una «trasversale sicula» che collegasse le città antiche di Sicilia. I tre, quindi, sono partiti con lo smartphone in mano alla ricerca di questo antico tracciato, ma è stato fondamentale, per la prima mappatura non ufficiale, il supporto degli archeologi, storici, studiosi locali, contadini e pastori per ritrovare questa importante via.

4. Quale è stato il supporto delle comunità per questo progetto?

Le comunità hanno reagito diversamente al progetto. C’è stato infatti chi ha capito subito il potenziale sviluppo per i territori e le comunità, chi invece ha ancora delle reticenze. Quello che è stato sorprendente è stata l’accoglienza della gente, soprattutto dell’entroterra siciliano, che con quello spirito puro di accoglienza tipico dei siciliani ha accolto con il cuore sia i tre pionieri che tutti coloro che hanno percorso il cammino negli anni successivi. Per non parlare poi delle associazioni che tutt’oggi sostengono il progetto!

5. In che modo si sono organizzati? Dormivano in tenda, chiedevano ospitalità?

La prima “spedizione” è stata da veri e propri pionieri. I tre, infatti, dormivano spesso in tenda dovendo testare con le proprie forze questo antico cammino; ma, ovviamente, l’ospitalità siciliana di cui ti parlavo è stata ben accetta in più occasioni. Ancora oggi – e sono certo per il futuro – esiste un grande legame di amicizia fra coloro che hanno sostenuto il progetto.

6. Il disegno di questa via ha richiesto l’aiuto anche di archeologi, ci racconti?

I tre “pionieri trasversali” si sono imbattuti nel complesso sistema di strade antiche della Sicilia e hanno capito che l’aiuto degli archeologi era fondamentale. Per questo hanno chiesto a Giuseppe Labisi, uno degli allievi del Prof. Giovanni Uggeri (uno dei massimi esperti di Topografia Antica in Italia), di aiutarli per “aggiustare il calibro” del percorso. Giuseppe, supportato da tanti altri colleghi, ma soprattutto da Maurizio Bombace del LabGIS del Dipartimento Turismo Sicilia, ha riportato i percorsi sulla cartografia IGM e li ha confrontati con gli studi topografici di Biagio Pace, Giovanni Uggeri, Luigi Santagati, gli archeologi della Normale di Pisa e dell’infinità di studi sulla viabilità antica di Sicilia. Dopodiché, grazie al supporto del LabGIS, con le tavolette IGM in mano hanno ripercorso il cammino in due anni per verificare la fattibilità della percorrenza del cammino.

7. Tracciare questa strada ha permesso un’esplosione di attività connesse, ce ne parli?

Una miriade di attività. Percorrere a piedi un tragitto così lungo ha due prospettive: quella del camminatore e quella delle persone che vivono i luoghi. Il primo diventa la sentinella dei territori e vive delle emozioni che solo chi cammina può sapere (oltre al fatto che camminare è un’attività che fa bene al corpo e alla mente – mens sana in corpore sano dicevano i Romani); per chi vive i luoghi il cammino è la possibilità di riscoprire le tradizioni (spesso percepite dai giovani come “vecchie”), la natura, la gastronomia e tutti i valori puri delle comunità. Quindi tutto ciò che è avvenuto e avviene intorno a questo cammino è legato a questo.

8. Esiste un documentario che racconta in immagini questa impresa; dove si può vedere?

Due anni fa mia moglie e io (parla Francesco Bocchieri) abbiamo accompagnato i camminatori nel “Secondo cammino internazionale dell’antica trasversale sicula” con l’intento di raccontare le emozioni che si vivono camminando lungo questo antico tracciato. Dal rientro a casa nel novembre 2019 ad oggi abbiamo lavorato costantemente allo sviluppo del docufilm che racconterà che cosa è questo cammino. Ma le nostre forze non sono abbastanza: abbiamo infatti lanciato un crowdfunding per chiedere alle persone di sostenerci in questo racconto. Quindi per ora potete godere degli spot del docufilm sulle pagine Facebook dell’associazione “Trasversale Sicula” e “Terra Hyblea”; quando il docufilm sarà pronto saranno effettuate numerose proiezioni in giro per la Sicilia e speriamo anche nei diversi festival.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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