Andrei: si trasferisce in Asia, lascia il lavoro fisso e viaggia lavorando come fotografo

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Sono Andrei e sono nato in Romania, a Timisoara. Da bambino mi sono trasferito in Italia ed è lì dove ho frequentato le elementari, le medie e le superiori, dopodiché mi sono trasferito in Spagna.

1. Cosa ti ha portato a vivere in Asia?

In Asia ci ero venuto già un paio di volte, ed ogni volta mi sono girato quattro Paesi diversi. Mi ero innamorato di questo continente sin dall’inizio. Nell’ultimo viaggio, il giorno dopo essere atterrato nelle Filippine, conobbi una ragazza, la quale è diventata la mia fidanzata. Ed è per lei che dopo mesi viaggiando per America Latina, sono tornato nelle Filippine, questa volta trasferendomi.

2. Come mai hai deciso di lasciare il tuo lavoro affermato per viaggiare e fotografare?

Ho lasciato il mio lavoro perché è quello che faccio di solito per poter viaggiare per lungo tempo, sopratutto qui nelle Filippine, dove per legge, le vacanze pagate sono solo cinque, e poi dipendendo da che compagnia lavori, ti danno più giorni.

3. In che modo ti sostieni con la fotografia?

Ho cominciato a fotografare dal 2013, intendo dire, imparare sulla fotografia e scattare in manuale, cosicché è nata una passione che ho coltivato sino ad oggi. A volte faccio delle sessioni fotografiche o vendo certe foto che ho scattato nei miei viaggi.

4. Come scegli le mete in cui recarti e come ti organizzi per gli scatti?

Di solito, scelgo i viaggi in base a 3 caratteristiche: quanto costa il viaggio, se serve o no il visto (e se è difficile o meno conseguirlo) ed infine, non ripetere lo stesso Paese. Di solito, nei viaggi, nello zaino mi porto molta attrezzatura, tipo treppiedi, drone, gopro, fotocamera, dji pocket, varie batterie, ricarica batterie, cavi usb, vari obiettivi, il computer ecc ecc. Quindi diventa un grande peso, sia fisico che psicologico, perché devo stare sempre attento a non perderlo o farmelo rubare, ma mi appassiona, quindi diciamo che i risultati mi soddisfano tanto da annebbiare i sacrifici.

5. Recentemente hai fatto un viaggio alquanto complicato nelle Filippine per farti tatuare da una persona molto speciale, ci racconti questa storia?

Da ormai due anni, da quando vivo nelle Filippine, sapevo l’esistenza di questa signora tatuatrice, ma non mi ero mai interessato, finché un paio di settimane fa, un’amica spagnola (che vive nelle Filippine) me ne parlò e cosi decisi di andare con lei ed un altro spagnolo fino da Apo Whang-od, in Kalinga. Decisi che o sarei riuscito a farmi tatuare il tatuaggio intero da lei, o non volevo nulla. Perché questa signora, sia per il grande afflusso di turisti, sia per l’età (compiuti 102 a febbraio) non ne fa molti, di solito solo si mette a firmare, che corrisponde a tre puntini. Mentre nel villaggio, varie ragazze che sanno tatuare, ti tatuano il tatuaggio vero e proprio. I miei amici hanno lasciato il villaggio domenica mattina, perché il lunedì lavoravano e il viaggio dura in media 20h. Mentre io rimasi un giorno cosi da farmi fare interamente il tatuaggio da Apo. Ed in effetti così è stato, anche perché la domenica pomeriggio c’erano solo 2 persone in fila davanti a me, in confronto alle 48 che stavano davanti alla mia amica, al mattino.

6. Cosa pensi di fare in futuro resterai ad esplorare l’Asia o prevedi di cambiare continente?

In futuro no so cosa farò, ed è quello che mi piace. Sapere cosa succederà toglie le emozioni sull’avvenire.

7. Cosa ti sta insegnando questa esperienza?

Questa esperienza mi ha fatto capire, come le altre fuori dal mio continente, di quanto fortunati (grazie ai sacrifici) siamo ad essere nati in Europa e quanto dobbiamo ai nostri antenati per essere riusciti a darci un futuro cosi prospero.

8. Cosa consiglieresti a chi vuole fare un’esperienza simile?

Questa esperienza, come qualsiasi esperienza di viaggio, la consiglio a chiunque, perché i beni materiali sono futili, mentre le esperienze di vita no. La cosa più importante, le esperienze, sono per sempre. Quando ti siederai con delle persone nuove a tavola, di sicuro a nessuno interesserà mai che tu, due anni prima hai speso 1200 euro per un iphone, una giacca o delle scarpe, ma di sicuro saranno incuriositi dai posti visitati e dalle avventure che potresti aver fatto con quei soldi.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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