Alessandro Bordini: Un non vedente con un sorriso che fa il giro del mondo.
[box style=’success’] Alessandro Bordini 27 anni di Verona, è un ragazzo non vedente che ha deciso di intraprendere il giro del mondo da solo, chiedendo aiuto a chi incontra, filmando i luoghi che visita per permettere di vedere a chi lo segue, le meraviglie che visita, autore di un blog www.lightheplanet.net dove racconta ogni suo spostamento, fino ad oggi ha completato l’Africa.[/box]
1. Come hai deciso di voler intraprendere questo viaggio?
Ho deciso di partire per questo viaggio da quando ho realizzato che era possibile per me, in quanto non vedente, spostarmi per le città senza pianificare tutto in partenza, senza avvalermi di una persona specifica che facesse da guida, ma semplicemente chiedendo aiuto alla gente che incontravo di volta in volta, allorché avessi necessità di un aiuto.
2. Perché hai scelto di partire dall’Africa?
3. Ho letto sul tuo sito che cerchi di coinvolgere le persone nel tuo progetto, in che modo ti possono aiutare?
Principalmente seguendomi, virtualmente e con il pensiero, emozionandosi. Sono convinto che i pensieri e le emozioni possano scaturire un’energia incommensurabile!
4. Come organizzi il tuo viaggio nella pratica, hai qualcuno che ti accompagna in giro nelle città o nei trasporti?
Nella pratica mi affido alla gente, mi appoggio a chi incontro, per ricevere ciò che sono disposti a dare, da consigli di viaggio ad un aiuto per coprire pochi metri, fino addirittura all’ospitarmi per la notte.
5. Dato che tu devi utilizzare gli altri 4 sensi, cosa cerchi in un paese che visiti?
Per molte cose il mio iPhone è fondamentale, come aggiornare il mio blog, comunicare con famiglia e amici, trovare informazioni di vario genere su internet, quindi una delle mie prime ricerche, raggiunta una frontiera, riguarda la scheda sim locale.
6. Nel tuo viaggio in Africa hai ricevuto maggior calore dai locali o dagli altri viaggiatori?
Ho principalmente incontrato gente del posto, che mi ha spesso molto aiutato; i pochi incontri di viaggiatori sono risultati comunque altrettanto graditi e di supporto.
7. Fai spesso video dei posti che visiti, che senso hanno nello storytelling delle tue avventure?
Io non posso vedere, ciò non toglie che chi mi segue possa avere la curiosità di vedere i posti che visito, le realtà che incontro; altro motivo risiede nel fatto che un contenuto video risulta da me più facilmente gestibile rispetto ad un contenuto fotografico, per via dell’audio che me ne permette il riconoscimento.
8. Hai riscontrato delle difficoltà maggiori di quelle che ti eri immaginato prima di partire?
Prima di partire non ho perso molto tempo ad immaginare cosa avrei trovato, ho preferito scrivere le mie impressioni su pagine immacolate, prive di realtà supposte.
9. Cosa ti sta dando questa esperienza?
Attraversare così tanti paesi nel giro di poco tempo, nella maniera che sto seguendo, sta portando forti cambiamenti in me, importanti prese di coscienza.
10. Come proseguirà il viaggio?
Esattamente nella stessa maniera in cui è partito, con tanta fiducia nel prossimo, forse con ancora più carica e sete di posti nuovi.