Valle Argentina: i Borghi della Liguria che non ti aspetti

Francesca Di Pietro Pubblicato il

In tutti gli articoli e  in tutti i viaggi che ho raccontato in questi anni, rafforzo sempre il concetto che mi piace viaggiare lentamente, mi piace tornare nei posti, sia per poterli conoscere veramente sia per poterli raccontare. Il più delle volte per scrivere di un luogo lo si deve vedere a lungo, sono molti punti di vista, per questo dico sempre che non è mai importante la lontananza di un luogo per identificare un viaggio, ma è importante il modo in cui lo si guarda.

In questo agosto così strano e particolare, se mi seguite su Instagram sapete che ho scelto di restare in Italia e per diversi giorni di continuare a fare smart working dalla casa di mia nonna in Liguria, a Sanremo, nella provincia di Imperia. Ma a differenza di una classica vacanza ligure, non sono praticamente mai andata al mare, perché era troppo affollato e ho scelto di dedicarmi ai piccoli borghi e paesini nei quali mancavo da più di 15 anni. Il mio è stato un viaggio lento, anche nel modo in cui ho scelto di viaggiare, sono salita da Roma con un treno notturno, come facevo da ragazzina con la nonna e ogni giorno ho dedicato qualche ora all’esplorazione di un paesino, girando con una macchina in affitto. In questo articolo su FsNews trovate il mio itinerario completo di viaggio in Liguria.

Cosa c’è da vedere nella Valle Argentina in Liguria:

Ammettiamolo in pochi conoscono il nome di questa valle, e ancor meno ci ricordiamo che in Liguria ci sono le Alpi quando pensiamo a questa regione, ma è un errore molto grande, le alture sono belle quanto il mare e sicuramente meno affollate, più economiche e più autentiche.

Taggia:

Quando sentiamo questo nome di solito si pensa a due cose: Arma di Taggia, ossia la frazione moderna che da sul mare, e la buonissima oliva taggiasca. La località marina non ve la consiglio, mentre l’oliva decisamente sì, ma ci torniamo tra poco. Taggia è il primo borgo che incontriamo risalendo la Valle Argentina, è uno dei Borghi più belli d’Italia e ha una grande importanza storica, infatti è uno degli insediamenti più antichi della Liguria, fondato dai romani e in seguito passato sotto dominio saraceno e longobardo; ai piedi di una grande valle e piuttosto vicino al mare, un punto davvero strategico. Il suo centro storico è ricco di palazzi medioevali e antiche chiese che raccontano il suo passato. Il comune ha creato un itinerario turistico molto facile da seguire con i numeri dei vari punti di interesse ed una spiegazione storica sotto ogni palazzo. Oltre a passeggiare per il centro storico vi suggerisco di attraversare a piedi il Ponte Antico, l’unico di questa valle ad essere a più arcate. È tutto in pietra, con una bellissima edicola votiva all’inizio; il paesaggio è bellissimo anche da sopra. Prima di lasciare Taggia non dovete comprare solo le olive (anche perché si trovano in tutta la valle), ma anche i canestrelli e gli anicini, due vere unicità di questa zona. I canestrelli sono delle ciambelle salte fatte con l’impasto della focaccia, ma più cotti e quindi biscottati, hanno un gusto leggermente salato, si possono trovare anche in variante con le olive o con il cioccolato amaro, tradizionalmente si mangiano a colazione o al posto del pane. Gli anicini sono dei biscotti morbidi al finocchietto, simili ad un cantuccio ma più grandi, anche questi un must per la colazione.

Dove dormire a Taggia:

Mansarda Blue in Green: questo b&b davvero unico ha una vista spettacolare sulla vallata, una jacuzzi in camera ed una grande piscina in terrazza.

Bussana Vecchia:

Uno degli ultimi paesini veramente hippy d’Italia! Vi consiglio fortemente una visita a questo paesino o se siete degli “esploratori” anche di soggiornarvi qualche notte. Nel 1887 questo borgo fu devastato da un grande terremoto, fu dichiarato inagibile e abbandonato. Già dagli anni ’60 una comunità di hippy iniziò a trasferirvisi, ma negli anni ’80 ci fu l’occupazione più grande. Il borgo si popolò di artisti eclettici che occupavano queste case diroccate, creando delle comunità parallele, moltissime di quelle persone sono ancora lì oggi, di nuove ne arrivano ogni anno, ma il vero momento clu è l’estate. Infatti durante i mesi estivi, ragazzi, curiosi e hippy di tutto il mondo vengono qui, piantano la loro tenda nel giardino di qualcuno e vivono insieme alla comunità sperimentanto un modo diverso di vivere la società. Sono ventua tante volte a Bussana nella mia vita, parlando con le persone, cercando di conoscere sempre di più il loro mondo e devo dire che danno sempre degli spunti interessanti. Il mio consiglio è di fare una passeggiata il pomeriggio, prendere un aperitvo e poi scegliere un ristorante per la cena, meglio se in tavolo sociale e mi raccomando fatevi raccontare tante storie. I miei ristoranti preferiti sono l’Osteria degli Artisti e la Casaccia

Dove dormire a Bussana:

Come vi spiegavo è possibile alloggiare solo nelle case occupate a casa delle persone, esperienza senzadubbio unica che consiglio.

Da Ingrida: neanche a farlo a posta, la loro casa l’ho fotografata e messa come foto su Instagram, un bellissimo socircio di Bussana, internamente è molto accogliente e caratteristica.

Vasco’s House: questa casa è davvero spettacolare, grande, soffitti alti, stanze spaziose, un bellissimo terrazzo e udite udite un camino! Luogo davvero unico.

Badalucco:

Paesino medioevale raccolto tra 2 bellissimi ponti di pietra a schiena d’asino. È davvero pittoresco e fotogenico, minuscoli carrugi, palazzi colorati, piccole botteghe, ristorantini e bambini che si tuffano nel fiume. Badalucco, fa parte dell’Associazione italiana paesi dipinti che comprende quei paesi che hanno deciso di valorizzare il loro patrimonio turistico-culturale, spronando gli abitanti a restaurare, abbellire e mantenere sempre in condizione di massima fruibilità turistica il loro patrimonio artistico. Nelle giornate estive è possibile fare il bagno nelle sue spiagge fluviali, ci sono ancora gli antichi lavatoi che venivano usati fino al secolo scorso per lavare i panni, è possibile visitare il museo del frantoio dove viene spiegata la lavorazione delle olive taggiasche. Ci sono molti ristoranti rinomati in zona, suggerisco Cian de Bià, tra i vicoli, il Cappellaio Matto e Ca’ Mea che serve solo piatti a base di funghi porcini.

Dove dormire a Badalucco:

Le Stanze della Duchessa: questa location è davvero unica, un’antica casa in pietra, arredata con uno stile davvero ricercato e antico, ogni stanza ha una vaca di ghisa vicino al letto, un’ambiente davvero particolare. Il prezzo a notte è davvero bassissimo, ma hanno un costo di pulizia davvero elevato e non capisco il motivo.

Agriturismo l’Adagio: si trova proprio davanti al ponte principale del paesino, con una bellissima vista su tutti i palazzi colorati, è un luogo magico, super curato, ogni stanza è moderna e raffinata, con tanto cristallo per godersi la vista. Ha una splendida piscina all’aperto e una spa con vista sul ruscello. Consigliatissimo!

Le Macine del Confluente: bellissimo agriturismo bordo ruscello, ha persino ancora un mulino ad acqua funzionante nel suo edificio principale. Struttura in pietra, completamente ristrutturata con eleganza, bellissimo giardino con piscina e jacuzzi esterna.

Il Poggio di Marò: bellissimo agriturismo con vista sulla valle e sul fiume, si può godere del suo panorama dalla bellissima piscina in terrazza. Ha un ottimo ristorante che serve prodotti tipici. L’agriturismo ha anche un terreno coltivato a zafferano, si può, nella stagione adatta assistere alla fiortitura di questa preziosa pianta.

Il Cappellaio Matto: ho scovato questa locanda mentre guidavo, si trova proprio lungo la strada, ha un’atmosfera molto accogliente; struttura in pietra ristrutturata, vecchie botti, antichi arnesi da lavoro, c’è anche un buonissimo ristorante al pian terreno con un grosso braciere al centro.

Triora e Molini di Triora

Anche Triora è inserita nella lista dei Borghi più Belli d’Italia per il suo centro storico medioevale, spicca la Chiesa di San Bernardino e quella di Sant’Agostino con alcuni dipinti sacri davvero di meravigliosa fattura. Triora è avvolta in una leggenda molto particolare che da rossa mi ha sempre colpito. Nel ‘500 il paese fu colpito da una grande carestia e come spesso accadeva all’epoca, la colpa ricadde su un gruppo di 13 donne accusate di stregoneria, dapprima condannate a morte poi graziate e recluse nella prigione del paese. Morirono di stenti e di fame, ma sulla loro anima riecheggiano molte storie spaventose. Vi consiglio di fare una visita al Museo Etnografico della Stregoneria, dove vengono raccontati i luoghi e le leggende di questo paesino. Molini di Triora è una frazione minuscola, ma molto conosciuta perché ci sono diversi punti in cui è possibile fare il bagno lungo il torrente o nel laghetto artificiale creato da comune conosciuto come il Laghetto di Noci. Proprio ai piedi di un vecchio mulino circondato da prato e boschi è stata creata una grande piscina per consentire a chiunque di fare il bagno e rinfrescarsi. Questa zona è interdetta ai cani, ma se come me proseguite lungo il torrente potrete comodamente mettervi ovunque con il vostro amico peloso.

Dove dormire a Triora e Molini:

aTipico: è un alloggio molto apprezzato, un’antica casa di pietra, trasformata in veste moderna, ogni camera ha un colore diverso, tutto in ferro battutto e legno, molto rilassante, al centro di Molini di Triora, vicino al fiume e alle piste ciclabili, bel giardino esterno.

La Tana delle Volpi: a Triora un b&b con una vista sulla vallata davvero mozzafiato, è arredata come una casa di altri tempi, accogliente, calda e intima, lato molto positivo, è perfriendly.

La Stregatta: un bel b&b al centro di Triora, con giardino, ottima ospitalità, camere semplici e pulite, bellissima vista sulla vallata.

 

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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