The Globetrotter Tecnica le scarpe per camminare in viaggio

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Le donne amano le scarpe, si sa, ma io amo quelle da trekking, ne ho davvero tante, di ogni altezza, peso e misura, ammetto che molte mi hanno accompagnato per molte vette e le ho letteralmente distrutte.

Nei miei viaggi ho imparato che si sono due cose che poi in realtà posso sempre fare: trekking e immersioni, quindi mi porto sempre il mio computer per immersioni e un paio di scarpe da trekking.

Nel mio viaggio sulla Transiberiana ho optato per qualcosa di diverso, ho indossato delle scarpe Globetrotter di Tecnica, diciamo che già il nome mi aveva conquistata, che sono in effetti delle scarpe da viaggio non da trekking in senso stretto.

A parte le battutte, a giugno il mio socio Cristiano le ha provate per un viaggio in Svezia e mi ha detto: non me le sarei mai tolte, anzi ora le porto anche in Italia. In quel momento mi si è acceso un campanellino, perchè in effetti la prima cosa che vuoi fare quando indossi un paio di scarpe da trekking/viaggio è togliertele!

Sapevo che sulla Transiberiana non avrei scalato montagne, avrei fatto più lunghe camminate, magari in strade sterrate, ruscelli, ma anche molte città e direi molti treni e piccole jeep.

Così ho provato le Globetrotter Tecnica, fucsia, perchè diciamo che il colore sparato mi contraddistingue, così se uno non mi riconoscesse per i capelli, può sempre notarmi perchè sono quella vestita arcobaleno.

L’importante Nn è dove .. L importante è andare… #theglobetrotter #tecnica #transiberiana #transiberian

Un video pubblicato da Francesca Di Pietro (@francydipi) in data:

Incredibile è stata la prima volta che seguire un consiglio di un uomo sulle scarpe è stata una buona idea. In effetti sono comodissime, soprattutto morbide direi, come se la suola fosse ammortizzata, non ti da mai la sensazione di piede duro.

Come credo chi mi ha seguito sappia, in Mongolia mi sono distorta una caviglia e le ho portate anche con il tutore e neanche il quel caso erano scomode.

Considerando che ci ho fatto davvero molte cose, dallo scalare la grande muraglia ad andare per canyon e per deserti, vi dico tecnicamente cosa penso.

Premettiamo che non sono scarpe da trekking ma da viaggio, ossia da camminare con terreni diversi. Sono calde e ventilate con il caldo siberiano, durante un trekking improvvisato non scivoli, ma se la superfice è bagnata o stai guadando un fiume non hanno la presa di quelle da trekking e non sono impermeabili se ci capiti con i piedi nell’acqua. Mi spiego, se attraversi un ruscello e il tuo piede invece di prendere la roccia prende l’acqua (chissà a chi è successo…) ti bagni! Il che può sembrare ovvio, ma in realtà delle scarpe da trekking non si bagnano, ma queste non sono scarpe da trekking. Fatto sta, che se piove, anche tanto, il piede rimane asciutto, quindi per bagnarlo lo devi proprio intingere come un biscotto di Banderas.

Alla fine dei miei 50 giorni dico che sono perfettamente approvate, le puoi anche usare in città senza sembrare un nerd! Ovviamente esistono di tutti colori anche per quelli meno sfacciati di me.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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