Cosa fare ad Epernay nel cuore della Champagne Francese

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Ammetto che sono una di quelle persone innamorate di Parigi, ci vado spesso, mi piace anche solo passeggiare e scattare delle foto, ma non avevo mai riflettuto che a pochi chilometri dalla ville loumiere si trovasse la Champagne, la zona vinicola più vicino alla capitale.

 

Come raggiungere Epernay

Da Parigi è possibile raggiungere Epernay con il treno, ma se preferite avere più libertà e soprattutto poi guidare direttamente verso l’aeroporto vi consiglio vivamente di affittare una macchina. Io mi sono affidata come sempre a AutoEurope, ho preferito affittarla in centro, in questo caso a Gare du Nord e rilasciarla in aeroporto prima del mio volo, in questo modo ho avuto molto più libertà, non sono stata schiava degli orari dei treni e ho potuto portare con me tutto quello che mi serviva. Mi trovo molto bene con AutoEurope perchè ha soluzioni fantastiche in ogni continente, ti permette di avere sempre la tariffa più bassa e il customare care è gentilissimo. Da Parigi ad Epernay sono circa 1.30/1.40 di macchina a seconda del traffico, è praticamente tutta autostrada, davvero molto comodo.

Dove dormire ad Epernay:

Il paesino di Epernay è molto carino e raccolto, trascorrendo molto tempo durante la giornata in giro per le vigne ho preferito dormire in un appartamento, in modo da potermi rilassare la sera e a volte anche solo mangiare un’insalata sul divano. Ho alloggiato a Le Millesime, un bellissimo appartamento super moderno nel centro di Epernay. Di sicuro lo stile contraddistingue questo luogo, è davvero molto moderno stile newyorkese, meraviglioso.

Cosa fare ad Epernay:

Epernay è una cittadina molto curata e chiaramente ricca, la sua eleganza si manifesta in ogni angolo ad iniziare da Avenue de Champagne, la strada principale dove ci sono tutte le case di Champagne più famose del mondo, o almeno una buona parte.

Vi consiglio sicuramente di fare una passeggiata per osservare l’eleganza e il lusso delle singole case e poi di sceglierne una e farsi raccontare le proprie unicità.

Io ho visitato le cantine di Boizel presente ad Epernay dal 1834, andare in una dei queste cantine storiche ti fa avere una concezione molto diversa dello champagne. Onestamente non sapevo esattamente tutto il processo dello champagne, mi ero sempre limitata a conoscere il vino, lo champagne è dato da blend di tipi di basi di vino fatti fermentare una seconda volta con l’aggiunta di zucchero e fermenti naturali, in pratica è un’arte, un po’ come fare il profumo. Boizel utilizza solo uve premier cru e grand cru, ossia quelle di più alta qualità e solo la prima spremitura, infatti le uve per produrre lo Champagne si possono spremere solo 2 volte, la prima si chiama la couvet e produce 2.500 litri e la seconda volta la taille e ne produce 500. Gli champagne Boziel sono fatti solo con cuvet.

Durante la visita alle Cantine di Boizel si vede il processo di produzione, si visitano le cantine storiche, diciamo che sono circa 120km di cantine, ma per fortuna la visita si limita a qualche centinaio di metro, sono conservati tantissimi strumenti antichi sia per l’aspetto grafico delle etichette sia per quello della vinificazione. Ci sono diversi “tesori” in particolare mi ha colpito la riserva persona della famiglia Boizel, che conteneva bottiglie sia della data di Fondazione, ossia il 1834 sia delle guerre, bottiglie che non si aprono perchè rappresentano la storia della cantina, ma anche della Francia!

Come in tutte le visite in champagna dopo la cantina si è fatta una degustazione di 3 tipi di champagne, dove ho potuto imparare le varie differenze, e ho finalmente capito qualche champagne mi piace e quale no. Una cosa che non sapevo è che esistesse lo champagne senza zucchero, ha un gusto molto particolare e in più dicono sia perfetto per le diete 😉

La tradizione dello champagne è molto le legata al nome di Dom Perignon, ma prima d’allora non mi ero mai chiesta il perchè, durante questo viaggio mi hanno spiegato che Dom Perignon nella prima metà del 1700 fu il primo abate a migliorare in maniera sostanziale il processo di vinificazione e mandava le sue bottiglie al Re di Francia che lo serviva durante le feste, ma il primo a creare lo Champagne come lo intensiamo noi fu Ruinart nel 1729, cantina esistente ancora oggi. La Moet & Chandon negli anni 70 creò un’edizione di champagne vitnage dedicandolo da Dom Perignon, il successo fu talmente grande che decise di trasformare questa linea in un brand assestante.

Visitare le grandi cantine della Champagne è sicuramente un momento esclusivo e memorabile ma consiglio di non limitarsi ai grandi produttori, ma di farsi trasportare dall’istinto e scegleire dei piccoli vigneronts e provare le loro produzioni super artigianali. Un’altro modo alternativo per provare piccole produzioni di champagne è andare i un bar à champagne come C comme Campagne, dove offrono una selezioni di 40 produttori della regione.

Ci sono molti modi creativi per viversi a pieno le colline intorno ad Epernay, è possibile fare una giornata su un van vintage della Renault insieme ad Eva di My Vintage Tour, con lei potete concordare l’itinerario da fare, la durata, se vi interessa più vedere i paesini o le cantine vinicole. Io con lei ho fatto un giro tra i vigneti e paesini ho adorato Ay e Hautvillers dove c’è la chiesa in cui è sepolto Dom Perignon, un luogo fermo nel tempo, con tante piccole casette piene di fiori. Ovviamente anche Eva vi può organizzare un picnic a base di champagne o una sorpresa dedicata a qualcuno di speciale.

Un altro modo, molto originale ed ecologico per visitare la champagna è farlo con degli scooter elettrici. La società che organizza questo tipo di attività si chiama Planet Explora, loro hanno degli scooter a 3 ruote elettrici, davvero facili da guidare e sicuri. Oltre alla facilità dell’esperienza ho trovato molto interessante che ogni persona avesse un Ipad a disposizione che lo guidasse in modo indipendente nell’itinerario, intervallando dei momenti di gioco con quiz strani sui luoghi, ovviamente l’ipad si può utilizzare anche per scattare le foto dei paesaggi.

Nella mia esplorazione della Champagna ho avuto modo di vedere da vicino un’ulteriore realtà ossia le cooperative di vignerons, nel mio caso ho visitato lo stabilimento di Dom Caudrom. Anche questa cantina è legata al nome di un abate, in questo caso era il 1929 e i vignerons avevano bisogno di più soldi per poter comprare una pressa, non sapendo cosa fare chiesero aiuto all’abate Dom Caudrom che diete i soldi e fece partire la cooperativa.

Ad oggi ci sono più di 80 vignerons che portano vino alla cooperativa Dom Caudron a Passy Grigny, la cooperativa ha il compito di fornire le macchine e gli enologi per produrre uno champagne di altissima qualità, alcuni dei vignerons possono comunque vinificare secondo la loro piccola etichetta in modo indipendnete.

Questa struttura offre diversi tipi di esperienze che ti aiutano a comprendere al meglio il processo di creazione dello champagne. Con loro io ho “giocato al piccolo enologo” in pratica mi hanno fatto capire come si crea il blend, ossia la miscela di vari champagne per produrre il prodotto finale. Ho degustato diversi vini, sia di annate diverse, magari di uve differenti ed in alcuni casi di stagionatura in barrique di rovere. Dopo aver sperimentato le varie differenze di gusto, un enologo mi ha spiegato in che modo si potevano unire per creare un buon champagne, davvero molto interessante.

Gli champagne più famosi di Dom Caudron sono 100% uva meunier, quest’anno si festeggiano i 90 anni della loro fondazione e hanno podotto una bottiglia di cui hanno fatto solo 500 pezzi e io sono così fortunata da averne una.

Per gli amanti dello yoga come me vi suggerisco di prendere parte ad una lezione di yoga organizzata a Muntigny presso le Sentier du Vigneron, farete yoga su un prato vicino le vigne e a seguire, se lo desiderate c’è una degustazione di champagne.

Se avete altre attività da non perdere da consigliare lasciate i vostri consigli nei commenti.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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