Come non far piangere bambini in aereo: consigli e strategie
Sicuramente ti sarà capitato di prendere un aereo e di trovarti con un bambino piccolo poco distante che all’improvviso parte con un pianto inconsolabile toccando dei decibel che ti distruggono il cervello! Peggio se in un volo notturno intercontinentale! Ammettiamo pure che tu abbia imprecato diverse figure universali, è normale, ma come mi disse un saggio “la vida da vueltas” e ora dall’altra parte ci sei tu. Magari ora sei tu una giovane mamma o un giovane papà in viaggio con un cucciolotto, molto felice per il suo battesimo dell’aria ma piuttosto stressato e preoccupato che anche tuo figlio possa iniziare a piange in modo inconsolabile.
Non so se mi segui già o sei capitato sul mio sito per caso, ma io sono una psicologa turistica, ho lavorato 8 anni nell’aviazione civile, sono una travel blogger da 14 anni e una mamma da più di due anni, diciamo che i consigli che ti do si basano su studi e pratica, se ti ho incuriosito puoi seguirmi su Instagram.
Come evitare che i bambini piangano in aereo:
Per dare un cappello parliamo di bambini piccoli diciamo entro i 2 anni magari 3 perché se i bambini più grandi piangono o è perché stanno facendo dei capricci o perché hanno molta paura quindi le strategie da usare saranno diverse.
Non trasferirgli la tua ansia:
so che ti può sembrare strano, o che sia normale avere ansia, ma ci sono tantissimi studi che riscontrano una grande correlazione tra l’ansia del care giver e i bambini, di tutte le età ma in particolar modo sotto i due anni. Dobbiamo pensare ai bambini come a dei piccoli animaletti, loro sono totalmente istintuali, si comportano come gli animali e sentono tutto. Se hai un cane o un gatto ti sarai accorto che quando sei giù di tono e sei malato loro non si staccano da te, sentono che nel tuo organismo c’è qualcosa che non va.
Ecco i bambini si comportano in modo molto simile, se chi si prende cura di loro è molto agitato o ansioso o nervoso loro se ne rendono conto e la cosa li disorienta. Questo è ancora più forte se siete una madre che allatta perché nel meraviglioso processo dell’allattamento la componente di relazione è quasi più forte di quella di nutrizione. Questo non è per colpevolizzare i care giver che ovviamente spesso vivono una vita stressante, ma è per renderli più consapevoli. Quindi se tu stai per iniziare un viaggio in aereo con tuo figlio inizia a mettere in pratica qualche tecnica per ridurre o attenuare la tua ansia, vanno benissimo anche dei respiri profondi per qualche minuto.
Dagli da bere quando l’aereo decolla e atterra:
Non tutti sanno che il vero motivo per cui i bambini piangono quando sono in aereo è perché sentono dolore alle orecchie, specialmente nel primo anno di vita i bambini non hanno la capacità di compensare in maniera volontaria, riescono a farlo solo attraverso la deglutizione, quindi mentre bevono.
Io suggerisco almeno per i primi 3 anni d’avere sempre dell’acqua a portata di mano e iniziare a far bere il bimbo quando l’aereo si pressurizza ossia quando appare la spia “allacciate le cinture” fino a che non arriva in quota ossia quando la spia si spegne. Potete fargli fare sorsi regolari, anche se non sta piangendo, perché l’obiettivo è non farlo piangere, non calmarlo, se è molto piccolo potete anche direttamente attaccarlo al seno in questo modo oltre a non avere dolore alle orecchie avrà anche l’aspetto di forte contenimento che l’abbraccio materno fa, e si sentirà sicuro. Nella maggior parte dei casi il bambino non piangerà. Se il vostro bimbo prende il ciuccio può essere una buona idea darglielo in questa fase, o se è già svezzato usare questi momenti per fare una merenda.
Normalizziamo il pianto:
Se stiamo facendo un volo di diverse ore è possibile che il bambino pianga, così come piange in 5-6-10 ore quando sta a casa, perché i bambini piangono è l’unico modo che hanno per segnalare un bisogno. Certo non tutti piangono allo stesso modo e per lo stesso tempo, ma non dovete sentirvi in colpa per gli altri passeggeri, o dei genitori incapaci, ci sono passeggeri che russano, che puzzano, che si alzano cento volte e danno molto fastidio, ma non si sentono in colpa! Non fatelo neanche voi e non limitate i viaggi per paura di dare fastidio, più viaggiate e più i vostri figli si abitueranno e saranno ottimi viaggiatori.
Scegli voli notturni:
Se stai organizzando un viaggio lungo, ed è possibile tra piano voli e prezzi, prediligi un volo notturno perché sicuramente il bambino si addormenterà e il volo con lui che dorme sarà più facile da gestire, certo è possibile che per voi sia difficile dormire con un bimbo che vi dorme in braccio, ma bisogna pensare alla situazione migliore e questa forse lo è.
Intrattienilo e crea dei giochi nuovi:
Può essere una buona idea inventare dei rituali del volo, specie per chi di voi viaggia tanto, o dei giochi da fare sugli aerei. Quando diventa un po’ più grande, diciamo dopo l’anno di vita è utile spiegarli costa sta facendo, iniziare a coinvolgerlo già in aeroporto fargli vedere gli aerei, poi posizionarlo magari vicino al finestrino e spiegarli tutte le procedure che stanno accadendo, lui si divertirà in più si interesserà al volo e questo lo aiuterà a non costruire una paura legata al volo. Sappiamo che solitamente abbiamo paura di cose che conosciamo poco perché diamo delle interpretazioni sbagliate, quindi più gli spieghiamo cosa accade (taxi, rullaggio, decollo, carrello … ad esempio) e più sarà coinvolto. Che sia necessario portare dei giochi piccoli e facili da usare in aereo già lo sapete, può essere una buona idea scaricare qualche episodio del suo cartone preferito sul cellulare o tablet in caso di emergenza pianto, ma mi raccomando usate delle cuffie per bambini, gli altri viaggiatori credo preferiscano il pianto alle canzoncine a loop.
Il viaggio è un momento carico di emozioni e anche carico di significato, spesso viaggiando entriamo in contatto con parti dolorose o difficili di noi stessi, o non riusciamo ad affrontare una situazione nuova, se si senti in questa fase della tua vita e sei disposta a lavorare su questi segnali ti ricordo che io mi occupo di Travel Coaching da quasi 15 anni e sono qui per aiutarti.
Se nella tua esperienza di genitore viaggiatore con bambino hai trovato altre soluzioni vincenti suggeriscile nei commenti!