Auto e psicologia: come evitare di essere distratti al volante

Francesca Di Pietro Pubblicato il

Viviamo in un’epoca dove possedere un’auto è una necessità, ma siamo anche distratti da mille pensieri, bisogni e stimoli. Questa combinazione può essere estremamente pericolosa e il numero di incidenti sembra essere perciò molto alto.

La distrazione, infatti, è tra le prime cause di sinistri, il più delle volte legata all’uso del smartphone, ma a volte è anche solo una questione psicologica. La nostra mente, soprattutto in periodi in cui si trova sotto stress, ci inganna e sposta l’attenzione su molte altre cose.

Una buona assicurazione auto mensile può sicuramente proteggere e aiutare a rimediare ai danni causati dagli incidenti, ma in che modo è possibile proteggere la mente dalle distrazioni? Come funziona la nostra soglia dell’attenzione e come possiamo prenderne il controllo?

Come funziona la soglia dell’attenzione

Il mondo è una giungla di stimoli continui e a volte estremamente forti. È come trovarsi sotto bombardamento, senza interruzione, e a subirne le conseguenze sono tutti e cinque i nostri sensi.

Questi, infatti, non hanno un pulsante che consente loro di accendersi o spegnersi quando vogliono, rilevano gli stimoli sempre allo stesso modo e con la stessa intensità: è il cervello che successivamente decide quale di questi meritano la sua attenzione e quali no.

L’attenzione è proprio questo: una sorta di filtro necessario alla sopravvivenza, che permette di selezionare quale informazione, tra le tantissime che ci arrivano in ogni istante, è effettivamente importante o meno.

Il funzionamento di questo filtro è molto semplice da comprendere e anche da sperimentare: ad esempio, il nostro naso è in realtà sempre davanti ai nostri occhi e questi lo percepiscono costantemente.

Abbiamo la sensazione di non vederlo, ma in realtà questo è dovuto al filtro dell’attenzione che ha compreso che quella ormai è un’informazione superflua e non è necessario investire le proprie risorse per inviare una risposta.

Allo stesso modo è possibile iniziare a fare caso agli stimoli tattili: se inizieremo a concentrare la nostra attenzione ad esempio sul nostro alluce, sentiremo perfettamente il contatto con il calzino e la scarpa.

Queste sensazioni sono sempre state lì, ma il nostro cervello ha finora detto che non servivano e per questo “non le sentivamo”.

Fonti di distrazioni: ad oggi sono troppe

La scienza moderna ha notato che negli ultimi tempi la nostra soglia dell’attenzione si è ridotta drasticamente: pare infatti che questa riesca a restare fissa su una sola sensazione per un massimo di 8 secondi, meno di un pesce rosso la cui soglia dell’attenzione è stata registrata fino a 9,2 secondi.

È anche vero però che, a discapito di una concentrazione minore, abbiamo guadagnato la capacità di prestare attenzione a più cose simultaneamente, ovvero siamo diventati multitasking.

Non è quindi totalmente negativo come risultato, ma questo non toglie il fatto che, per guadagnare la capacità di tener d’occhio più cose, ne risentiamo a livello di stress e soprattutto sulla capacità di mantenere a lungo il focus solo su una cosa.

La causa dietro a questo cambiamento evolutivo pare sia attribuibile alla tecnologia, in particolare ai cellulari: infatti i social media ci stanno abituando sempre più a contenuti immediati e veloci, come i brevi video o le immagini, piuttosto che ai testi scritti.

Non esiste quindi una vera e propria “fonte di distrazione”, ma una predisposizione naturale che ci porta, dopo qualche secondo, a focalizzarci su qualcos’altro, spinti dal bisogno di fare più cose contemporaneamente, andare più veloci, ottimizzare i tempi.

Le distrazioni alla guida

Dobbiamo partire dal presupposto che una necessità non è definibile tale solo se sentiamo essere obbligatoria, come ad esempio le esigenze lavorative o le responsabilità. Il nostro corpo sente come ugualmente importanti tutte le necessità, anche quelle legate alle pulsioni e ai desideri.

Il bisogno di guardare le notifiche del cellulare hanno lo stesso valore del bisogno di consegnare un lavoro entro la data di scadenza: sono entrambe necessità e per questo possono concorrere allo stesso modo nel nostro processo di concentrazione e multitasking.

Perciò, anche mentre siamo alla guida, possiamo facilmente distrarci: qualcosa nel cielo che attira la nostra curiosità, le notifiche del cellulare, un ronzio in auto o la necessità di bere un sorso d’acqua.

Sono tutte distrazioni che hanno lo stesso potere di spostare l’attenzione dalla guida altrove e che quindi possono portarci a non notare i pericoli della strada e andare incontro a incidenti.

Come evitare di distrarsi mentre si è al volante

Il fatto che il nostro cervello senta tutti gli impulsi come ugualmente importanti non significa che non ci sia per noi possibilità di controllarli. Come siamo in grado di sentire il calzino sulla punta del nostro alluce, possiamo“costringere” l’attenzione a spostarsi altrove, facendole capire quali sono gli stimoli a cui dare priorità.

Ci vuole, quindi, sicuramente un po’ di allenamento e buona volontà, ma questa da sola non basta: può essere utile aiutare la nostra concentrazione con qualche piccolo trucco:

  • No al cellulare e per calmare l’impulso del cervello a cercarlo possiamo utilizzare dei sistemi bluetooth che lo collegano all’autoradio.
  • Combatti la noia. Spesso è proprio questa la prima causa di distrazioni, che ci porta a vagare con la mente o a porre attenzione ad altre cose ritenute più interessanti. Può essere quindi utile masticare una gomma, ascoltare della musica (non a volume troppo alto) o tenere una conversazione con un passeggero.
  • Tenere a portata di mano le prime necessità, come ad esempio una borraccia (con cannuccia o già aperta) nel portabevande e farsi aiutare quando si ha bisogno di qualcosa.
  • Programmare in anticipo il viaggio, studiando in parte la strada, così da non distrarsi con il navigatore, che servirà solo da promemoria per le strade.

A volte può essere lo stress stesso di star guidando a portare a delle distrazioni, preoccupati eccessivamente dalle conseguenze di un eventuale incidente si tende a dare troppa attenzione a ogni stimolo, senza riuscire a mettere a fuoco realmente niente.

Non è una sciocchezza, quindi, quella di pensare anche alla scelta di una buona polizza auto che possa mettere a proprio agio il guidatore. Telepass in questo dà un aiuto in più, offrendo la rateizzazione in 12 mesi piuttosto che annuale, liberando sicuramente l’automobilista da un grosso peso.

Conclusioni

La distrazione al volante rappresenta una delle principali cause di incidenti stradali, spesso dovuta all’uso del cellulare o dal semplice funzionamento del nostro cervello, che predilige dare attenzioni a certi stimoli piuttosto che ad altri.

Sebbene la preoccupazione relativa ai danni da incidenti sia minore, grazie alle nuove formule assicurative che permettono grossi vantaggi e agevolazioni, questo non deve scagionare l’automobilista dal cercare di concentrare la sua attenzione sulla guida.

Il pericolo non è solo economico, infatti, ed è perciò importante sapere come aiutare la propria attenzione a restare vigile e concentrata sulla strada.

Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato più di 75 paesi molti dei quali da sola. Per me il viaggio è uno strumento di crescita personale. Ho creato questo sito per tutti quelli che amano viaggiare da soli o che vorrebbero iniziare a farlo. Ho pubblicato: Il Bello di Viaggiare da Soli: guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi edito Feltrinelli.

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